PARLIAMO DI...


07/06/14

Premio “Gladiatore” e “Arechi II”, tra ricostruzioni storiche, “invettive” di Sgarbi e richiami alla speranza


Vittorio Sgarbi
di Maria Ricca

Si apre con un’invettiva contro la politica cattiva, che finanzia con i soldi pubblici “crimini culturali” veri e propri, leggi manifestazioni, opere scultoree ed architettoniche e così via dicendo, la serata al San Marco, dedicata ai Premi “Il Gladiatore d’Oro” e “Arechi II”. Quei  riconoscimenti ai sanniti illustri, voluti dall’Amministrazione Provinciale, guidata da Aniello Cimitile, che si sono affermati nel mondo, grazie alle proprie qualità e a quelli, più giovani, che dal Sannio partono, portando ad altri lidi la propria professionalità, ma restando sempre ancorati alla propria terra.
Se ne incarica dell’invettiva il critico d’arte Vittorio Sgarbi che all’attenta e divertita platea del San Marco regala in apertura di serata la sua “vis polemica”, per rivendicare il diritto alla valorizzazione della vera arte, quella che potrebbe portare crescita e sviluppo economico e dunque  contribuire alla ripresa delle attività produttive e all’abbattimento della piaga della disoccupazione.
Franco Di Mare
I suoi strali, qui a Benevento, si appuntano,  per l’ennesima volta, sul  monumento dedicato a Padre Pio, alla Rotonda dei Pentri, definito  “un obbrobrio”. Non più di una timida protesta in sala a queste parole, di cui il critico ha facilmente ragione, riaffermando l’importanza di non finanziare con soldi pubblici  “imprese insensate”, riservandoli invece alla valorizzazione delle intelligenze giovanili,  e applausi infiniti, invece, quando Sgarbi parla di “Benevento, come città colta e capitale d’Europa”, dello splendido “Museo Arcos, allestimento di grande sensibilità e bellezza” , della necessità di ripristinare il Ministero del Turismo e, anzi, di abbinarlo a quello dell’Economia. “Inutile – dice -  cercare lo sviluppo di industrie, qui al Sud, dove meglio e più opportuno sarebbe investire sul patrimonio culturale, che ha valore materiale ed economico e potrebbe riservare molte opportunità di impiego ai giovani.”
Un esordio al fulmicotone, voluto espressamente dal giornalista Rai Franco Di Mare, direttore artistico della kermesse, produzione esecutiva di  Jean Pierre El Kozeh, che ha ancora posto l’accento sull ‘ “impossibilità dell’ultima generazione di realizzare i propri sogni, di superare i padri, com’è stato per quelle precedenti”. Non resta che rifugiarsi nel passato e da quello trarre linfa per il futuro, almeno qui a Benevento, “dove la quarta dimensione, la magia, si è intrecciata con la storia.” Ed è subito storia, appunto, con la pregevole ricostruzione delle vicende dei Sanniti, operata dal professor Elio Galasso, cucita in video, fra immagini dei reperti conservati in città,rielaborazioni cinematografiche ed analisi interpretative.
Il dibattito sulla cultura appassiona e ancora sui giovani e le loro prospettive occupazionali si incentra la conversazione successiva, amabilmente condotta dal giornalista Di Mare, che con levità sa toccare più toni, in compagnia del  commissario straordinario della Provincia Aniello Cimitile: “Bene che ci sia dibattito acceso sulla cultura e le sue potenzialità, ma è pur vero che il 5,8% del PIL qui nel Sannio è legato alla crescita di attività collegate alla Cultura. Molti giovani hanno creato cooperative in tal senso e c’è tanta voglia di fare.”
La Piccola Orchestra d'Ar(e)chi
Sfilano, poi, via via i “Gladiatori”, premiati in scena  dalle autorità, su sottofondo musicale dello stesso El Kozeh, eseguito della Piccola Orchestra d’Ar(e)chi,  con arrangiamenti  di Umberto Aucone  e Antonello Rapuano. Uno via l’altro son presentati  il medico Elio Ferrannini, l’operatrice sociale Francesca Moccia, Antonio Pietrantonio, già sindaco del capoluogo, che inventò lo slogan “città-cultura” e fu il primo, negli anni Ottanta, con le manifestazioni realizzate dalla sua amministrazione, “Città Spettacolo” in primis, ad intuirne le potenzialità. E poi il doppiatore Roberto Pedicini, che regala al pubblico il monologo finale di “American
Cimitile e Di Mare
Beauty”, con la "sua" voce di Kevin Spacey,  ed è subito davvero magia, e l'avvocato Arturo Mongillo. Ma è commozione vera quando l’ultimo “gladiatore” è attribuito alla memoria del carabiniere Della Ratta, il “gigante buono”, l’ “eroe involontario”, perito nell’assoluzione dei propri compiti, vera testimonianza di un senso civico e di un attaccamento al dovere ormai quasi scomparsi.
Premiazione prof. Pietrantonio
Ma è tempo di ritornare alle ricostruzioni storiche. In un altro contributo video, è stavolta il professor Marcello Rotili a raccontare, con dovizia di immagini e particolari, l’affermazione dei  Longobardi in Italia e in Città. E’ lo spunto per introdurre la figura di Arechi II che, giovanissimo, ad appena 22 anni, divenne duca di Benevento, testimonial ideale, con il premio realizzato dall’artista beneventano, ma internazionale,  Mario Ferrante,  per coloro che, qui formatisi,  partono per portare la propria professionalità in giro per il mondo. E’ il caso del medico oncologico Fabio Ausania, dell’attore Arcangelo Iannace, della splendida Carlotta Nobile, che un male incurabile ha portato via l’anno scorso, a soli 24 anni, interrompendone bruscamente la carriera di straordinaria violinista e letterata. Premi alle persone e alla memoria, anche in questo caso.
Premiazione Roberto Pedicini
Premiazione Elio Ferrannini
Premiazione Francesca Moccia

C’è tempo, poi, per ricordare, con la ricostruzione storica in abiti d’epoca, il matrimonio di Arechi ed Adelperga, nell’interpretazione degli attori dell’Associazione “Benevento Longobarda” che, a fine giugno, com’è noto, animeranno il centro storico cittadino, con la loro manifestazione di recupero e valorizzazione delle tradizioni. Gustoso il siparietto fra Di Mare e la “principessa Adelperga”, moderna nei gusti e nei desideri…Come potrebbe essere una “Strega”.
Di qui l’introduzione dell’altro “topic”, caratteristico della Città e del culto della figura di Iside, “scandalosa e magnifica”, a cui si sovrappose quello della Madonna delle Grazie, secondo gli ultimi studi. Tocca alla spumeggiante “Compagnia delle Ex” darne conto, nella sua intensa  interpretazione. Si chiude con le esibizioni canore di Nina Cioffi, Giovanni Principe, Marisa Rapuano, e di Shark Emcee, il giovane rapper beneventano Fabio Fallarino, che interpreta un altro volto, quello più moderno, della beneventanità, e  la rabbia dei giovani che non si arrendono e che vogliono farcela.

Del resto, chiude Franco Di Mare, lo diceva anche S. Agostino: “I tempi sono cattivi, ma se gli uomini sanno comportarsi, c’è speranza di cambiamento. Perché i tempi siamo noi.”