PARLIAMO DI...


07/02/25

BENEVENTO - Al "Paese dei sogni" della Eidos arriva "Alice", domenica 9 febbraio al De La Salle


TEATRO - Quarto appuntamento per la ventunesima edizione de “Il paese dei sogni”, la storica rassegna dedicata ai più piccini organizzata dalla compagnia Teatro Eidos, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Benevento, domenica 9 febbraio 2025 alle ore 17,00 presso il Teatro De La Salle, con lo spettacolo della Compagnia Molino d’Arte di Altamura (BA) “ALICE!”, liberamente ispirato a “Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll, scritto da Antonella Petrera per la regia di Antonello Arpaia, con Filippo Giordano, Luca Mastrolitti, Angela Borromeo, Noemi Alice Ricco.

Dalle note di regia: "L’opera di Lewis Carrol viene da Molino d'Arte smontata e rimontata affinché la famiglia a teatro possa scegliere il proprio pezzo di paese interno all’animo e farne una meraviglia.

La giovane Alice, insieme a Dina, il gatto di famiglia, comincia il suo viaggio verso la scoperta di sé e il cambiamento che è possibile. Gli incontri che compie la portano a porsi domande su se stessa e sul mondo che la circonda. Il suo percorso la porterà a riconoscersi nella follia sana che fa sberleffo alla bruttezza, che destruttura il gioco delle aspettative altrui, in un fare allegro che gioca al giusto e allo sbagliato. La curiosità diventa per lei e per chi la incontra una chiave di lettura del mondo e una forma eccellente e luminosa di conoscenza. Lo spettatore fanciullo si riconoscerà nel fare curioso, nel gioco di domande gioiose che la giovane Alice pone a chiunque incontri, anche di fronte al Potente.

Molino d'Arte si allontana dagli stereotipi su Alice e la rende vera e umana, coraggiosa, intelligente e brillante nel trovare le sue proprie soluzioni di pensiero e di vita, impavida nella sua appartenenza al mondo che sceglie per sé."

È consigliata la prenotazione.

Per informazioni e prenotazioni

Tel.: 0824.58474 / 335.413060

www.teatroeidos.it - info@teatroeidos.it

N.B.: I biglietti potranno essere prenotati via mail. L’acquisto potrà avvenire on line sul sito del Teatro Eidos alla sezione Ticket oppure il giorno dello spettacolo presso il Teatro De La Salle dalle ore 16,00. Posto unico: € 8,00.


06/02/25

BENEVENTO - "E io lasso 'a casa mia": Gennaro Del Piano parla del progetto musicale, in scena venerdì 7 febbraio al Mulino Pacifico, in "Obiettivo T" della Solot


di Maria Ricca

L'INTERVISTA - Storie di migranti, storie d'amore e di sofferenza, di tenerezza e di rimpianto. Ma anche di riscatto, di voglia di farcela e di dimostrare che nessuna condizione è per sempre, se si vuole emergere. Anche contro chi vuole che tu resti nella dimensione in cui sei, senza speranza di riscatto. Perché il cambiamento è sofferenza, ma è vita.  Storie vere, vissute, storie universali, che ciclicamente si ripetono e ritornano, perché la condizione umana non muta, nel tempo e nello spazio. 

Sentimenti controversi che prova a raccontare al pubblico l'Ensemble Heliopolis, in scena domani, venerdì 7 febbraio, alle 20,30, per la rassegna "Obiettivo T" della Solot, al Mulino Pacifico, nello spettacolo"E io lasso 'a casa mia", canzoni di migranti e immigrati,  ideato da Gennaro Del Piano, musicista e studioso, promotore e curatore di eventi artistici e culturali, canto e voce recitante. 

Con lui in scena Valentina Clemente (canto e voce recitante), Francesco Natale (chitarra e banjo), Sergio Prozzo (mandolino e mandola) e Peppe Timbro (contrabbasso) . 

- Com'è nato, Gennaro,  il progetto di questo spettacolo?

"In realtà il germe dello spettacolo è nato diversi anni fa, e negli intenti avrebbe dovuto avere una natura multimediale con interviste video a nostri emigrati di ritorno ed altri contenuti riferiti a varie culture del Mediterraneo. Data la complessità della realizzazione rimase soltanto sulla carta. Più recentemente invece mi sono focalizzato in modo più specifico sulla ricerca dei brani musicali dell'epoca della grande migrazione dal sud Italia tra fine '800/ inizio '900, ovviamente di area partenopea, esaminandone più di un centinaio fino a scegliere quelli che fanno parte della proposta." 

-Che ruolo pensi che la musica possa avere nel raccontare storie di emigrazione e di sofferenza?

"La musica è uno degli aspetti più evocativi di quella epopea, perché attraverso le canzoni ritroviamo sia la sofferenza degli emigrati che le differenze culturali con gli abitanti del Nuovo Mondo e relativa produzione di brani ironici e divertenti."

 - Ci sono particolari tradizioni musicali o generi che hai voluto includere, per dare una rappresentazione autentica dell'epoca?

"I generi musicali sono quelli propri della tradizione musicale napoletana ma ad esempio c'è anche un brano di origine anglosassone riscritto nel nostro dialetto. E soprattutto ricorre un linguaggio, un pidgin che rappresenta un punto di passaggio tra la cultura di origine e quella nuova con cui relazionarsi." 

- Come hai selezionato i brani che verranno eseguiti? C'è qualche canzone che ha un significato speciale per te o per il gruppo ?

"Come già detto, c'è stato un lungo lavoro di selezione dei brani con una progressiva cernita delle scelte che ci ha portato anche a riarrangiare delle canzoni successivamente messe da parte. C'è molto materiale assolutamente poco conosciuto e pertanto abbiamo limitato a pochi elementi l'esecuzione di canzoni più note relative a questa tematica."

- Qual è la reazione che ti attendi dal pubblico? C'è chi fra noi ha conosciuto, attraverso i ricordi dei nonni o degli zii, il dramma dell'emigrazione nel '900 ...

"Dal pubblico mi attendo come sempre la necessaria curiosità per poter apprezzare contenuti poco o per nulla noti, e possibilmente l'opportuna empatia con la problematiche relative al fenomeno dell'immigrazione - tra sofferenza ed integrazione - di ogni tempo e di ogni Paese."

