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15/06/14

BENEVENTO - "Eduardo, l'altro": il Teatro Studio della Solot celebra il mito

Gli attori di Teatro Studio

La sapiente regia di Massimo Pagano ha valorizzato i giovani talenti


di Maria Ricca

Giovani studenti davanti al mito. Con l’umiltà e la semplicità dei neofiti hanno accettato di mettersi in gioco senza riserve gli allievi del gruppo Teatro Studio della Solot, impegnati sabato 14 giugno nel saggio di fine anno accademico. “Eduardo, l’altro”, nel trentennale  dalla scomparsa del maestro partenopeo, al Mulino  Pacifico, ha consentito ai ragazzi di cimentarsi nei brani più famosi del repertorio, con un’attenzione speciale alle figure cosiddette minori, quelle che salgono alla ribalta in piccoli camei, significativi però, nell’economia di ciascuna opera, poiché Eduardo, è noto, nulla lasciava al caso. Così, gli studenti del corso, su scenografia essenziale, dotata solo di un attaccapanni, ed in calzamaglia nera, a simboleggiare la neutralità e la necessaria versatilità dell’attore,  hanno indossato via via giacche, cappelli, scialli e fazzoletti , per rievocare i personaggi di “Napoli Milionaria”, “Non ti pago!”, “Questi fantasmi”, senza risparmiarsi nelle interpretazioni , sfilando via via, dinanzi agli spettatori.
Una scena di "Napoli Milionaria"
I brani delle opere teatrali sono stati  intervallati dalle più note poesie di Eduardo, dall'interpretazione dello stesso regista Massimo Pagano, voce e chitarra, di "Uocchie c'arragiunate!" e dalla voce registrata del Maestro, sull'emozione che prende l'attore ogni volta che va in scena. Fino all’esplosione conclusiva:, con “Pulecenella, sapite chi è?” degli otto giovanissimi in scena, alle prese con la definizione di certa napoletanità, negli atteggiamenti tipici e nelle movenze. 
Benedetta Iele, Gaia Casillo, Flaminio Muccio, Marika Porcaro, Nicolèta Reveruzzi, Lidia Tangredi, Enrico Torzillo, Carlotta Verdile  sono stati tutti applauditissimi, come il loro regista Massimo Pagano, che ha saputo guidarli con sapienza ed intuito, mettendo in gioco anche le proprie emozioni di attore.  “Un impegno a cui i ragazzi –ha dichiarato quest’ultimo, prima dell’inizio della performance – si sono sottoposti di buon grado, appassionandosi giorno dopo giorno, sempre più, alle personalità e alle azioni proposte in scena, consci dell’universalità dei temi proposti.”

Gli attori con il regista Massimo Pagano
“I giovani attori hanno affrontato Eduardo come fosse  Shakespeare o un altro autore “straniero” – ha invece ricordato Antonio Intorcia della Solot – poiché, a differenza della nostra generazione,  che è cresciuta teatralmente con i classici come “Natale in Casa Cupiello”o “Filumena Marturano” , poco conoscevano  questa drammaturgia. Ma ciò  forse ha favorito un approccio più vero ed essenziale al testo e un coinvolgimento non scontato o stereotipato.”  “Certo i tempi sono cambiati e i ragazzi che vent’anni fa si  iscrivevano a Teatro Studio avevano atteggiamenti e desideri  molto diversi – ha confermato  infine Michelangelo Fetto – Ma è la società che è cambiata tanto. L’entusiasmo, però, quello è rimasto lo stesso ed in futuro ci attendono molte novità nella didattica. Anche la riconferma di un corso teatrale per adulti che volessero avvicinarsi all’arte del palcoscenico, per conoscerla ed apprezzarla meglio.”