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01/09/15

L'INTERVISTA - "L'amore per le cose assenti"": Luciano Melchionna torna a Benevento Città Spettacolo, con una storia di sentimenti e di libertà

Sabato 5 settembre, al De Simone 

di Maria Ricca

“L’amore per le cose assenti”. Sceglie di tornare a “Benevento Città Spettacolo” con una storia di amore e libertà, prodotta da Ente Teatro Cronaca-Vesuvio Teatro, Luciano Melchionna, regista ed autore, (curriculum  straordinario e collaborazioni con numerose personalità artistiche) che regalò al Festival un paio di anni fa la vicenda di “Nella” e delle sue prostitute libere ed oneste, affascinando gli spettatori in un Teatro Romano, divenuto coloratissima balera per celebrare la dolente vicenda di una “donna di vita” e il suo percorso esistenziale, dapprima drammatico, poi risanato da un finale liberatorio.
Stavolta la protagonista del racconto, in scena al De Simone sabato 5 settembre, alle 21,  è Giulia, quarantasei anni. E’ la sua festa e celebrerà il proprio compleanno sola con suo marito che la vedrà …per dirle addio. Non senza aver attraversato un sentiero irto di ostacoli psicologici, con un’analisi a tratti anche esilarante dei sentimenti.  “Ho riversato nella vicenda – dice Melchionna – la mia visione dell’amore, che attraverso la libertà trova la verità di essere e non solo di apparire.”
Uno spettacolo che è stato “costruito”, anzi “montato”, come si dice in gergo, sostanzialmente tutto a Benevento, durante un agosto caldissimo e solitario, in cui la Compagnia ha provato e riprovato, confortata dalla “tranquillità e dalla bellezza della città – conferma Melchionna  - di cui discuto solo l’umidità atmosferica…” .
A proposito: avrebbe nuove idee per il festival di Benevento l’Autore, già responsabile dell’Accademia d’Arte Drammatica al Teatro Bellini di Napoli, visto che dall’anno prossimo Giulio Baffi ne lascia la direzione artistica, per propria ed indiscutibile decisione? “Un vero peccato – conferma il regista – perché ne condivido esattamente l’impostazione e le scelte.”  
Visioni teatrali quasi cinematografiche le sue, per strutturazione e definizione. Ed infatti al cinema si è rivolto spesso, in questi ultimi anni, Melchionna, realizzando  opere per il grande schermo molto apprezzate e selezionate ai Festival di settore, oltre che candidate a premi internazionali: “Mi hanno sempre detto che le mie messinscene teatrali avevano molto dell’impostazione cinematografica e del resto è quello un genere che mi piace. E poi, chi l’ha detto che se si percorre un filone non si può poi affrontarne altri? In Italia è un po’ così, si vive per compartimenti stagni. Se sei un attore drammatico, difficilmente sei apprezzato in ruoli più ironici e viceversa.” E la televisione? “Non mi precludo nulla. L'’importante è non tradire se stessi e il proprio percorso artistico. Poi tutto è possibile.”