- Progetti futuri: continuerà la tua ricerca in tal senso o esplorerai nuovi percorsi musicali, affrontando altri periodi storici?

"Non so se la ricerca sul tema continuerà... Ciò che conta per me è aver riscontrato l'interesse dei bravissimi musicisti che fanno parte a pieno titolo di questo progetto e che di fatto ne costituiscono l'aspetto sostanziale ed ineludibile."

05/02/25

CAPUA (CE) - Al "FaziOpen Theatre" debutta "The Ring" di Antonio Iavazzo, dal 6 al 10 febbraio, per raccontare di verità e verosimiglianza


TEATRO
- Prima teatrale da domani, giovedì 6 febbraio a domenica 9, per "The Ring of Truth", opera scritta e diretta dal regista ed autore Antonio Iavazzo, al "Fazio Open Theater", edizione 2024-2025, che dirige. Decimo appuntamento per la rassegna, che si avvale dell'organizzazione di Gianni Arciprete. La produzione è  dell'Associazione “Il Colibrì” di Sant’Arpino (CE) ed utilizza un linguaggio scenico che fonde teatro, danza e performance artistiche.

Ecco la trama.  Un cerchio magico è fondato su un patto di fedeltà: quello della verità e della verosimiglianza. A giocare all’essenza del teatro: ordire storie e condividerle in uno spazio condiviso. Storie vere, ascoltate, sognate o immaginate, chissà. Un rituale di alleanza dove quasi tutto è permesso e dove non c’è spazio per giudizio né tanto meno per il pregiudizio. L’incantamento è la cifra su cui abbiamo giocato la nostra semplice, eppure complessissima sfida. E la cieca fiducia che quando si hanno memoria autentica, intatto stupore e meraviglia per la vita, creatività e desiderio di celebrarli tra anime che hanno voglia di mettersi in comunione con l’ardua impresa del vero ascolto, allora può accadere il miracolo di una fusione emozionale tra chi racconta e chi accoglie. Tra le imprevedibili traiettorie, il turbinio vertiginoso, le curve, gli impietosi impatti con i flussi di coscienza, gli occhi lucidi dalle lacrime o dalle risate, danze dei ricordi o del puro amore/dolore abitato e/o sognato, gli spettatori potranno sperimentare una sorta di rituale collettivo ed un’immersione nella consapevolezza dell’ impermanenza di tutte le cose, dell’estrema fragilità della nostra esperienza terrena, della forza potente del qui e ora e dei Sogni condivisi.


01/02/25

TORRE ANNUNZIATA - "Le sedie" di Ionesco, nella rilettura di Antonio Iavazzo, in scena il 2 febbraio al "Magma"


di Maria Ricca 

TEATRO - Torna in scena, domenica 2 febbraio, alle 18,30, al MAGMA TEATRO di Torre Annunziata, l' Associazione IL COLIBRI', per "LE SEDIE". 
Gianni Arciprete e Licia Iovine, su adattamento e regia di Antonio Iavazzo e dello stesso Arciprete, riproporranno l'omonima farsa tragica di Ionesco. E d’altra parte, si legge nelle note di regia, "come definire la vita e le relazioni tra gli uomini se non  come esperienza di profondo smarrimento e metafisico sberleffo?" I due  protagonisti, una coppia di anzianissimi sposi, come  due clown gettati nel mondo fenomenico, si muovono sospesi e  indaffarati. Una costruzione di linguaggio e di emozioni, perfettamente architettata da Antonio Iavazzo, che rilegge criticamente il testo di Ionesco, ridandogli vita ed attualità, fondando certo sull’arguzia e la sensibilità di Gianni Arciprete, co-autore e regista, il quale anima con la consueta amabilità la figura del marito, conferendogli di volta in volta tragica austerità e moderna leggerezza e sulle sfumature interpretative di Licia Iovine, “stralunata” moglie, che sa però riportare, ogni volta, il coniuge sui binari della vita reale, ricordandogli le sue qualità, mai troppo sfruttate in gioventù, ma anche i suoi difetti. Perfetta la sintonia fra i due, che ricostruiscono, fra mottetti e battute, la loro quotidianità, in un confronto serrato fra se stessi e gli “altri”, ospiti immaginari, ma resi vivissimi nel rivolgersi dialogante a loro, e nelle reazioni provocate.
Tra attese e arrivi, dolci ricordi, e palesi  menzogne, evocazioni, assurdi e paradossi, i due preparano un fantomatico  messaggio all’umanità, da affidare ad un oratore che non arriverà mai. Su  tutto il caos regna una volontà di paradiso ed un assordante desiderio  di un sorriso che possa in qualche modo giustificare e appagare il senso  di vuoto e di straniamento. Anche e forse soprattutto nel lungo addio  della coppia che si congeda dal mondo, affidandosi, senza alcuna  disperazione o paura, al mare e ai suoi segreti. 

25/01/25

CAPUA - "Trame di palcoscenico" al FaziOpenTheater, domenica 26 gennaio per celebrare Nino Taranto


TEATRO
- "Trame di vecchi costumi teatrali; trame da un palcoscenico vuoto, 
abbandonato; trame raccontate da un sarto di compagnia… ma la
compagnia di chi? " Questo interrogativo si pone l'autore  e qui tesse la tela della storia dello spettacolo "Trame di palcoscenico", omaggio in versi, prosa e musica per Nino Taranto, di e con Francesco Rivieccio, in programma per la rassegna FaziOpenTheater, domenica 26 alle 19, al Palazzo Fazio di Capua, cucito tra ricordi, numeri e vecchi cappelli rotti, tra gomitoli di stracci, valigie e fogli sparsi. Fa sempre bene un tuffo nel passato. "Non è semplice omaggiare Nino Taranto - si dice nelle note di regia -  ma poi ci siamo convinti che omaggiare lui voleva dire omaggiare tutta Napoli. Un grande artista ha sempre un grande cuore e Taranto lo aveva più di tutti: lo apriva e dava vita ai personaggi scritti da Viviani, agli schizzi di Pisano e Cioffi, ai versi di Ferdinando Russo e Totò. Noi proviamo ad aprire un pò anche il nostro di cuore (per quanto sia possibile) e rendiamo giustizia anche a Nino Taranto autore, con diversi brani tra prosa e musica da lui scritti dalle parodie ai monologhi per le sue riviste. Vogliamo condividere con voi questa ricerca, questa poesia." La rassegna FaziOpen Theatre e diretta dal regista ed autore Antonio Iavazzo, con l'organizzazione generale di Gianni Arciprete. 

