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19/01/19

TEATRO - Leo Gullotta in "Pensaci, Giacomino" e la critica dell'ipocrisia

di Emilio Spiniello

BENEVENTO - “Pensaci Giacomino” è una commedia in tre atti scritta da Pirandello nel 1916, portata in scena ieri al teatro Massimo di Benevento, nell’ambito della rassegna “Palcoscenico Duemila”.

La celebre novella, nella lettura drammaturgica e regia di Fabio Grossi, è stata interpretata dall’impeccabile attore Leo Gullotta.
Il protagonista è il professor Agostino Toti (Leo Gullotta) che, con 34 anni di insegnamento alle spalle, si offre di aiutare una giovane donna (Lillina) rimasta incinta del suo fidanzato Giacomino, prendendola come moglie e adottando pure il bambino contro tutto e contro tutti. I genitori della ragazza decidono addirittura di ripudiare la figlia con l’accusa di aver “svergognato” la famiglia.
Il ruolo di Toti è chiaro e preciso: rimettere le cose a posto, con ogni arma a disposizione: innanzitutto il dialogo contro una società misogina, opportunista e becera.
Ritroviamo il mondo pirandelliano con la sua ironia amara e graffiante, ancora attuale nella nostra contemporaneità.
A fare da cornice alla trama, la presenza di elementi classici: il sacerdote bigotto don Landolina; la cameriera; la sorella del giovane Giacomino e l’arcigna e determinata sorella di Giacomino, Rosaria.
La forza del proprio "Io" in un mondo di maschere, emerge chiaramente nella parte finale dello spettacolo, dove la risoluzione del dramma umano, prende il sopravvento sul conservatorismo politico e sociale.
Riflessione nuda e cruda è l’obiettivo del sempreverde Gullotta, dinanzi al pubblico beneventano, che lo ha accolto con grandi applausi.
Sul palcoscenico anche Liborio Natali, Rita Abela, Federica Bern, Valentina Gristina, Gaia Lo Vecchio, Marco Guglielmi, Valerio Santi e Sergio Mascherpa.
Prossimo appuntamento il 10 febbraio con Carlo Buccirosso in “Colpo di scena”.