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31/08/18

TEATRO - "Come se foste a casa vostra", la commedia agrodolce di Michele Cosentini, contro il razzismo ed i pregiudizi


di Emilio Spiniello

BENEVENTO - Secondo il regista Michele Cosentini il razzismo può essere raccontato in commedia ed è stata una pièce riuscita, quella andata in scena nell’ambito del Festival Città Spettacolo, edizione 39. Uno spettacolo in quattro atti, “Come se foste a casa Vostra”, promosso da Alt Academy Produzioni, al teatro San Nicola di Benevento. Il finto perbenismo ed anche i tratti caratterizzanti lo stereotipo (fino ad un certo punto) dell’atteggiamento degli italiani nei confronti degli stranieri, hanno fatto da punto di giunzione della struttura narrativa. Un coppia di sposi, animati e guidati da pregiudizi di ogni sorta e soprattutto da quell’animo razzista che emerge in ogni frase, in ogni atteggiamento dei due: lei alquanto intollerante (nonostante i suoi apparenti e saldi valori etici), lui orgogliosamente conservatore. Maria e Riccardo sono nettamente contrari ad ospitare in casa propria due rifugiati dal Sudan e dal Senegal, Haya e Hazuz , costretti a ciò da un’ordinanza governativa che cercano di eludere. Addirittura faranno di tutto per abbassare il ‘coefficiente di accoglienza’, al fine di scampare alla ‘sventura’, arrivando anche a corrompere. In casa un operaio moldavo, impegnato in lavori di ristrutturazione, farà al caso loro per risolvere la faccenda. Non tralasciato il lato grottesco della narrazione, tra amori scoccati, dialoghi ambigui, fino a giungere ad un finale davvero coinvolgente, che mette tutti noi con le spalle al muro. L’amore coinvolgerà, inoltre, suo figlio Simone, il quale si innamorerà della sgradita ospite di colore. Intensi i monologhi con forte accento drammaturgico, tesi a sottolineare gli aspetti più crudi della vita di coloro che tra mille peripezie raggiungono il nostro Paese, in attesa di migliori condizioni di vita. I canoni della classica commedia sono stati stravolti forse perché il “razzismo non merita e non è classificabile in un unico genere”. Sul palco: Sveva Tedeschi, Luca Ferrini, Alberto Melone, Ashay Lombardo Arop, Yonas Aregay, Paolo Roca Rey e con il patrocinio di: Ambasciata dell’Iran, Ambasciata dell’Afghanistan, Ambasciata della Costa D’Avorio, Ambasciata della Moldavia, Nazione Rom.