BENEVENTO - "Il Paese dei sogni" accoglie "Raperonzolo", il 26 gennaio al Teatro De La Salle


TEATRO RAGAZZI - Terzo appuntamento per la ventunesima edizione de “Il paese dei sogni”, la storica rassegna dedicata ai più piccini organizzata dalla compagnia Teatro Eidos, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Benevento, domenica 26 gennaio 2025 alle ore 17,00 presso il Teatro De La Salle, con lo spettacolo della Compagnia Arterie Teatro di Molfetta (BA) “RAPERONZOLO”, liberamente ispirato a “Raperonzolo” dei Fratelli Grimm, di Alessandra Sciacalepore e per la regia di Alessandra Sciancalepore e Mario Mirabassi, con Alessandra Sciancalepore e Leonardo Ventura.

Dalle note di regia: Questa è una storia di madri, di cambiamenti... questa è la storia dell’amore, che è dare e non fermare.

Un grande classico che, pur ispirandosi alle diverse scritture della nota fiaba, dai Grimm a Basile, sviluppa un impianto originale della storia, in un racconto che pone al centro la figura femminile.

Una donna in attesa, una figlia, una matrigna. Tre modi di intendere e vivere la propria vita fra credenze popolari, desideri, oggetti magici e... voglia di libertà!

Uno spettacolo per figure, attori e immagini, all’interno di un impianto scenico suggestivo e fascinoso che condurrà, con trasporto, piccoli e grandi spettatori in una storia emozionante e dal finale inaspettato!

È consigliata la prenotazione.

Per informazioni e prenotazioni

Tel.: 0824.58474 / 335.413060

www.teatroeidos.it - info@teatroeidos.it

N.B.: I biglietti potranno essere prenotati via mail. L’acquisto potrà avvenire on line sul sito del Teatro Eidos alla sezione Ticket oppure il giorno dello spettacolo presso il Teatro De La Salle dalle ore 16,00. Posto unico: € 8,00.


16/01/25

CAPUA (CE) - La "StraVAGANZA" con l'Arb Dance Company approda domenica 19 gennaio al "FaziOpen Theatre"

 


di Maria Ricca

DANZA - La "StraVAGANZA", spettacolo  della Compagnia "Arb Dance Company" di Capua, andrà in scena domenica prossima 19 gennaio, alle 19, al Palazzo Fazio di Capua, per la rassegna "FAZIOPENTHEATER 2024 - 2025", Teatro - Danza - Arti Performative, diretta da Antonio Iavazzo, organizzazione generale di Gianni Arciprete, mentre è Annamaria Di Maio la responsabile della Sezione TeatroDanza. La performance, interpretata da Roberta De Rosa, celebra il diritto alla stravaganza, esplorando la ricca diversità della vita e l’unicità di ogni individuo. La coreografia di Fernando Suels Mendoza va oltre la deviazione dalla norma, enfatizzando l’originalità e l’autenticità. Il movimento è presentato come espressione di identità libera ed esuberante, abbracciando la stravaganza come tratto distintivo positivo. La danza esplora l’eccentricità, l’abbondanza e la prodigalità, superando i limiti ragionevoli e celebrando la diversità. Ispirata anche alla geometria, la coreografia rappresenta l’unità nella varietà. La performance è un atto di resistenza alla normalità, invitando a entrare nel mondo del libero movimento e celebrando la libertà di espressione, l’autonomia individuale e il valore della stravaganza in un mondo che talvolta dimentica l’importanza della diversità e dell’originalità.


BENEVENTO - Le "Streghe da marciapiede" dalle storie di UPAS all' "Obiettivo T" della rassegna Solot, venerdì 24 gennaio

 


di Maria Ricca

Interessante approdo nella città delle streghe, venerdì 24 gennaio, al Mulino Pacifico, nella rassegna "Obiettivo T" della Solot, per quattro "Streghe da marciapiede", protagoniste della performance interpretata dalle brillanti Gina Amarante, Luisa Amatucci, Miriam Candurro e Antonella Prisco, volti cari a tutti gli appassionati di “Un posto al sole”, la longeva soap di Raitre, di cui reggono le sorti ogni sera.  Quattro donne e un delitto, si direbbe per parafrasare il titolo di una nota commedia. Se non fosse che le signore in questione non sono ingessate nobildonne, ma donne di vita, dunque, che naturalmente tutto appaiono, tranne che delle sprovvedute, e dunque hanno alle spalle  esperienze e disavventure da cui sono uscite cadendo in piedi, ma non senza sofferenza. 

E così, quando arriva in casa delle imprevedibili prostitute un giovane ingenuo “bellissimo ed imperscrutabile, diverso ed incatalogabile, vagamente androgino”, ciascuna di loro, non riuscendo ad “appropriarsene” umanamente, si comporta in modo tale che lui soccomba. Finché ciò non accade davvero, quando il cuore di lui va in pezzi. Tutte loro sono colpevoli, ma di fatto nessuno lo è, perché il giovane, in effetti, si è spento per cause naturali. Dunque, chi indaga, Peppe Romano, fine cesellatore, con le sue incursioni in scena, delle interpretazioni delle attrici, non può che rimandarle a casa, innocenti.

Padrone della scena, in un contrappunto di recitazioni, che talora lascia spazio anche alla vocalità in musica, le performers scelgono di interpretare la vicenda in senso corale, pur lasciando spazio alle singole individualità, quando ciascuna di loro dà voce alla propria storia personale. Brioso ed effervescente il risultato, per una commedia dai risvolti grotteschi, che merita di essere applaudita.

13/01/25

SAN GIORGIO A CREMANO - "Verso la Speranza", primo concerto della corale cittadina, nel segno del Giubileo 2025 e dell'unione spirituale

di Maria Ricca


L'EVENTO
- Una serata di grande suggestione, per concludere il tempo di Natale, nell'ultima domenica che a quella spiritualità fa riferimento. Un percorso musicale coinvolgente e commovente, di sicuro effetto sul pubblico, si è delineato attraverso la prima delle performances della neonata Corale Cittadina di San Giorgio a Cremano, composta da appassionati cantori provenienti dalle parrocchie del territorio.

