L'iniziativa dell'Associazione "Donne alla Difesa della Dieta Mediterranea", diretta dalla dott.ssa Pina Pedà
BENEVENTO - L’associazione
Donne alla Difesa della Dieta Mediterranea ha appena portato a termine il
progetto pilota “NutriArte” in collaborazione con l’Istituto Comprensivo
Sant’Angelo a Sasso e la calorosa ospitalità del dirigente Michele Ruscello, di
tutto il personale docenti ed in particolare dell’insegnante Mariuccia Cremone.
Il
progetto, diretto dalla Dott.ssa Pina Pedà (nella foto), Presidente 3dm, nasce dall’analisi dello stile di vita
quotidiano di tutti noi ed in particolare dei ragazzi, ricco di attività e di
impegni, che è spesso la causa di abitudini alimentari sbagliate, aggravate
dalla sedentarietà dei bambini sempre presi dal cellulare, i videogames, sport
estremi e il nostro intento è senz’altro quello di ritornare allo stile di vita
di una volta attraverso una vera e propria rieducazione che parte dalla tavola
e arriva ai giochi all’aperto, i lego, le costruzioni, la lettura di favole, le
passeggiate in bicicletta, gli sport sani ed equilibrati, ponderati in base alle
caratteristiche degli atleti. “Se i nostri ragazzi non sanno nutrirsi è perché
una volta i pasti ricchi si cucinavano solo nelle festività, oggi c’è
abbondanza in tavola tutti i giorni. La tavola fa più vittime di una calamità e
per il 2030 le statistiche prevedono che saremo tutti obesi. Allora ci
chiediamo : perché non combattere contro le statistiche e le previsioni agendo
prima che sia troppo tardi? Perché non fare un salto nel passato per
proiettarci verso un futuro più roseo?”, questo il pensiero della dott.ssa
Pedà, che insieme ad un gruppo di socie, ha ideato “NutriArte”, un progetto
dedicato ai più piccoli, per poter trasmettere loro elementi base di educazione
alimentare attraverso la realizzazione di tele con l’utilizzo di frutta e
verdura di stagione, accostando frammenti vegetali e naturali, per poter diffondere la cultura del mangiar sano, insegnando loro a riconoscere il cibo e le proprietà nutrizionali degli alimenti, soprattutto quelli verso i quali i bambini nutrono più diffidenza o avversione.
Durante il primo incontro, tenutosi l’8maggio,
è stato presentato il progetto ai bambini, che lo hanno subito accolto con
grande entusiasmo, realizzando praticamente poi le tele durante il secondo e il
terzo incontro, il 9 e il 10 maggio.
La dott.ssa Pina Pedà e la nutrizionista
Miriam Mandato hanno spiegato ai bambini i principi fondamentali della Dieta
Mediterranea, sottolineando l’importanza e il valore nutrizionale degli
alimenti che poi sono stati utilizzati per la rappresentazione artistica,
mentre l’architetto Angela Vasaturo ha presentato un excursus sulla
rappresentazione del cibo nell’arte dall’asarotosoikos del IIsec.a.C. alla pop
art di Andy Warhol, passando per la natura morta del XVII sec., successivamente
l’avvocato Giusy Landi e il chimico Ida Duro hanno argomentato sullo sviluppo
sostenibile, mediante il riuso ed il riciclo creativo dei rifiuti ed infine
l’artista Maria Patrizia Cocchiarella ha illustrato e trasmesso la propria
meravigliosa passione per questa splendida forma creativa ai piccoli grandi
artisti, col supporto della psicologa Valentina Ricci, che ha aiutato i bambini
a gestire le dinamiche di gruppo createsi durante la produzione artistica e li
ha accompagnati in un percorso sensoriale per avvicinarli alla cultura degli
alimenti impiegati per creare la tela.
Si ringrazia Ivana Tresca per aver immortalato
l’attività, con la sua preziosa riproduzione fotografica del progetto e “Gelati
Baronia” per aver sponsorizzato l’evento con la distribuzione di gelati alla
frutta, che avverrà nei prossimi giorni per allietare i piccoli allievi, in
segno di gratitudine per aver risposto con grande entusiasmo all’offerta
formativa proposta e per aver iniziato già a cambiare le proprie abitudini
alimentari, riferendo alle insegnati di aver assunto il latte a colazione e
aver mangiato frutta e verdura che prima
rifiutavano, grazie al riavvicinamento a tali alimenti dopo averci giocato.
E’ questo il vero successo del progetto, il
riscontro di anche solo due o tre dei 100 bambini delle classi quarte coinvolti,
che avranno imparato a mangiare sano e la prevenzione volta a tutela della loro
salute è partita proprio dai banchi di scuola, come ci auspichiamo avverrà
presto anche in altri istituti.