PARLIAMO DI...


09/07/17

IL FESTIVAL - BCT. Da Banfi a Bennato, la serata delle emozioni

di Emilio Spiniello

BENEVENTO - Uno degli attori italiani popolari più amati è sicuramente Lino Banfi, ospite della penultima serata del BCT, il festival del Cinema e della Televisione di Benevento. L’attore pugliese, accompagnato da moglie e cagnolina al seguito, si è raccontato al folto pubblico di piazza Roma, intervistato dal giornalista Sky, Alessio Viola. Un viaggio attraverso la verve e la simpatica di colui che è stato il commissario Lo Gatto, oppure il commissario Auricchio in “Fracchia la belva umana” ed il recente Nonno Libero. Ad inizio incontro la sorprendente chiamata
affettuosa di Renzo Arbore, grande amico di Banfi. Gli aneddoti e le curiosità legate al cambio di nome, suggeritogli dall’immenso Totò, quindi Pasquale Zagaria divenne Lino Zaga e poi definitivamente Lino Banfi. Successi accumulati in oltre 100 film, con traguardi rilevanti. A quasi 81 anni la vitalità e la carica non mancano, cosi come l’allegria e la capacità di mettersi a nudo, dimostrandosi un attore che ha abbracciato tre generazioni di italiani. Un pensiero affettuoso ai colleghi, amici di una vita, oramai deceduti: Franco e Ciccio, Nino Manfredi, Nino Taranto e Paolo Villaggio. “Nel 1954 questo giovane del Sud si trasferì a Milano in cerca di fortuna nel mondo dello spettacolo”. Banfi ha elogiato le tante amicizie cementate nel corso della sua lunga carriera, quindi “vuol dire che ho seminato bene”. Il legame con la sua famiglia e le smentite riguardo la sua morte, già avvenuta secondo alcuni giornali, e le condizioni precarie di salute di sua moglie Lucia. Poi un augurio al Benevento Calcio giunto in serie A: “Tiferò per voi nel derby contro il Napoli”.
n seguito è intervenuto Antonio Saccone, docente ordinario di letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha analizzato le caratteristiche tecniche ed i registri linguistici di riferimento. Sul palco a fine serata il sindaco Mastella per la consegna del Premio “Noce d’Oro”. Spostandoci di quale centinaio di metri, in piazza Castello, era presente il vero cantore del Sud, Eugenio Bennato, il quale ha incantato il pubblico beneventano con il suo concerto “Sinfonia di un Brigante”. L’evento, nell’ambito del BCT, organizzato dall'Università del Sannio e dall’associazione Cadmus, è stato un omaggio al defunto Carlo D'Angiò, amico e collega di Bennato. Insieme fondarono la Nuova Compagnia di Canto Popolare e i Musicanova. Sul palco anche il sestetto vocale “Le voci del Sud”, accompagnato dai maestri Erasmo Petringa al violoncello e Angelo Cioffi al piano.
Tanti giovani a ballare e cantare le canzoni più note del cantautore partenopeo, un vero brigante: “Sponda Sud”, “Ritmo di Contrabbando”, “Balla la nuova Italia”, “Riturnella”, “Che il mediterraneo sia”, “Grande Sud”, “Taranta Power”, “Ninco Nanco”, “Brigante se more”, “Questione meridionale”, “Mille”, e tante altre. Un repertorio straordinario, anima di quel grido del Sud che non si arrende e che produce qualità da secoli, invitando in musica, nel contempo, a rivedere la storia negata dell’Unità d’Italia. A notte fonda l’omaggio a Pino Daniele.