Una realtà che ha appena un mese di vita, ma che viene da lontano, dal "sogno" di partire da una passione condivisa per crescere insieme. Ispiratore e direttore artistico del gruppo di 35 cantori è il M° Mario Ascione, docente di Lettere e musicista di lunga e provata esperienza, che è riuscito nell'intento di unire le forze per la creazione di un organismo culturale che si esprimesse attraverso l'itinerario di canti liturgici e confermasse l'appartenenza alla cittadina. L'organizzazione logistica del gruppo e degli eventi, puntuale ed efficace, è stata affidata alla professoressa Maria De Marinis.


Ad ospitare la performance, tempo di riflessione "Verso la Speranza", tema dell'anno giubilare, è stato il Tempio Regina dei Gigli di San Giorgio a Cremano. "Il desiderio - ha confermato in apertura il M° Ascione, prima di raggiungere l'organo di cui è abile interprete - è che dalla speranza si riparta per giungere a gesti concreti di unità e condivisione di intenti". 

E alla Vergine, nella veste dolcissima di Madre, sono stati ispirati alcuni dei brani del concerto, articolatosi sulle melodie natalizie della tradizione. 

E dunque i musicisti Angelo Salvatore, al flauto, Andrea Capocotta (violino I), Giulia Ioele (violino II), Ottavio Gelone (mandola e tammorra), diretti dal M° Giorgio Ascione, con la corale hanno condotto gli spettatori ad assaporare i canti della tradizione natalizia colta e popolare. 

L'apertiura è stata affidata all'Inno del Giubileo 2025, ispirato alla Speranza e alla tenerezza che Dio ha per il proprio poppolo. Poi, subito, l'emozione di "Adeste Fideles", simbolo universale del Natale Cristiano, nato nel 1744. Si ricorda ancora questo canto risuonare nelle strade del centro di Napoli, nella notte della Vigilia, quando artigiani di San Gregorio Armeno e devoti cittadini portavano in processione il Bambinello verso la Chiesa più antica del quartiere, ideale Betlemme. Quindi, la dolcissima "Christmas lullaby", la dolce ninna nanna di Rutter, che vale a sottolineare il concetto di Natività nel suo più intimo e vero significato, in tutta la sua purezza e semplicità. Commovente, poi, l'esecuzione di "Astro del Ciel" di Gruber, inno scritto in lingua tedesca nel 1818 e poi tradotto in tutte le lingue del mondo, ad unire le tradizioni religiose e culturali che si riconoscono nella figura di Gesù.

Un'immersione nella musica più moderna, per una variazione sulla melodia di "Veni Creator Spiritus", è stata l'esecuzione di "Gabriel's Oboe",  brano musicale scritto da Ennio Morricone per il film "Mission", candidato all'Oscar come miglior colonna sonora, del 1986. Al flauto di Angelo Salvatore, sapiente interprete ed esecutore, di grande esperienza, e al piano del valido e sensibile Mario Ascione il compito di far rivivere quelle atmosfere.

Ritorno, poi, alla tradizione, con "Quanno nascette ninno" , vero tesoro della musica natalizia napoletana, scritto in vernacolo da Sant'Alfonso Maria de' Liguori, per avvicinare le genti più semplici alle radici autentiche del Natale, in un linguaggio comprensibilissimo da tutti. "Fermarono i cieli", ancora di Sant'Alfonso, è stato poi un invito alla preghiera in forma di canto, con l'invito al raccoglimento e alla contemplazione. Quindi, l' "Ave Maria" di Caccini, di repertorio moderno, popolare nella sua semplicità. Prima di chiudere, "Vieni ancora Gesù" di Brahms, un classico del Natale ed una celebre Ninna Nanna che tocca i cuori. 

Ancora un'incursione nel repertorio antico, infine,  per terminare la performance della Corale Cittadina. "Nascette Lu Messia" da "La Cantata dei Pastori", ha unito tradizione colta e popolare in un unico grande afflato, al ritmo della tammorra di Ottavio Gelone. 

Prima di congedare il pubblico, che ha assistito commosso al recital, volentieri accompagnando, con voce e battito delle mani, l'esecuzione dei brani, il saluto del Sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno, che ha plaudito, con il decano don Giorgio Pisano, a questa idea di unire insieme le forze, alla base del progetto della Corale Cittadina, nel segno del patto educativo nato a livello istituzionale fra tutte le forze propositive del territorio. Pace, unione e speranza, i concetti fondamentali a cui si è richiamato ancora il M° Mario Ascione, prima di congedare i numerosi intervenuti.  

09/01/25

CAPUA - "Charlie Chaplin - L'uomo dietro la maschera" , il 12 gennaio al "FaziOpenTheater"

 


Chi si nasconde dietro il volto di un attore? Se l'è chiesto l'Associazione "Il Demiurgo" di Napoli, che domenica 12 gennaio, alle 19, a Capua,  riapre con il proprio spettacolo, dopo la pausa natalizia,  la rassegna  "FaziOpen Theater", direzione artistica di Antonio Iavazzo, organizzazione generale di Gianni Arciprete. 

In scena, appunto, "CHARLIE CHAPLIN - L'uomo dietro la maschera", su drammaturgia e regia di Franco Nappi. In scena, a vestire i panni di Chaplin, sarà Mario Autore, candidato ai Nastri d’argento 2021 con “I Fratelli De Filippo” di Sergio Rubini. Con lui lo stesso Franco Nappi (Sidney Chaplin) e Chiara Vitiello (che interpreterà tutte le donne della sua vita, dalla madre alle mogli).  Organizzazione e grafica di Daria D'Amore.  

