Michele Pietrovito e Donatella Loffredo |
Direzione artistica di Donatella Loffredo e Michele Pietrovito. Partecipa anche la D.S. Annamaria Morante
di Maria Ricca
E’ “Alighieri non perdona”, il titolo dello spettacolo che “I
Modestissimi” , del Centro Territoriale Permanente-"I.C. "Bosco Lucarelli", porteranno in scena il 7 ed 8 aprile prossimi,
alle 20,30, al Teatro Massimo. La
compagnia, diretta da Donatella Loffredo e Michele Pietrovito, si cimenta
questa volta in un allestimento molto particolare. Agrodolce, si direbbe…
Scenario è un albergo molto semplice, una pensione, in cui si
alternano personaggi dei più diversi, ciascuno legato all’altro dalle
vicissitudini dell’esistenza. Fra personaggi strani e bizzarri, persino il “Sommo
Poeta Dante Alighieri”. Tanti escamotages per raccontare un’unica verità, come
si legge nelle note di regia di Pietrovito: “La vita terrena è paragonabile ad un pranzo con tante portate. L'antipasto è l'inizio,il
secondo è il giro di boa che il sommo poeta Dante descrive con le immortali
parole "nel mezzo del cammin di nostra vita". E' a questo punto che
l'uomo si interroga sul proprio destino...è al giro di boa che il traguardo
della morte si fa più vicino. L'ammazza caffè non lascia più speranza, ma solo
l'amaro in bocca, soprattutto se lungo la strada hai perso o rischi di perdere
affetti molto cari. La vita è breve ed è peccato sprecarla in inutili bla bla
bla (cit.). Bisogna sorridere per regalare un sorriso e, come dicono gli
inglesi, anche nei momenti di difficoltà ...SMILE!” Gli fa eco la Loffredo: “A
volte può capitare che anche chi cerca di vivere intensamente e sempre in
maniera positiva è costretto a fermarsi, smettere di sorridere e rendersi conto
che, dietro l’angolo, c’è anche il negativo che attende inesorabile e spietato;
altre volte, invece, c’è chi spreca la vita arrovellandosi la mente in problemi
inesistenti e futili, in paranoie, depressioni croniche e fissazioni maniacali.
Non c’è mai una via di mezzo.
Il fattore comune ai due casi è “la signora” che
tutti spaventa e a cui nessuno può sottrarsi, la signora in nero, la morte. E’,
infatti, la morte protagonista assoluta di questa storia che perseguita alcuni
ed impedisci ad altri di gioire delle fortune della vita. “Giocare” sul palco
parlando di questo argomento permette di esorcizzare la paura comune a gran
parte di ognuno di noi, di metabolizzare il dolore, di accettare le assenze,
perché, come diceva il grande Falcone, “chi non ha paura di morire muore una
volta sola...chi ha paura muore ogni giorno”. Una riflessione condivisa dalla
dirigente scolastica Annamaria Morante, che cita Chaplin ed Henry Ford, il
primo, per ricordare che occorre buttare il cuore oltre l’ostacolo e vivere
intensamente le proprie passioni e il secondo per ribadire che "a vent'anni come a ottanta chi continua
ad imparare è giovane, chi cessa d'imparare è vecchio." Due massime che,
sottolinea la dirigente, costituiscono il moto ispiratore delle scelta di
sostenere l’impegno dei “Modestissimi” e di prender parte personalmente al loro
lavoro: “L'amore per il teatro, l'amicizia dei promotori, la voglia di
conoscenze esperienziali, la considerazione che la CULTURA passa attraverso
molteplici fattori quali l'educazione permanente e ricorrente,
l'associazionismo amatoriale, la socializzazione, il divertimento...hanno fatto
da corollario. Nel ruolo istituzionale di dirigente del Centro Territoriale Permanente,
acquisito dal primo settembre 2013 un plauso ai "colleghi/attori"
della compagnia I MODESTISSIMI che, da bravi professionisti del settore, mi
hanno accolto non come debuttante, ma come una loro pari”. I ringraziamenti
della Dirigente, oltre ai registi “che da quasi un decennio collaborano con il
centro territoriale permanente, contribuendo alla formazione degli adulti del
quartiere e della città tutta va, naturalmente, anche ai docenti Carmine
Bozzella, Rosa di Meglio, Silvana Ionico. E a quanti vorranno evitare che
"l'opera finisca senza applausi".