PARLIAMO DI...


09/03/23

PIETRELCINA (BN) - Donne fra pregiudizi ed emancipazione, dal mondo antico alle moderne conquiste: relatori a confronto e mostra di immagini d'epoca

 

CONVEGNI E MOSTRA - Una serata di cultura ed emozioni si è svolta a Pietrelcina, per celebrare la “Giornata Internazionale della Donna”, l'8 marzo 2023, attraverso un percorso storico-sociale condotto da relatori provenienti dal mondo della Scuola, agenzia educativa per eccellenza e dunque luogo ove è più necessario educare ad un'equilibrata visione del mondo con le sue contraddizioni e le sue risorse di speranza.

Promosso e coordinato, con cura e dedizione,  dall’Assessore Comunale alla Sanità e alle Pari Opportunità Dott.ssa Milena Masone, che ha illustrato le ragioni dell’incontro e presentato gli ospiti, il convegno ha avuto come tema “La figura della donna attraverso i secoli, tra pregiudizi ed emancipazione” ed è stato caratterizzato dall’inaugurazione della mostra fotografica “Donne di Pietrelcina”, tra passato e presente, a cura della Consulta delle Donne e dell’Archeoclub, che con la Proloco, il Convento dei Cappuccini ed il Forum Giovani, ha contribuito alla realizzazione della manifestazione.


Le frasi più belle e significative di donne forti e celebri e di uomini illustri, vergate su pannelli,  hanno accolto gli ospiti al convegno, nel corridoio d’ingresso alla struttura.

Grande apprezzamento è stato espresso, innanzitutto,  in apertura, da parte del Sindaco Salvatore Mazzone, per la promozione del convegno e la realizzazione della splendida Mostra di fotografie sul passato e presente delle donne vissute e viventi a Pietrelcina, costruita grazie al contributo di molte abitanti storiche del paese, per disegnare il profilo della figura femminile nella cittadina, dagli anni Trenta in poi, fino all’era moderna, in un susseguirsi di volti e vestiti d’epoca, segno delle tradizioni di un popolo.


Ed è infatti Pietrelcina, ha sottolineato il Sindaco, molto viva anche grazie all’associazionismo, che suscita fermento e vivacità culturale, esprimendo poi un pensiero di grande solidarietà per le donne afgane e iraniane, costrette a lottare per i propri naturali diritti, e mortificate nella loro esigenza di vita e cultura.  

Padre Fortunato Grottola, superiore del Convento dei Cappuccini, ha sottolineato l’importanza del ruolo della donna nella famiglia e dell’unione tra sposi, nell’ottica del Vangelo,  che dev’essere vero matrimonio e non solo convivenza.

L’Avvocato Stefania Glielmo, Presidente della Consulta delle Donne di Pietrelcina, ha, poi, ,   voluto sottolineare che non certo di una festa si parla, nel ricordare l’8 marzo,  ma piuttosto di una celebrazione dedicata al ricordo della conquiste che le donne hanno compiuto, distinguendosi nei vari campi. Il suo pensiero è andato subito a Lidia Pöet, prima a rivestire i panni di avvocato e alla sua biografia, nella convinzione che non vi dovesse essere antagonismo fra i due sessi, nonostante le difficoltà da lei affrontate e l’aver potuto accedere formalmente alla professione solo a 62 anni. Fra i punti dell’agenda 2030, ha ricordato l’Avvocato Glielmo, vi è del resto anche l’ “uguaglianza di genere” e dobbiamo essere pronti dunque ad accogliere la sfida che ci si presenta, ben consapevoli di essere estremamente fortunate, tuttavia, ad essere nate e a vivere in un Paese libero, nel quale ci è stato consentito di ereditare il frutto di tante battaglie di libertà.

 


Le disparità fra uomini e donne hanno origini lontane, lontanissime. E' stato il saggista e studioso Prof. Riccardo Valli a condurre l'uditorio per mano, con intervento brillante ed ironico, pieno di contenuti, attraverso i costumi e le usanze del mondo greco e latino, spesso caratterizzato da una sorta di misoginia, che induceva a considerare la donna nei soli tre ruoli ad ella concessi, “moglie”, “concubina”, “etèra”, citando poi San Paolo, che invocava l'unione fra uomo e donna per evitare tentazioni al di fuori della coppia, per arrivare poi ai giorni nostri, solo apparentemente liberi e moderni.

 


Al centro dell'intervento della Prof.ssa Paola Glielmo, docente presso il Liceo Scientifico “G. Galilei” di Benevento, anglista e promotrice di progetti scolastici internazionali, è stato, poi, il carattere profondamente innovativo delle opere letterarie delle sorelle Brönte, vissute nell'austera epoca vittoriana, eppure promotrici, soprattutto con la “Jane Eyre” di Charlotte, delle prime rivendicazioni in termini di pari opportunità fra uomini e donne, ma anche della necessità di potersi abbandonare alla forza del sentimento.