"Il Demiurgo" racconta il genio di Charlie Chaplin in uno spettacolo ambizioso e originale, già portato in scena nel parco di Villa D’Ayala - Valva e al Maschio Angioino di Napoli, per raccontare la storia di uno dei cineasti più straordinari, influenti e completi della storia. Lo spettacolo miscela l’ironia e la malinconia, la creatività onirica e il realismo,  ammiccando al linguaggio del grande schermo, scandendo temi e argomenti con tecniche cinematografiche. Ma è soprattutto l’ambizioso tentativo di portare in scena l’uomo dietro la maschera: Chaplin non è stato solo un artista impareggiabile. È stato un uomo incredibilmente interessante e discusso: una vita privata fatta di leggende e miti mai confermati, di amori impossibili, di potentissime e complesse relazioni familiari. Chaplin, dietro la maschera comica di Charlot, ebbe una storia incredibile, che conobbe i morsi della povertà e della fame, il dolore dell’abbandono, l’epica della rinascita e della scalata al successo. La storia di Chaplin è anche la storia del ‘900: la depressione e il boom economico, la nascita dell’industria creativa, l’esplosione di Hollywood, il nazismo e l’antisemitismo, il maccartismo e l’anticomunismo, la guerra fredda, tutto attraversato da assoluto protagonista.  

08/01/25

BUCCIANO (BN) - Midora Teatro, dall'11 gennaio i nuovi laboratori di recitazione dell'attore e regista Doriano Rautnik, per aspiranti attori e sinceri appassionati

 


di Maria Ricca

Ancora una bella novità per gli appassionati dell’arte della recitazione. Si riaprono, infatti,  le porte dei Laboratori 2025 di Midora Teatro, tenuti da Doriano Rautnik e Miriam Iuliucci.  

Dopo lo spettacolo dedicato a Babbo Natale del 22 dicembre, dedicato ai bambini, la compagnia  Midora Teatro è già pronta per  gli eventi dell’anno nuovo, che l’attende, con mille iniziative interessanti da scoprire o ripercorrere.

“I laboratori sono aperti a tutti, senza particolari limiti di età”,  sottolinea Doriano Rautnik,  eclettico attore e regista romano con esperienza ventennale di Cinema, TV e soprattutto di Teatro.  “Forse non sforneremo i nuovi attori o attrici del futuro (ma non è detto) ma di certo “formeremo”, con professionalità, persone capaci di esplorare e scoprire qualità, potenzialità e consapevolezze finora non ancora emerse.” Le lezioni sono tenute dallo stesso artista, che conferma:  “Sarà come sempre “un gioco tra amici”, che in tempi brevi, senza accorgersene, si troveranno a dare prova del lavoro svolto con un saggio/spettacolo.”


La prima lezione sarà gratuita e l’appuntamento è per sabato 11 gennaio 2025 alle ore 17 presso l’accogliente e confortevole Sala Teatro di Bucciano, nei locali dell’ex Municipio. Un vero gioiellino.

“Alla fine della lezione – ricorda Rautnik -  replicheremo lo spettacolo del Laboratorio 2024 dal titolo “Lei Mi Capisce…No?!” che è già stato apprezzato da più di cento spettatori in un solo giorno.” E rivolgendosi, idealmente, a tutti gli appassionati di teatro: “ Se sei interessato a divertirti con noi, sarai il benvenuto. Se invece sei anche solo curioso di conoscerci ed hai già sentito parlare della nostra professionalità, vieni a conoscerci di persona e aiutaci a crescere e divulga questo messaggio tra i tuoi amici. Te ne saremo immensamente grati. Un saluto artistico. A presto”

05/01/25

L'ANNIVERSARIO - James La Motta ricorda Pino Daniele: un legame personale ed artistico, oltre il tempo ed il destino


di Maria Ricca

L'INTERVISTA - Dieci anni fa Pino Daniele lasciava , suo malgrado, le scene ed entrava nel mito. E mito lo era già, in verità, per chi aveva imparato a conoscerlo, sin da ragazzo, attraverso la parabola che lo aveva portato a decapitare i baluardi della musica partenopea, osando rinnovare e rivisitare quelle melodie in chiave blues o distaccandosene completamente per raccontare a suo modo la realtà della sua terra e dei suoi anni. 


La sua scomparsa lascio increduli ed adorati fans e colleghi. Fra loro James La Motta, regista, musicista  ed autore di mille progetti culturali e dedicati al sociale, al cinema, in teatro e alla Tv, che così ricorda il suo rapporto artistico con Pino Daniele, divenuto negli anni sempre più speciale.


-
Il tuo flashmob dedicato all'artista fu innovativo e virale. Perché?

"Il legame con Pino è stato sempre viscerale come per ogni Napoletano dai tempi della scuola sino ad oggi… Ricordo che quando appresi che lui ci aveva lasciato ed allora vivevo fisso a Roma, pensai di creare subito un flashmob in Internet: alle ore 12:00 del 5 Gennaio, all’indomani della sua scomparsa, tutti quelli come me, fuori sede, dovevano pubblicare la canzone "Napule è!" In poche ore si creò una comunità sull’evento Facebook, di milioni di persone, che iniziarono a scrivermi e a mandarmi i loro messaggi e video, per esprimere vicinanza a Pino e alla sua famiglia da tutto il mondo. Addirittura una signora napoletana mi scrisse dalla Finlandia e un altro ragazzo dal Giappone … In poche ore "rimbalzai"  subito su tantissime altre pagine dedicate a Pino Daniele ."


- Poi andasti a Roma per l'addio...Ma il ricordo, quello più emozionante, fu a Napoli

"Memorabile e toccante fu il funerale a Roma, dove riuscii ad esserci per un ultimo saluto. Il giorno seguente ai funerali la salma dovette essere trasferita  a Napoli, dove in Piazza del Plebiscito l’attendevano fiumi di Napoletani datisi appuntamento per il flashmob di persona. Non potendo parteciparvi, per motivi di lavoro, creai però una collaborazione con il "flashmob" di Napoli, tutto sempre su Facebook, curato e creato dai Taranto e Daniela Wallmann."

- Che poi sfociò in un interessante contest,  a cui tu prendesti parte con successo. 

" Sì, ad un anno della scomparsa di Pino,  fu creato il contest dal titolo  “Una cartolina per Pino”, a cui tutti gli artisti, in tutte le forme d’arte,  potevano partecipare per una dedica.  Io lo feci attraverso un mio script, dal titolo “Figlio 'e sta città”,  esposto alla biblioteca di Napoli e al Castel dell’Ovo. Tutti potevano passare e votare e la mia poesia vinse il primo premio. Che, però, non potei andare a ritirare perché in tournée."


- Hai sempre pensato, tuttavia, che sarebbe stato opportuno rivolgere a Pino Daniele un omaggio ancora  più importante e così sono nati diversi tuoi progetti artistici a lui dedicati ...

