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28/12/14

BENEVENTO - L'officina di talenti in soccorso di "Riverberi" conquista la scena ed appassiona la platea

Grande partecipazione per il concerto di raccolta fondi, destinati all'edizione 2015 del Festival diretto da Luca Aquino

di Maria Ricca

Inizio travolgente con l’intervento della Banda del Bukò per il concerto “Riverberi  batte  Cassa Armonica” , la manifestazione di raccolta fondi per la realizzazione dell’edizione 2015  dell’omonimo festival jazz, ideato e diretto dal jazzista Luca Aquino. Una manifestazione per appassionati del genere, ma non solo, quella che i musicisti
beneventani cultori di jazz,  ma anche  il rapper sannita Shark EmCee, oltre che Sara Aquino e Giovanna Berruti,  sui testi delle “Ricette Umorali” di Isabella Pedicini,   hanno regalato per almeno un paio d’ore ad una platea partecipe e attenta, incollandola alle poltroncine del Teatro Massimo, nella tarda serata di domenica 28 dicembre. “Un festival di “artigianità”, quello di stasera , un’officina di talenti, che si sporcano idealmente le mani, che sanno mettersi in gioco",  ha chiosato la giornalista Melania Petriello, chiamata a tirare le fila, con il giovanissimo Mattia De Ianni,  di una manifestazione coinvolgente, sicuramente foriera di promesse. “E così , quando riapriranno i teatri di questa città, avremo qualcosa di bello e di notevole da proporre”,  ha concluso, strappando l’applauso convinto dei presenti di ogni età, feriti dall’ennesimo forfait, quello del De Simone, dichiarato inagibile nei giorni scorsi, fra le proteste verbali degli operatori culturali e di numerosi cittadini.
E dietro le quinte, in attesa di esibirsi,  c’è stato fermento, allegria, si è ballato e si è condiviso l’amore per un progetto che non può adesso non andare in  porto, perché, insieme agi altri, entrati nell’anima della vita culturale della città,  fa parte delle aspettative e dei desideri del pubblico, spesso ipercritico sulle piazze virtuali dei “social”, come sulle quelle reali cittadine, ma sempre in attesa positiva e vigile di una ripresa. Questa almeno è la sensazione forte che si è respirata nella sala del Teatro Massimo, oltre la passerella della kermesse, nella realtà di un coinvolgimento vero, che resiste nonostante tutto.  La speranza è adesso che agli applausi abbiano fatto seguito i fatti e che la raccolta fondi abbia sortito l’effetto desiderato.