 

Sull’importanza di un’educazione sentimentale rivolta ai più piccoli, ai “maschietti”, innanzitutto, perché imparino a rispettare, sin da piccoli, il ruolo della donna, si è soffermata la  docente e vicario dell’Istituto Comprensivo San Pio da Pietrelcina, Prof.ssa Rosella Belinda, c he ha ricordato l’importanza dell’azione della Scuola, in tal senso, e l’opportunità, una volta non così scontata, e solo oggi offerta a tutte, di poter studiare ed esprimersi.  E poi la consapevolezza che occorra, sin dalla scuola dell’infanzia, far prendere coscienza ad allievi ed allieve delle proprie peculiari potenzialità, per non spegnere i loro sogni.

Dalla lirica di Alda Merini, infine,  “Sorridi, donna”, è stato ispirato l’intervento della docente e giornalista, Prof.ssa Maria Ricca, che ha ricordato l’invito rivolto alle donne dalla poetessa dei Navigli , a far buon viso alle difficoltà della vita, nonostante tutto, anche se quest’ultima non sempre ricambia, per coltivare non l’egoismo del “selfie” fine a se stesso, così di moda oggi sui social, ma piuttosto l’empatia con gli altri. E dunque è sempre necessario, continuare a celebrare questa Giornata, per ricordare i diritti di chi ancora subisce violenze e soprusi, in un Paese in cui si registra un alto numero di femminicidi e in cui forse sarebbe il caso che le mimose, più che donate, venissero depositate sulle tombe di chi non c’è più, in segno di omaggio a coloro, che con il sacrificio della vita, hanno osato opporsi al maschio-padrone di turno.

In chiusura  gli interventi del pubblico, in particolare quello del professor Vincenzo Verdicchio, presidente della Facoltà di Giurisprudenza dell’Unisannio, che ha ricordato come difficile sia stato per le donne il cammino verso l’affermazione nei ruoli della magistratura, anche se tante sono adesso le giudici, eppure, poche sono ancora quelle al vertice degli organismi giudiziari, segno che i cambiamenti sono sempre lenti e complessi a realizzarsi. La serata è stata sottolineata anche dai gradevoli ed indovinati interventi musicali in tema di Miriam Allegretta della Scuola Fantasy Music Academy, diretta dalla Maestra Mina Minichiello.

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05/03/23

PIETRELCINA - La donna fra pregiudizi ed emancipazione: convegno e mostra per celebrare l'8 marzo


CONVEGNI -  “La figura della donna attraverso i secoli, tra pregiudizi ed emancipazione”.

 Questo il titolo del convegno, promosso dall’Assessorato  alle Pari Opportunità del Comune di Pietrelcina, l’8 marzo 2023, alle 18.30, presso il Palazzo De Tommasi Bozzi della cittadina sannita, con la Consulta delle Donne, l’Archeoclub, la Proloco, il Convento dei Cappuccini ed il Forum Giovani. 

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Pietrelcina Salvatore Mazzone e di padre Fortunato Grottola, Superiore del Convento dei Frati Cappuccini, la serata sarà introdotta  dall’avvocato Stefania Glielmo, presidente della locale Consulta delle Donne e moderata dalla dottoressa Milena Masone, assessore comunale alla Sanità e Pari Opportunità. 


In apertura, l’inaugurazione della mostra fotografica “Donne di Pietrelcina tra passato e presente”, a cura della Consulta e dell’Archeoclub , realizzata con il contributo di preziose immagini storiche e popolari. 

Quindi, le  testimonianze  vive di antiche cittadine, nate e cresciute nel paese di Padre Pio, raccolte dalla giornalista Maria Ricca.  


Sull’argomento si confronteranno, poi,  i docenti Riccardo Valli, Paola Glielmo, Rosella Belinda, portando ciascuno il proprio contributo culturale e la propria esperienza, nel giorno in cui si celebra la la “Giornata internazionale dei diritti della donna”, ricordando quanto sia stato e sia ancora faticoso e difficile il percorso per l’affermazione di pari diritti per il mondo femminile. 


BENEVENTO - Michele Placido conquista il pubblico e fa"sold out", per "La bottega del caffè"




di Emilio Spiniello

TEATRO - Il noto attore Michele Placido è stato il protagonista de “La bottega del caffè”, la commedia capolavoro di Carlo Goldoni, che ha registrato un sold out al teatro comunale “Vittorio Emmanuele”  di Benevento. Due serate con la regia di Paolo Valerio, dove tutto è ‘giuoco’ e divertimento nella Venezia del ‘700.

