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04/12/17

L'INCONTRO - Dino Falconio, notaio e scrittore, presenta "La mattonella di Caravaggio", racconto enigmatico, fra storia ed invenzione

di Maria Ricca

BENEVENTO - Metti una storia alla Dan Brown, un mistero di quelli appassionanti, fra enigmi e personaggi storici di grande fascino e suggestione. Metti Napoli sullo sfondo, bella e dannata anch'essa. 
E'  Dino Falconio, notaio e letterato, appassionato d'arte e di scrittura, a cucire sapientemente fra di loro gli ingredienti, ne "La mattonella di Caravaggio", il volume presentato questa sera alla Biblioteca Provinciale di Benevento, nell'ambito della rassegna promossa dall'Accademia di Santa Sofia, diretta da Marcella Parziale, giornalista, interprete lirico ed operatrice culturale. 
Molti gli intervenuti alla presentazione, guidata dal docente e politico Aldo Trione, con letture affidate all'attore Pier Paolo Palma.
L'opera di Falconio, si legge nelle note critiche, "ricostruisce con perizia ed eleganza ed un pizzico di fantasia uno spaccato del soggiorno partenopeo di Caravaggio. Ne emerge una figura di artista geniale immerso negli umori, nei colori e nei suoni di questa Napoli, affascinante allora come ora. Le ombre e le luci che caratterizzano le opere del grande artista sono il riflesso dei chiaroscuro della sua vita e dell’umanità , che anima la città."
Ne parliamo con l'Autore.
- Dino Falconio, notaio e scrittore,  è a suo agio fra gli archivi e documenti storici. Come nasce questa passione per la scrittura?
"Ho ritrovato una serie di documenti del passaggio di Caravaggio a Napoli e da lì ho ricavato una serie di episodi verosimili, non storici, ambientati fra il 1606 e il 1607."
- Dopo Ferrante d'Aragona,  ora questa storia alla Dan Brown, in salsa partenopea. Il pretesto è la mattonella di Caravaggio, innestata, unico pezzo, nel pavimento del Chiostro maiolicato dell'Oratorio dei Girolamini a Napoli. L'anziana Titina, che pulisce tutti i giorni quel tassello, ne conosce mistero ed enigma, segreto di famiglia. Può inaugurare un filone, questo romanzo?
"In effetti l'editore mi chiede proprio di seguire il personaggio di Caravaggio,  con un secondo  ed un terzo romanzo. Ma se individuarne le tracce a Napoli è stato, tutto sommato abbastanza semplice, avendo a disposizione gli archivi e i documenti del suo passaggio, non altrettanto è proseguire nelle ricerche in Sicilia e a Malta, gli altri luoghi dell'artista, Richiede un approfondimento particolare, ma sto comunque facendo ricerche in tal senso. 
- Il personaggio di Caravaggio è affascinante e fertile di spunti ed amava confondersi fra la gente, per raccontarne drammi e felicità. Cosa l'ha affascinata di più?
"Affascinano di Caravaggio il genio e la sregolatezza. Le due componenti romantiche in lui si fondono e danno con lui, maestro e quindi innovatore, l'avvio di una nuova scuola."
- Rivive nel libro anche la Napoli del primo Seicento. Che punti di contatto si ritrovano con la Napoli di oggi, tra cultura alta e Gomorra?
"Dualismo e contraddizioni sono le cifre caratteristiche di Napoli. Prestigio culturale ed abiezioni criminali, sfarzo di corte e manto plebeo sono gli elementi significativi del cuore della città.
Se "Gomorra" faccia male a Napoli e al Sud in generale? Certo qui il discorso si fa complesso, perché tacere l'esistenza di efferati crimini è un male, come lo è, altresì, identificare Sud con camorra e mafia. Ciò che manca in queste narrazioni è la presenza di un personaggio positivo, che ridia ottimismo e speranza." 
- Il prossimo lavoro, a parte la trilogia su Caravaggio?
"L'antologia di scrittori napoletani, diretta da Maurizio de Giovanni, sui "Diversamente amici", diretta da Maurizio de Giovanni, e presentata nei giorni scorsi al Pan di Napoli. Un'esperienza significativa ed interessante-