"È così. Passati diversi anni e passeggiando per i vicoli di Napoli, che ho vissuto sempre con la totale... incoscienza, ho sempre pensato di creare qualcosa di più grande per vivere la Napoli di Pino. Anni dopo, grazie ad "Onda Web Radio" con sede a Pianura di Napoli, nella quale mi recavo a condurre un mio programma, passavo ogni volta  davanti alla sala d’incisione dedicata a Pino Daniele, con cui collaboravo da diverso tempo. Lì  ebbi la fortuna di conoscere Loredana Daniele, la nipote di Pino, anche lei cantautrice, e la invitai a cantare la canzone "Femmena", per un mio convegno contro la violenza sulle donne." 


- Infine la creazione di uno spazio web dedicato all'artista, fino ad un vero e proprio spettacolo. 

"Vero. Dopo poco abbiamo creato la pagina dedicata a lui, "Napule è for Pino Daniele",  lo spettacolo "Cia’ Guagliò" a Fano, a Roma, poi l’adattamento solo in voce, chitarra e percussioni, con l'esibizione a Caserta e Napoli, al "Cammarota Spritz" di Vico Lungo Teatro Nuovo e altrove. Infine, a breve, vi sarà la preparazione di un altro spettacolo, qui a Napoli, una "teatralizzata". 




03/01/25

BENEVENTO - Il 10 gennaio, "Obiettivo T" punta su "Il colloquio", storia di attese e di speranze


TEATRO
- Al Teatro Mulino Pacifico riprende la rassegna “Obiettivo T” con gli appuntamenti del nuovo anno. Il 10 gennaio alle 20.30 andrà in scena “Il colloquio”, Premio Scenario Periferie 2019, finalista In-Box 2021, prende ispirazione dal sistema di ammissione ai colloqui periodici con i detenuti presso il carcere di Poggioreale, Napoli.
Tre donne, tra tanti altri in coda, attendono stancamente l’inizio degli incontri con i detenuti. Portano oggetti da recapitare all’interno, una di loro è incinta: in maniera differente desiderano l’accesso al luogo che per ognuna custodisce un legame.
La vita quotidiana della città non si è ancora risvegliata e dalla sospensione onirica della situazione, dagli scontri e dagli avvicinamenti reciproci, emerge la visione brutale di una realtà ribaltata. La galera, un luogo alieno, in larga parte ignoto ed oscuro, si rivela un riferimento quasi naturale, oggetto intermittente di desiderio e, paradossalmente, sede di libertà surrogata. In qualche modo la reclusione viene condivisa all’esterno dai condannati e per le tre donne, che se ne fanno carico, coincide con la stessa esistenza: i ruoli maschili si sovrappongono alle vite di ciascuna, ripercuotendosi fisicamente sul corpo, sui comportamenti, sulle attività, sulla psiche. Nella loro realtà, la detenzione è una fatalità vicina – come la morte, – che deturpa l’animo di chi resta. Pare assodato che la pena sia inutile o ingiusta.
Nel corso delle ricerche ci siamo innamorati di queste vite dimezzate, ancorate all’abisso, disposte lungo una linea di confine spaziale e sociale, costantemente protese verso l’altrove: un aldilà doloroso e ingombrante da un lato e, per contro, una vita altra, sognata, necessaria, negata. La mancanza, in entrambe le direzioni, ci è sembrata intollerabile.
Con Renato Bisogni, Alessandro Errico, Marco Montecatino, “Il colloquio” è un progetto di Eduardo Di Pietro che firma anche la regia, una produzione “Collettivo Lunazione”.
Aiuto regia, Cecilia Lupoli; costumi, Federica Del Gaudio; organizzazione, Martina Di Leva
Residenza artistica: Residenza per artisti nei territori – Teatro Due Mondi, Faenza. Con il patrocinio dell’associazione Antigone.
I biglietti dello spettacolo sarà possibile acquistarli dal sito solot.it o presso i rivenditori autorizzati.

02/01/25

BENEVENTO - Concerto di Capodanno, doppio sold out per la direzione del M° Veaceslav Quadrini. Applausi per Piero Ricci alla zampogna e per le allieve di Saveria Cotroneo



L'EVENTO
- Grande successo e doppio sold out per il concerto di Capodanno diretto dal maestro Veaceslav Quadrini. Il  "Gran Concerto di Capodanno" del 1 gennaio 2025, giunto alla  32^ edizione, non tradisce le attese. Lo dimostra il sold out dei due spettacoli. L' evento, organizzato dall' associazione "Musicainsieme" con la collaborazione dell' Accademia delle Opere Aps, rientra nella rassegna "InCanto di Natale"  coordinata da Renato Giordano. A presentare questa edizione l' avvocato Mario Collarile, il quale ha sottolineato come le varie edizioni abbiano avuto grandissimi nomi come la fisarmonica di Peppino Principe e la tromba di Nello Salza, giusto per citarne alcuni. Impeccabile la direzione del maestro - concertatore Veaceslav Quadrini Ceaicovschi, che ha "condotto" alla grande l' Orchestra Internazionale della Campania. Ospite di eccezione Piero Ricci alla zampogna, che ritorna  in quel di Benevento a distanza di 10 anni dal suo ultimo successo. Il maestro ha eseguito: "Matese, Natale internazionale" e  "Mainarde".  


Un pubblico attento  ha apprezzato moltissimo le varie esecuzioni. Ad aprire il concerto, la sinfonia "L' italiana in Algeri" di  Rossini. Poi si  continua con "Cavalleria leggera - Ouverture" di Franz Von Suppé, ma non potevano mancare brani di Strauss come la famosissima "Marcia di Radetzky" e "Sul bel Danubio blu" che il pubblico ha accompagnato scandendo il ritmo con il battito delle mani. 


Da rimarcare, inoltre, la bellissima coreografia preparata da Saveria Cotroneo, insegnante dell' omonima scuola di danza classica. Ad attirare l' attenzione del pubblico, diversi palloni bianchi che le bravissime allieve della scuola di danza della maestra Cotroneo, hanno lanciato nel cielo di un gremitissimo teatro "Vittorio Emanuele" . Al termine del concerto, ogni donna è stata omaggiata con una confezione di pasta Rummo, che ha aggiunto alla serata un tocco ulteriore di originalità.



