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19/12/14

BENEVENTO - Dal 7 al 10 gennaio 2015, tre giorni di stage con Andrea Baracco al Teatro Studio della Solot, su elementi di regia


Tre giorni di stage a parteire dal 7 gennaio - ore 16.30/19.30 presso il Mulino Pacifico, con Andrea Baracco. Regista, si forma e perfeziona all’Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio d’Amico, si laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Roma la Sapienza. Dal 2005 ad oggi si è misurato nella regia di autori classici – Sofocle, Shakespeare - e contemporanei, con predilezione per la drammaturgia britannica – Pinter, Alex Jones, Caryl Churcill - e italiana cimentandosi egli stesso come autore – Interno Abbado. Sin dai tempi dello studio in Accademia inizia un sodalizio artistico con l’attore Giandomenico Cupaiuolo, interprete e protagonista di molti suoi lavori, per i quali riceve anche diversi riconoscimenti tra i quali citiamo “Premio per il miglior attore emergente Franco di Francescantonio” conseguito nel 2010 per Interno Abbado.

Il corso di Elementi di Regia intende far apprendere i fondamenti del Teatro di Regia, partendo dal punto di vistastorico, passando da quello organizzativo, ergonomico, semiotico ed economico. Apprendere le nozioni tecniche e terminologiche essenziali relative allo spazio scenico e al suo utilizzo. Apprendere e sperimentare metodi di analisi testuale partendo da drammaturgie pre-esistenti fino a confrontarsi con ipotesi di adattamento dalla prosa.
In particolare agli studenti saranno forniti gli strumenti essenziali per comprendere e analizzare un testo drammaturgico in vista di una ipotetica messa in scena e dunque in relazione a tutti gli aspetti che comprende l’organizzazione di uno spettacolo, nonché alle figure specifiche di riferimento: costumistica, scenografia, attrezzistica, scenotecnica, illuminotecnica, organizzazione e promozione.
Romeo e Giulietta è per antonomasia la tragedia dell’amore. Romeo e Giulietta è la tragedia delle morti violente e accidentali. C’è un universo adulto che osserva impassibile il dimenarsi forsennato dei propri figli che inciampano di continuo e che ogni volta, con ginocchia sempre più sbucciate e il corpo sempre più livido, si rialzano e riprendono il passo. Romeo e Giulietta è in realtà la tragedia di Mercuzio, vero protagonista del testo shakespeariano, essere ambiguo e pornografico, né maschio né femmina, che più di ogni altro sente l’innata inadeguatezza e allora folle, rincorre versi e costruisce mondi, finché pazzo di gelosia si lancia come Aiace su una lama ben affilata. Shakespeare elimina troppo presto Mercuzio, perché egli è un intruso, perché egli è un essere monologante, perché con lui tra i piedi non è possibile alcuna tragedia. Perché è LUI ad essere la tragedia.