PARLIAMO DI...


05/10/13

L'INTERVISTA - Donatella Loffredo racconta "Il Santo e la Strega", in scena al Calandra di Benevento, dal 18 al 20 ottobre

DONATELLA LOFFREDO

"Le leggende e le tradizioni della città, opportunamente valorizzate, potrebbero costituire richiamo turistico"


di Maria Ricca

Una storia di misteri, passioni, guerre, tragedie, amori e.. divertimento. Questo sarà “Il Santo e la Strega”, in scena, com’è noto, all’Auditorium Calandra di Benevento,  il    18-19-20 Ottobre 2013 . Commedia musicale di Antonio Coppolaro, per la regia di Claudio Insegno, si avvale di un cast “esplosivo”, di cui fanno parte  la coreografa Carmen Castiello, l’arrangiatore Roberto Fallarino, il  vocal coach Marco Colella, il  light designer Michele Pietrovito, il fonico Mino Timbro. “Un cast professionale e affiatato – dice l’Autore Coppolaro, già autore de “Il giovane Padre Pio”, altra produzione di grande successo – che  mi ha messo nella condizione di poter affrontare questa sfida nel migliore dei modi possibili, tanto che oggi mi sento di dire che, grazie a loro, sarà un successo.”  
ANTONIO COPPOLARO
Protagonista è Rino Principe. 
Interpreti sono Irene Verdino (Marta), Gregorio Del Prete (Iampiero),  Corrado Annese (Adenolfo), Pierpaolo Palma (Andò), Fiore Tinessa (Romualdo I), Anna Rita De Pascale (Teuderata), Bruno Petretti (Costante), Dino Farese (Sesualdo), Valentina Clemente (Sabina) , Georgia De Conno (Gisa). Voci fuori campo Angelo Del Vecchio, Pellegrino Varricchio, Linda Ocone, Marco Colella e lo stesso Antonio Coppolaro. Ballerini sono Odette Marucci, Lucrezia Delli Veneri. Ilaria Mandato, Francesco Panebianco, Mario Luongo, Salvatore Cerulli.
Il ruolo di Teresa, in questa vicenda, che racconta la conversione al Cristianesimo di Benevento e le conseguenze di una storia che ha dell’incredibile,  è affidato a Donatella Loffredo, attrice, regista ed interprete a sua volta, di numerose produzioni.
Parliamo con lei di quest’opera così particolare
-Che ruolo hai ne “Il Santo e la Strega”?
“Io sono Teresa, la mamma di Marta (Irene Verdino). Sono una strega, ma una strega in realtà buona, così come mia figlia. Ci siamo trovate inconsapevolmente coinvolte in questi riti diabolici...i sabba. Sono vittima di Sabina la strega malvagia. Non ti racconto cosa succede, perché è tutto da vedere. Canto due brani molto belli "Siamo streghe" , canzone magica e misteriosa, nel contesto del Sabba,  e "Niente" , enigmatica espressione dei dubbi di madre e figlia, coinvolte in una cosa più grande di loro.”
-Come ti sei personalmente preparata a questo debutto,? Quanto delle tue passate esperienze è confluito nella messinscena?
“Come sempre ho colto al volo l'occasione, sia perchè amo talmente tanto tutto quello che ruota intorno al mondo dell'arte che non voglio perdere nulla, sia perchè stimo profondamente il maestro Coppolaro, il quale ogni volta propone lavori delicati, di spessore e coinvolgenti. Questo spettacolo in particolare mi ha affascinato dal primo istante, perché racconta della mia città, Benevento,  tra storia e leggenda. Ho già in passato allestito con Michele Pietrovito spettacoli per ragazzi nelle scuole che raccontavano la storia di Benevento, intrecciata a quella delle streghe...proprio perchè è un argomento che mi coinvolge moltissimo. Lavorare poi con un regista come Claudio Insegno è sempre una grande opportunità formativa. Rispetto agli spettacoli precedenti, compresi i miei, il mio ruolo questa volta è più impegnativo, anche a livello fisico. Mi sono, però, voluta mettere in gioco fino in fondo, dal momento che sono ormai "grande" e, quindi, tutto quello che non faccio ora, potrei non farlo mai più. Non voglio avere rimpianti...ne ho già troppi.