26/12/24

BENEVENTO - "Bookfair" targato ABE: successo per "Caruso, da Napoli a New York", di Enzo Altieri e Giuseppe Castrillo. Interventi musicali di Tony Cercola

 


di Maria Ricca

EVENTI - "Caruso, da Napoli a New York" ed è subito happening. La presentazione del bel volume di Enzo Altieri e Giuseppe Castrillo, per i tipi di Arturo Bascetta Editore, ha aperto il Benevento Book Fair 2024 di questa sera, a Palazzo Paolo V, arricchita dagli interventi musicali del M° Tony Cercola e del suo gruppo. 

Quattro serate, dal 26 al 29 dicembre, per accogliere gli autori che proporranno racconti, itinerari emozionali, vicende pubbliche e private ed elementi di storia del territorio sannita, fra reading e recensioni. Alla giornalista Maria Ricca il compito di introdurre il primo degli eventi, che ha riguardato appunto le vicende dell'immortale cantante e musicista d'opera Enrico Caruso, narrate nella tesi di laurea, divenuta romanzo nel volume edito da Bascetta, redatto dal M° Enzo Altieri, con la consulenza e l'inserimento di due racconti di qualità del preside Giuseppe Castrillo, per narrare,  anche simbolicamente, le vicende dell'artista che ebbe origini familiari da Piedimonte Matese, pur nato a Napoli, e lì viene celebrato e ricordato da chi ne conobbe la famiglia. "Il decotto di malva" e "La strada dei Caruso" sono appunto le piccole storie verosimili, create per sottolineare l'appartenenza del Maestro alla comunità irpina. Commenti del preside Castrillo e canzoni del M° Altieri, introdotte dagli interventi dell'attore Bruno Sisto, hanno costituito il Leitmotiv della serata, nella quale il M° Altieri ha eseguito le più belle melodie napoletane, interpretate da Caruso, dalla commovente "Fenesta ca lucive!" a "Core 'ngrato", da "' 'A vucchella" a  " 'O sole mio!".


Tony Cercola ha dato vita, con il sapiente alternare di ritmi, a versioni spiritose di melodie derivate dalla tradizione. Insomma un vero e proprio recital, che ha deliziato il pubblico. 

25/12/24

S. GIORGIO A CREMANO (NA) - I 50 anni della Pro loco cittadina, celebrati fra indelebili ricordi e nuove prospettive per il futuro

 


di Maria Ricca

L'EVENTO - Una serata di convivialità e di grande allegria per celebrare i 50 anni della Pro loco di San Giorgio a Cremano si è svolta in Villa Bruno, all’inizio delle festività natalizie.

E’ stata la nuova presidente Maria Falbo ad accogliere, insieme al consiglio direttivo dell’associazione, i rappresentanti delle istituzioni, in primis  il Sindaco Zinno e l’assessore alla Cultura De Martino, e a ricordare l’importanza di celebrare la ricorrenza della fondazione della Pro loco, nata nel 1974, e portata avanti negli anni, con grande entusiasmo, dai compianti presidenti Giuseppe Improta e Pino Simonetti.

“Tanti ricordi – ha sottolineato la professoressa Falbo – sono tornati alla mente in questi giorni, riguardando le vecchie foto, testimonianze dell’attivismo di tanti protagonisti della vita della cittadina. Moltissime le iniziative portate avanti, in questi anni, fra cui eventi di carattere storico, politico, ambientale, coinvolgendo anche le scuole del territorio,  concorsi  di poesia e di pittura” .

Il ringraziamento è andato anche al presidente Giovanni Tarallo che 30 anni fa volle accanto a sé la Falbo, per tanti progetti.  Adesso tocca ai giovani proseguire l’impegno per la valorizzazione del territorio, diretti da chi, come la presidente in carica,  unisce passato e presente nella propria figura di guida esperta ed entusiasta, per promuovere “quanto di bello, di creativo e di culturale propone la cittadina”, crescendo nel confronto.

E c’è davvero ancora tanto da fare, avendo come punto di riferimento la sede di Villa Bruno, casa ideale di Massimo Troisi, per la proposizione di iniziative di ogni genere, volte alla crescita della comunità.

Nel nuovo direttivo, vicepresidente è la professoressa Loredana Di Franco, consiglieri Concetta Bennici, M. Teresa Colapietro, Rosanna De Crescenzo, Fabio Luongo, Gaetano Riccio, Patrizia Schiattarella, Assunta Sicuranza.

Infine, la consegna delle targhe celebrative, con parole di elogio per l’associazione,  da parte del presidente regionale Unpli Luigi Barbati e del vicepresidente provinciale Unpli Gino Coppola. Speciali creazioni raffiguranti la Natività sono state a loro volta donate dalla presidente della Pro loco ai rappresentanti istituzionali.

20/12/24

CAPUA - Al "FaziOpenTheater', in scena "Terra e polvere (da sparo)", coproduzione Francia-Spagna, domenica 22


TEATRO
- “Terra e polvere (da sparo)". Questo il titolo dello spettacolo in programma domenica 22 dicembre al FaziOpen theatre di Capua, rassegna diretta dal regista e drammaturgo Antonio Iavazzo, con l'organizzazione di Gianni Arciprete. 

In scena la compagnia Teatro Strappato, in una coproduzione Francia-Spagna, anteprima assoluta in Campania e secondo appuntamento con il teatro internazionale per la rassegna di Capua.  

L’originale struttura drammaturgica, creata da Vene Vieitez per questa piéce si basa su un solido patto con il pubblico, un pendolo che vibra tra i multipli personaggi interpretati da Cecilia Scrittore che utilizza la maschera con una tecnica innovatrice ed ipnotica. In scena non c’è nient’altro che qualche pugno di terra ed alcuni volti che aspettano pazienti il momento per raccontare la loro versione della storia. "Terra e polvere (da sparo)" è un montaggio basato sull’essenziale, non ci sono decorazioni, nè gesti ornamentali, nè suoni usati per riempire. In questo spettacolo tutto è imprescindibile… necessario… come la storia che racconta. Teatro Strappato è una compagnia che si caratterizza per la sua costante ricerca tanto nell’uso come nella costruzione della mezza maschera in cuoio. "Terra e polvere (da sparo)" non fa eccezione: il cambio di maschera in questa pièce sfiora il trasformismo e introduce il pubblico nell’illusione di un mondo che esiste ed è vero solo grazie all’immaginazione. La maestria dell’interprete fa sí che il pubblico dimentichi che c’è una sola attrice in scena, il lavoro fisico e vocale preciso rende possibile la creazione di tutti i contrasti e le sfumature che una storia come Terra e polvere (da sparo) e i suoi vari personaggi richiedono. La scenografia in questo spettacolo è sostituita dall’ambiente sonoro che ci mostra, come se i suoni fossero metafore, il modo in cui ogni personaggio vive e sente.