In una delle tante piazzette della città il signor Ridolfo gestisce una caffetteria in compagnia del  suo aiutante Trappola in modo garbato e accogliente.

Di fianco alla sua attività, un viavai di disperati e ludopatici frequenta la bisca dell’usuraio messer Pandolfo, lì dove il giovane mercante Eugenio, marito di Vittoria e super dipendente dal gioco d’azzardo, perde fior di quattrini non sapendo poi come onorare i suoi debiti. La moglie di quest’ultimo, ignara di tutto, è costantemente in pena.

Altro giocatore e fascinoso rubacuori il conte Leandro, un furfante che tradisce la moglie Placida con la bella ballerina Lisaura.

Tra storie, pentimenti, falsità ci si ficca quello spione di Don Marzio, interpretato dal 76enne Michele Placido, un nobile napoletano che presenzia, ascolta, riferisce, smaschera e crea disordini.

Ogni personaggio si interfaccerà con lui, credendo inizialmente di ricevere sollievo e benefici, ma ben presto proprio don Marzio sarà causa di rovina, disagi e caos manipolando tutto e tutti, sempre dinanzi alla centrale bottega a seminare zizzania. 

Non mancano i colpi di scena, dove le ambiguità dei personaggi in scena si alterano alle loro passioni e ai loro vizi.

Questo classico di Goldoni,  ruota intorno al denaro, che trascina i protagonisti nella tristezza. 


Lo spettacolo è interpretato da Michele Placido, con Luca Altavilla, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Anna Gargano, Armando Granato, Vito Lopriore, Francesco Migliaccio, Michelangelo Placido, Maria Grazia Plos.  Prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Goldenart Production, Fondazione Teatro della Toscana.

27/02/23

POZZUOLI - "T'ho aspettata da una vita", il thriller psicologico di James La Motta, regista impegnato nel sociale

È stato Palazzo Migliaresi (Rione Terra) Pozzuoli, il 24 febbraio scorso, ad ospitare la presentazione dell’ultima opera filmica di James La Motta,  dal titolo “T’ho aspettata da una vita”, un thriller psicologico che ha tenuto con il fiato sospeso fino all’ultimo frame il pubblico, che entusiasta sin dall’inizio ha seguito attentamente ogni singola parola, espressa durante la proiezione. Una manifestazione che ha visto all’apertura i saluti istituzionali del vicesindaco ed Assesore alla cultura Filippo Monaco, che si è complimentato con il regista per il suo impegno nel  sociale e di portare lustro alla città di Pozzuoli e le sue bellezze,  in giro per il mondo attraverso il suo short movie. A seguire è stata la volta della presentazione del cast,  con alcuni componenti della Scuola della Pace e l’intervento  del presidente, Annalisa Paolillo che ha espresso grande gioia, nel vedere il coinvolgimento dei “suoi ragazzi”, all’interno di una pellicola ma,  soprattutto che James , “nonostante le distanze c’è sempre” . Ed insieme a lui, hanno proprio durante la stessa serata,  lanciato un appello per avere uno spazio per i ragazzi della comunità della pace,  perché in questo momento ne sono sprovvisti. La serata è proseguita prima con il collegamento con gli Stati Uniti con la protagonista, Simona Mangiante e dopo presentando le  sorprese tanto attese delle sorelle Talarico e del brand Quartieri Spagnoli Official . Che hanno omaggiato, di un ombrello fatto a mano, con il dipinto dei volti delle due attrici protagoniste  e messo all’asta insieme alle magliette con la stampa della locandina e il logo del brand quartieri spagnoli official.  Al fine di  poter poi, raccogliere fondi destinati alla scuola della pace. La manifestazione si è conclusa con il taglio della torta, simbolo di un coronare  la nascita di nuovi progetti da parte del regista, che  soddisfatto della serata, ha concluso dicendo: “anche questo piccolo tassello è stato aggiunto al grande mosaico della nostra vita,  che ci vede uniti e pronti ad affrontare nuove missioni,  per aiutare il prossimo”.

04/02/23

MONTESARCHIO - La famiglia Principe concede l'uso della sua cappella gentilizia alla parrocchia S. Giovanni B.

