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28/08/15

MOSTRE - Athos Facciani, artista di fama internazionale, dedica la sua personale a Benevento

Il Maestro Athos Facciani espone, in mostra personale, dal prossimo sabato 5 settembre 2015, alle ore 19.00, presso le Sale espositive della Rocca dei Rettori dei Pontifici in Piazza Castello di Benevento, con il Patrocinio della Provincia. La Mostra, per la Direzione artistica di Giuseppe Benvenuto, a cura di Studio Faccincani, Segretario Gianluigi Bettoni, sarà visitabile con ingresso libero sino al 13 settembre 2015. Il Maestro Faccincani, che ha esposto in Italia e all'estero (tra le altre città: Londra, Parigi, Vienna, Chicago, Madrid, Los Angeles, New York, Zurigo, Montecarlo … ), ha voluto, con questa sua personale, rendere omaggio al Sannio che lo ospita. L'artista di Peschiera del Garda infatti ha voluto sottolineare che alcuni valori culturali e civili legati a questo territorio lo hanno colpito profondamente. Benevento, secondo la leggenda, fu fondata dall'eroe greco Diomede che, dopo la distruzione di Troia, cantata da Omero, avrebbe contribuito a dare vita ed impulso alla Magna Grecia, con un nuovo insediamento sacrificandoagli dei le zanne del cinghiale Calidonio, la cui immagine campeggia oggi nel Gonfalone della Città, essendone divenuto il simbolo. Molti altri passaggi storici fondamentali di Benevento e del Sannio vedono, però, la fusione di realtà e fantasia che è il costituente tipico dell'arte di Faccincani. Il quale rintraccia nel coraggio il filo conduttore della storia beneventana nel corso dei secoli: da quando i Sanniti, alle Forche Caudine, umiliarono l’esercito romano, fino allaMedaglia d’Oro al Valor Civile a seguito dei terribili bombardamenti del 1943. Il coraggio di un popolo forte e fiero, custode delle sue origini e delle proprie tradizioni, che ha sempre avuto con la “terra” un legame particolare, con i suoi silenzi e le sue emozioni. Ed è precisamente in questo spirito che si inserisce la personale del Maestro Athos Faccincani nella Ricca dei Rettori Pontifici del capolugo sannita.
Come rileva il Direttore Artistico, Giuseppe Benvenuto, con questa sua personale alla Rocca dei Rettori il pittore veneto, in modo personale e sincero, si presenta raccontando, con pudore misto a sincerità, la sua storia; il suo vissuto di bambino libero e di adolescente sognatore. Ci racconta la sua infanzia, la sua fanciullezza quando egli voleva aprirsi agli altri, al mondo, alla natura senza sovrastrutture, senza catechesi, senza pregiudizi. Libero di crescere e gioire a contatto della natura, felice, ebbro di poter andare sulla bici femminile del padre che lo portava a contemplare, ammirare la natura, facendogli da maestro nel difficile cammino della vita e della storia familiare naturalistica del mondo, della natura libera da ogni infingimento umano. Colpisce questa sua presentazione, prosegue ancora Benvenuto, come una confessione diretta al pubblico che ne ammira il suo sguardo sui quadri, tutti con tecnica classica ad olio su tele immense o piccole, permeate, invasate da una luce stordente con tanti fiori, barche, mare, case a strapiombo su isole di sogno: Ischia, Capri, Santorini o luoghi belli come Positano, Portofino, Venezia.E’ un grande affabulatore il pittore Faccincani, un uomo dal fascino antico-moderno, un poeta dell’animo oltre che della luce; artista affascinante, consapevole del suo talento che ha dispiegato, regalato a piene mani sulla tavolozza infinita dei suoi quadri vibranti, vividi di vita vissuta. Un mondo intriso di poesia, di colori, di gioia di esistere, di felicità. Athos Faccincani ama la natura, ci è calato perfettamente dentro, ci sguazza come un pesce, anzi ci vola con la lievità di una farfalla impazzita dal colore incandescente. E così Portofino e Positano che già vivono di luce propria brillano come stelle incantate in un firmamento magico come pure i giardini di Augusto a Capri, Santorini, Venezia. Vola sugli alberi, sui riflessi del mare danza nelle barche a vela che, cullate dal vento, ondeggiano e cantano un inno alla vita, all’amore e alla gioia di esistere. Scopri così dietro questo giardino dell’Eden vitale e quotidiano, in questo suo territorio magico dell’arte una grande volontà di riscatto dell’uomo contemporaneo che deve abbandonare ogni forma di condizionamento, deve essere puro, sincero, luminoso come la natura, madre benevola, non matrigna, proprio come quella beneventana.