Intervista ad Antonio Intorcia della Solot. Spazio al sociale con la performance su Stefano Cucchi, di Pino Carbone e Francesca De Nicolais
di Maria Ricca
Le canzoni, i sentimenti, le passioni
dei “Sud” del mondo. Lo spettacolo "Sul *Sur *Sud"dell’ensemble
Heliopolis, venerdì 14 al Mulino Pacifico, è
stata utile occasione per tracciare il primo vero bilancio della rassegna
“Obiettivo T” della Solot, Compagnia Stabile di Benevento, arrivata al giro di boa.
Sottolinea Antonio Intorcia,
responsabile della compagine, con Michelangelo Fetto: “La stagione sta andando
bene. Forse non va mai benissimo come dovrebbe, però siamo soddisfatti, abbiamo
sempre avuto un buon pubblico, sia come numero che come risposta, abbiamo visto
tanti amici che ci sono stati vicini in questo nostro ennesimo sforzo di
portare a Benevento degli spettacoli che non siano di drammaturgia classica, ma
tutti di buon livello, con dei picchi di
genialità messi in scena. Certo abbiamo avuto ben altri riscontri in altri
tempi, ma data la situazione, anche storica, di crisi, che si vive, va
benissimo così.”
In che termini si inserisce nella rassegna
“Obiettivo T”, questo "Sul *Sur *Sud"dell’ensemble Heliopolis, che
l’anno scorso ha celebrato i suoi vent’anni di attività, tra musica di ricerca
ed approfondimenti sulle produzioni sonore popolari mediterranee, ed è stato ancora premiato dalla consueta
attenzione degli appassionati? “Prima di formulare il cartellone abbiamo chiesto
agli amici artisti del territorio cosa avessero in serbo per questa stagione e
loro hanno risposto, come sempre, con entusiasmo. In particolare, nell’ensemble
Heliopolis, vi sono delle vere e proprie
eccellenze artistiche, che hanno accettato di dare un contributo al nostro
progetto. E così è stato.” Sul palco, infatti, fra gli altri, Selene Pedicini (violino) e Raffaele Tiseo (viola d'amore).
Un percorso, quello di “Obiettivo T”, in cui entra anche il sociale, con lo spettacolo dedicato a Stefano Cucchi, “Luci della città”, una messa in scena “che si muove tra ironia e rabbia,” del regista Pino Carbone e dell’attrice Francesca De Nicolais: “Un progetto interessante e molto sentito, molto “lavorato”, tant’è che questi artisti stanno già provando, da diversi giorni, al Mulino, che è divenuto una sorta di “residenza teatrale” per molte delle compagnie che collaborano con noi – conclude Antonio Intorcia - così come accadde qualche tempo fa con il nostro “Giulio Cesare di notte”, proposto in “Città Spettacolo”.
Un “work in progress” che testimonia l’impegno ad un continuo migliorarsi, nella ricerca e nell’approfondimento di nuove istanze artistiche, contro gli stereotipi.” Il 12 e 13 aprile prossimi , in scena “Medaglia D’Oro”, della stessa Solot, realizzato a settant’anni dai bombardamenti in città, una ricostruzione teatrale di quegli eventi che segnarono i corpi, le coscienze, gli affetti dei beneventani.
Un percorso, quello di “Obiettivo T”, in cui entra anche il sociale, con lo spettacolo dedicato a Stefano Cucchi, “Luci della città”, una messa in scena “che si muove tra ironia e rabbia,” del regista Pino Carbone e dell’attrice Francesca De Nicolais: “Un progetto interessante e molto sentito, molto “lavorato”, tant’è che questi artisti stanno già provando, da diversi giorni, al Mulino, che è divenuto una sorta di “residenza teatrale” per molte delle compagnie che collaborano con noi – conclude Antonio Intorcia - così come accadde qualche tempo fa con il nostro “Giulio Cesare di notte”, proposto in “Città Spettacolo”.
Un “work in progress” che testimonia l’impegno ad un continuo migliorarsi, nella ricerca e nell’approfondimento di nuove istanze artistiche, contro gli stereotipi.” Il 12 e 13 aprile prossimi , in scena “Medaglia D’Oro”, della stessa Solot, realizzato a settant’anni dai bombardamenti in città, una ricostruzione teatrale di quegli eventi che segnarono i corpi, le coscienze, gli affetti dei beneventani.