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23/05/14

BENEVENTO – Sette regole sette, per un vero percorso del gusto. Parola di Roberta Schira

Presentato all’Almost Blue, il volume "Mangiato bene?”, della giornalista del “Corriere”


di Maria Ricca


Una serata di amabile e gustosa dissertazione suI senso del cibo per presentare il volume di Roberta Schira, autrice e giornalista del “Corriere”, all’Almost Blue.
"Mangiato bene? – Le 7 regole per riconoscere la buona cucina" (Salani editore), il titolo del volume presentato per iniziativa gour_man (www.ilgourman.it),  in collaborazione con Sanniopress.it e con il sostegno di Confcooperative e Natan edizioni. Il  giudizio sulla cucina  - ha sottolineato Giancristiano Desiderio, giornalista e scrittore, nell’incontro moderato da Antonio Medici, qui in veste di operatore culturale e gourmet - dev’essere di tipo pratico ed oscilla tra due estremi, quello critico-gastronomico e quello di chi non sa nulla di nulla e giudica solo sul piacere che il cibo porta . La via giusta è quella mediana. E allora ecco le sette regole enunciate nel libro, elementi chiave nella valutazione di un percorso del gusto : Ingredienti, Tecnica, Genio, Equilibrio/Armonia, Atmosfera, Progetto, Valore. Per orientarsi, certo, secondo il giudizio “determinante”, direbbe Kant – ha continuato Desiderio. Anche se  solo due comandamenti restano essenziali, gli ingredienti e la tecnica, com’è peraltro nella sostanza aristotelica.” Resta il tempo per provare sincera invidia per l’Autrice,  e per le esperienze del gusto che ha avuto la fortuna di vivere, “assaporando  pane bagnato nell’acqua di Salina,col pomodoro, sensazione sublime.”
“Questo libro – ha ricordato la Schira - è la summa di vent’anni di esperienza nel settore, un tentativo di mettere ordine nella materia. Le sette regole che ho individuato sono altrettante categorie mentali – ha confermato la scrittirce – Si prova così ad alimentare  un dibattito e ad aiutare il consumatore a capire cos’è buono. Il buono, del resto,  è oggettivo. Non ci si può improvvisare critico gastronomico. Il mio tentativo è dare dignità a chi scrive di cibo.”
Poi l’intervento delle attrici della Compagnia delle  “ex”, Daniela Stranges, Linda Ocone, Assunta Maria Berruti,  che hanno dato voce ai contenuti del libro, provando a veicolarne il senso, in maniera schietta ed efficace:   “Un bravo cuoco – hanno letto - ha il compito di cercare il meglio, il “top”  al costo migliore.”

Infine l’intervento di Angelo Mancini, chef del ristorante “Le Macine”: “Occorre abituare i nostri figli a comprendere davvero cos’è il “buono”. Io vado a cercare ovunque gli ingredienti migliori,qui nel Sannio e non solo. E quando il piatto riesce è una gioia per chi cucina e per il cliente. Ma anche la tecnica ha la sua importanza fondamentale: l’ingrediente non va strapazzato, altrimenti si perdono i sapori migliori.” Insomma, un difficile equilibrio fra tradizione e sperimentazione.