Oggi i giovani hanno tantissime opportunità e "devono" coglierle tutte. Ai miei tempi l'educazione era un tantino più rigida e tante cose venivano viste con occhi diversi. Ma come si dice? Meglio tardi che mai. Come ti dicevo, un pochino per l'età, un pochino perchè le mie uscite sono a distanza ravvicinata, sabba compreso, durante le prove fisicamente mi stanco, ma è bello anche questo. Certo l'esperienza accumulata è servita...comunque  trent'anni di gavetta, anche se a livello amatoriale, e non sono pochi.
-Quali sono le caratteristiche di quest’opera che la faranno amare al grande pubblico?
“Sono convinta che “Il Santo e la Strega”  piacerà moltissimo, sia per i motivi che ho già elencato, ma anche per la bellezza delle canzoni, gli intrecci delle storie, le bellissime voci dei cantanti, l'armonia e l'affetto che c'è tra i componenti del gruppo e le meravigliose coreografie curate da Carmen Castiello. “
-In che modo, secondo te, la tradizione delle Streghe di Benevento può essere utilizzata per  valorizzare la città, anche culturalmente?
“Mi dispiace a questo punto essere un tantino polemica, ma mi hai fatto una domanda molto precisa: ritengo che abbiamo una storia importante che ci contraddistingue come città e  fortuna vuole che sia supportata anche da miti, leggende e tradizioni, che hanno un fascino ed una magia particolarissimi. Potremmo essere una grande città, meta di turisti e promotrice di eventi e manifestazioni importantissime. Devo invece constatare, con rammarico e profondo dispiacere, che ci stiamo spegnendo.
La crisi ha fatto morire ogni cosa, ma dovremmo essere capaci di andare sempre e comunque avanti, con idee innovative di richiamo ai turisti. E' tutto poco valorizzato. Peccato!
C'è da sottolineare che è soprattutto il settore dello spettacolo ad essere fortemente penalizzato e di conseguenza chi ruota intorno ad esso. C'è tutto un mondo alle spalle di un "prodotto": allestitori, macchinisti, proprietari di strutture, scenografi...e l'elenco non finisce mai. Tutta gente che in questo momento è a casa a braccia conserte. Padri e madri di famiglia,  attanagliati dalla depressione, che a fine mese non sanno come pagare le bollette. Politicamente parlando, è il peggior periodo che ricordi. Ogni giorno ci offrono vere e proprie “performance teatrali”...Guardando il TG l'altra sera mi dicevo che i personaggi dei miei spettacoli sono meno grotteschi. Credo proprio che si sia superato il limite...si è perso di vista il valore della dignità, quella personale e quella di un popolo. Che il "Santo” ci aiuti e aiuti soprattutto le nuove generazioni, che hanno il “diritto” di sognare ancora e di realizzare ogni obiettivo, lavorativo ed artistico.
-Lasciamo le note dolenti, solo  per un attimo di ironia, in tema con lo spettacolo…Esistono ancora “donne-streghe”, a Benevento, secondo te?
“Esistono donne streghe mi chiedi? Beh...e io che sono? Tu, perché, non lo sei? Ma certo! Ogni donna ha dentro quel mistero, quella follia, quell'essere diaboliche, quella magia che avvolge, incanta, ammalia, inganna, affascina e conquista...Siamo streghe!”
-Tuoi progetti futuri?
“Per quanto mi riguarda stiamo per partire sia con la nuova commedia dei “Modestissimi”,  sia con un corso di teatro di primo livello, gratuito, che si terrà presso l'I.C. Bosco Lucarelli di Bn. Ho terminato i miei primi due brani inediti, interpreto l'”Esper del fulmine” ne “L'ultimo dei Kothaicy” di Gerardo Passariello, sto continuando a scrivere un romanzo ed ho anche provato, ultimamente, l'emozione di cantare sul grande palco con L'Orchestra Italiana di Carmine Rich Ricciolino e Coky Ricciolino. Della serie...”Non mi faccio mancare nulla!”. Fino a quando non stramazzo a terra…


Note: Finito il periodo di prevendita, a partire da lunedì 7 ottobre sarà possibile acquistare i tagliandi per lo spettacolo direttamente all'auditorium teatro Calandra, dalle ore 9:00 alle ore 12:30 e dalle 15:00 alle 17:00, tutti i giorni (tranne sabato pomeriggio e tutta la giornata di domenica 13) fino al 20 ottobre 2013, oltre che ai punti vendita disposti su tutto il territorio ( visibili sul sito www.mmet.it ).