S.GIORGIO A CREMANO - Incontro
molto partecipato ed interessante, questa mattina alla Biblioteca di Villa Bruno,
in San Giorgio a Cremano. Il Liceo “Urbani” , con le classi quinta A e quinta H dell’istituto di via Buongiovanni, per le iniziative collegate a Cittadinanza e Costituzione, ha offerto ancora una volta ai propri
allievi l’opportunità di sperimentare forme di
“didattica trasferita” , questa volta per i temi della Storia Contemporanea, partecipando alla presentazione del volume di Giorgio Balzoni, “Aldo Moro, il professore”.
“didattica trasferita” , questa volta per i temi della Storia Contemporanea, partecipando alla presentazione del volume di Giorgio Balzoni, “Aldo Moro, il professore”.
Una figura, quella dello statista, che ha segnato la storia del nostro Paese e
che oggi si rivela in tutta la sua sorprendente attualità, appassionando i
giovani per l’onestà del proprio
agire e per l’assoluta modernità delle proprie posizioni ideologiche, che già all’epoca si aprivano a quella dimensione europea del dibattito politico, quando ben lontana era ancora la definizione dell’Unione
come la conosciamo oggi, nucleo di sintesi culturale ed umana, oltre che squisitamente economica.
agire e per l’assoluta modernità delle proprie posizioni ideologiche, che già all’epoca si aprivano a quella dimensione europea del dibattito politico, quando ben lontana era ancora la definizione dell’Unione
come la conosciamo oggi, nucleo di sintesi culturale ed umana, oltre che squisitamente economica.
Fu questa capacità di guardare in
prospettiva, probabilmente, e di vedere oltre, che costò la vita, secondo
Balzoni, allievo fra i più attenti e collaborativi di Moro, all’uomo politico.
Lo scrittore ha così recuperato nel volume lo spessore tridimensionale dell'abile
statista e soprattutto del professore appassionato e partecipe della vita dei
suoi studenti e delle sue studentesse e non si è sottratto al fuoco di fila di
domande dei giovanissimi, che del politico hanno appreso non solo dai libri di
storia e dalle lezioni dei docenti, ma anche dalle testimonianze dei propri familiari,
che vissero allora quei giorni terribili, ascoltando la Tv e leggendo i
giornali, con incredulità ed apprensione. Chiarendo così, grazie agli studi svolti
e alle deduzioni compiute, le responsabilità materiali, ma anche morali di chi
ha voluto la fine di Moro, ipotizzando scenari ben più ampi e circostanziati,
che quelli politici di allora.
Insomma, un incontro davvero propositivo e
costruttivo, che ha consentito ai giovanissimi di ascoltare dalla viva voce di
chi ha vissuto e ha letto, attraverso le esperienze personali e dell’intera
comunità, eventi che hanno sconvolto il Paese e determinato molti degli
accadimenti successivi.