La Compagnia |
Il 24 settembre alle
20,30, presso l’Auditorium Sacro Cuore della Parrocchia PP Cappuccini di
Benevento, l’Associazione Famiglie Adottive “La Casa di Giuseppe” presenta “Il
Medico dei Pazzi”, libero adattamento di Antonella Strumolo. L’associazione
opera in particolare nel settore dell’adozione ma è impegnata anche in altri
progetti sociali e umanitari. Lo scopo dei soci fondatori si basa sul sostegno
alla famiglia, sulla cultura dell’adozione, sulla lotta al razzismo e sulle
tematiche inerenti la crescita sociale del nucleo familiare. Perché la famiglia
è il cuore della società, il simbolo di amore e di appartenenza alla quale non
si può rinunciare, anzi va salvaguardata e curata con ogni mezzo. La compagnia
di teatro amatoriale nasce proprio dalla esigenza di condividere un progetto
tra le famiglie che amano questo tipo di espressione artistica e ne fanno
strumento per migliorare la propria vita e quella degli altri.
Ed ecco la trama.
Pupella, giovane nullafacente, da anni
vive a Napoli alle spalle dello zio Felice e della zia Concetta che credono di
pagare alla nipote gli studi di medicina. Quando gli zii da Roccasecca, luogo
in cui vivono, giungono a Napoli, Pupella mette in scena, insieme all'amico
Michele, un nuovo raggiro. Millanta di essere diventata psichiatra e di
dirigere una clinica per alienati mentali. Dice di aver bisogno di altri soldi
per tenere aperta la struttura. Naturalmente i soldi le servono per onorare un
debito, mentre la clinica è in realtà la Pensione Stella, pensione dove Pupella
e Michele vivono a sbafo, ed i presunti pazzi non sono altro che gli eccentrici
clienti della pensione, del tutto sani ma presentati come pazzi da
Pupella quando gli zii pretendono di visitare la clinica. Da tutto questo
prenderà corpo una commedia degli equivoci. Alla fine tutto si risolve; Pupella
sarà perdonata, e una volta saldati i debiti, tornerà a Roccasecca con gli zii.
Quanto importante sia non farsi lasciare
trasportare dalle apparenze in un mondo che ormai si basa solo sull’immagine,
traspare in modo evidente in questa messa in scena. Attraverso un momento
ludico si vuole lanciare un messaggio importante e attuale, dove la logica
della “normalità” è messa in discussione e portata all’estremo. Mai lasciarsi
convincere e mai giudicare solo dalla superficialità, da quella esteriorità che
tormenta e inganna. L’amore, il bene va oltre l’aspetto di una persona.
L’importante e conoscerne l’animo e arrivare al cuore per poter dire: io ti
conosco! La regista è entusiasta del progetto e commenta: “La compagnia è la dimostrazione che se si ama un progetto lo si porta avanti con determinazione e amore per quello che si fa. I partecipanti sono quindici io ho dato loro delle minime direttive, il lavoro lo hanno fatto in modo autonomo, incontrandosi e realizzando una performance in sinergia di intenti. Il risultato è dei migliori quando il teatro diventa occasione di unione e condivisione. In scena l’uno sostiene l’altro, una metafora della vita che ci dà l’opportunità di vivere momenti originali e davvero unici”.
Personaggi e interpreti sono:
Graziella Salierno– Concetta, Antonio Viola – Felice, Raffaella Preziosi - Pupella, Sergio
Fattore – Michele, Virginia Ricciardi – l’Artista, Anna Castagnozzi - l’Impresaria,Maria
Campese – Vedova, Gabriella Debora Giorgione – Amalia, Mariarosaria Preziosi - Rosina, Elide Parente – Cameriera,
Giovanna Serino - la Direttrice, Grazia Liguori - Moglie, Biagio Pepiciello- il Marito, Annamaria Vaiana - la Lettrice,
Rosolino Vaiana – il musico. La scenografia è di Ludovico Guerriero, i costumi di
Camilla Aversano, luci EMI service, aiuto regia Manuel Cella, regia di
Antonella Strumolo.