BENEVENTO - "Gran Concerto di Capodanno": doppio appuntamento al Comunale, diretto dal M° Venceslav Quadrini. Oggi la presentazione


MUSICA
- Il 1 gennaio 2025, dopo il sold-out dello scorso anno, in occasione della rassegna "InCanto di Natale" coordinata da Renato Giordano, ritorna il "Gran Concerto di Capodanno", organizzato da Musicainsieme e giunto alla 32^ edizione. A dirigere l' Orchestra Internazionale della Campania il maestro - concertatore Veaceslav Quadrini Ceaicovschi. Gli spettacoli saranno due: alle 18 e alle 20.15. 

Questa edizione sarà impreziosita dalla partecipazione del solista Piero Ricci alla zampogna, che ritorna a distanza di 10 anni dal suo ultimo successo. “Fino alla 29^ edizione - afferma il maestro Veaceslav Ceaicovschi Quadrini - questo concerto si è svolto al "Teatro Massimo" di Benevento e abbiamo sempre avuto un bel riscontro di pubblico.  Dalla 30^ edizione, però, una delle novità riguarda il bellissimo teatro "Vittorio Emanuele" che ci ha accolto alla grande. Nella 31^ edizione, una ulteriore novità è legata alla mia direzione orchestrale, che per molti anni ha portato avanti mio padre. Quest' anno, a distanza di 10 anni dal suo ultimo successo, ci sarà la presenza del maestro Piero Ricci alla zampogna. Eseguiremo un repertorio prevalentemente sinfonico, a partire da Bizet, ma non mancheranno brani di Strauss".

La conduzione del concerto è affidata all’avvocato Mario Collarile: “Spero di essere sintetico ed essenziale per dare anche una mano alle persone che verranno al concerto. Ho sempre interpretato la funzione di presentatore non come professionista, ma come un rappresentante del pubblico, che attraverso il maestro vuole capire qualcosa in più per godersi al meglio ciò che ancora non conosce. Molte opere, che non sono quelle abituali, risultano, infatti, meno note di altre”.


Franco Sannini si sofferma sull’importanza della comunicazione: “Abbiamo effettuato un determinato tipo di comunicazione anche al di fuori della nostra città. Naturalmente ringraziamo gli sponsor che ci hanno dato una mano. Ogni anno si avvicinano sempre nuove aziende perché comprendono l’importanza dello spettacolo”.

Francesco Tuzio, presidente dell’Accademia delle Opere, sottolinea: “Sono diversi anni che esiste il sodalizio con Musicainsieme. A prescindere dalla grande stima che ho nei confronti del maestro, sono onorato di essere presente a questo concerto di Capodanno”.

Il vice sindaco De Pierro parla di un 2024 positivo: “’E’ stato un anno importante. L’amministrazione ha cercato di reclutare diversi finanziamenti per riqualificare tanti siti storici, archeologici e culturali della nostra città. Riaprire il teatro “Vittorio Emanuele” dopo tanti anni, per il sindaco Mastella è stata anche una questione di principio. E’ un concerto di assoluto livello. Ringrazio il maestro Quadrini per la professionalità con la quale porta avanti questo concerto. Non ho dubbi sul fatto che, anche stavolta, ci sarà un nuovo sold out. L’augurio che l’amministrazione vuole fare a tutta la comunità è che questo concerto possa proiettarci in un anno più importante del 2024. L' evento di Capodanno è l’elemento di punta della rassegna ‘InCanto di Natale’. Sarò sicuramente presente”.

Il vice sindaco, poi, ci dà anche una piccola anteprima sul concerto del 31 dicembre: “Stiamo lavorando in questa direzione. Per comprensibili motivi non posso aggiungere altro. Ci stiamo interfacciando con la Prefettura. Naturalmente, in primis, è preponderante il piano sulla sicurezza. Il nome dell’artista si sta valutando in queste ore”.

Alla conferenza stampa ha partecipato anche l' insegnante del "Centro Studi di Danza Classica", Saveria Cotroneo, che ha annunciato alcune sorprese per il concerto di Capodanno del 1 gennaio 2025.


 

19/12/24

BUCCIANO (BN) - Midora Teatro incontra il Natale con "Storie, Favole e Dolciumi"

 


TEATRO - “Storie, Favole e Dolciumi” è il nuovo incontro con Midora Teatro dedicato al Natale. È uno spettacolo di narrazione, revival e attualità per “bambini di ogni età”, in scena a Bucciano, domenica 22 dicembre, alle 17, nella sala teatro dell'ex Municipio . Per chi bambino lo è, per chi bambino ci si sente ancora, per chi bambino non ha mai smesso di esserlo. "Racconteremo - si legge nelle note di regia - vedremo e mangeremo … tutte cose buone. Un modo per trascorrere insieme, tra narrazione e svago e divertimento, un’ora di serena allegria e tranquilla spensieratezza. Nipoti, genitori e nonni tutti insieme; per tenere sempre caldo il sentimento del bene che, ripartendo dal Natale, possa durare per un anno intero." Le prenotazioni sono fortemente consigliate e vanno inoltrate al 334.1277400

Posizione Google Maps di MIDORA TEATRO (edificio ex Municipio di Bucciano a fianco del Supermercato Gran Risparmio) https://www.google.com/maps/place/Gran+Risparmio/@41.076364,14.5684171,18z/data=!4m6!3m5!1s0x133a4953cb4ea9bb:0xaae916f5b91835aa!8m2!3d41.076791!4d14.5701963!16s%2Fg%2F11rhdssygf?authuser=0&entry=ttu&g_ep=EgoyMDI0MDgyMy4wIKXMDSoASAFQAw%3D%3D