STORIA E CULTURA - 
Un atto di fede e di amore.
Gennaro Principe, tenendo fede anche alla volontà dei compianti fratelli Biagio, noto e conosciuto sindacalista, Candido e Delia, nell'attesa di perfezionare la donazione, ha concesso in comodato gratuito, alla parrocchia San Giovanni Battista di Montesarchio, parroco monsignor Antonio Raviele, l'uso della cappella gentilizia dedicata alla Madonna della Vittoria, che si trova a Montesarchio, in via Santo Spirito, per la celebrazione delle Messe, per lo svolgimento delle funzioni religiose e delle attività che il parroco riterrà opportune.
L'antichissima cappella fu costruita nel 1600 e presenta all'interno numerosi affreschi, costituendo in tal modo un prestigioso bene anche storico. Come affermato anche nel volume sulla parrocchia San Leone, sui luoghi di culto, tra le cappella private fatte costruire dalle famiglie nobili ed afferenti alla giurisdizione parrocchiale di San Leone, vi è anche quella della Madonna della Vittoria, così detta in ricordo della battaglia di Lepanto, combattuta il 5 ottobre 1571 fra la flotta turca e la "sacra lega"con cui i cristiani intesero debellare gli infedeli.
A seguito della vittoria dei cristiani, Papa Pio V, avendo posto la sua flotta sotto la protezione della Madonna, vide nella vittoria un segno di benevolenza di Maria, istituendo così la festa del Rosario.
A seguito di tutto ciò, cita anche il volume, la famiglia Principe fece costruire la cappella privata per soddisfare i propri bisogni spirituali.
Ora i discendenti hanno deciso di donare il piccolo luogo di culto alla chiesa per fare in modo che torni ad essere vivo dal punto di vista spirituale.

01/02/23

BENEVENTO - Nascono "Cantieri teatrali 2.0", i laboratori di Libero Teatro

L’associazione Libero Teatro, con il sostegno del Ministero del turismo, promuove il progetto “Cantieri teatrali 2.0: percorsi di teatro, arte e turismo." Il percorso si propone di favorire la condivisione di una cultura che promuova il turismo sociale e giovanile mediante laboratori di teatro destinati ai giovani tra i 16 e i 30 anni. L’intento è quello di accogliere persone provenienti da tutto il territorio nazionale, con attenzione anche ai giovani diversamente abili, favorendo la loro formazione in ambito artistico in sinergia con l’ambiente, la cultura e le tradizioni del territorio sannita. I partecipanti saranno avvicinati ai luoghi che rappresentano il patrimonio storico-architettonico del territorio, attraverso il teatro. Il progetto si svilupperà nell’arco di sei mesi e sarà articolato in quattro fasi: La prima, propedeutica alle altre, si propone di facilitare l’acquisizione delle tecniche espressive che fanno riferimento alla sperimentazione di “altri” linguaggi, alternativi alla sfera puramente verbale, allo scopo di individuare canali e strumenti comunicativi trasversali quali il movimento del corpo, la gestualità, l’utilizzo della corporeità e dello spazio. In questo modo si potranno fare nuove e diverse esperienze delle proprie e diverse abilità nel cercare di andare oltre i limiti convenzionali, in uno scambio continuo e sempre differente. Il modo di esserci, di soggiornare all’interno della comunità, per giovani provenienti da tutto il territorio nazionale, anche diversamente abili, significa – in un certo senso – occuparsi della qualità dell’inter-umano e dei rapporti inter-soggettivi. Non può esistere, infatti, nessuna convivenza lì dove non riconosciamo gli altri come soggetti che nella loro alterità sono portatori di risorse, nostri potenziali interlocutori in un rapporto di reciproco scambio e visibilità delle differenze. Seguiranno: Attività laboratoriale consistente in laboratori artistici che, sotto la guida di professionisti esperti del settore, coinvolgerà direttamente i destinatari del progetto promuovendo l’acquisizione di competenze specifiche nel settore teatro e territorio; tour consistente nella conoscenza della cultura del territorio attraverso una fiera itinerante dei luoghi storici della città di Benevento; performance teatrale a tema in uno dei siti storici della Città con produzione di un video – documentario o di un cortometraggio di promozione turistica da distribuire sul web e sui diversi canali di settore. Questi i contatti: + 39 320 35 41 913; + 39 393 21 02 565 o scrivere ad associazioneliberoteatrobn@gmai.com, fb Compagnia libero Teatro. 

28/01/23

BENEVENTO- Eugenio Bennato, "Qualcuno sulla Terra" all'Accademia di S. Sofia

 


di Emilio Spiniello

MUSICA - La Stagione Artistica 2023 dell’Accademia di Santa Sofia, in sinergia con Università degli Studi del Sannio ed il Conservatorio di Benevento, ha proposto il concerto  “Qualcuno sulla Terra”, spettacolo di Eugenio Bennato accompagnato dall’ensemble “Le voci del Sud”.

Pieno in ogni ordine di posti l’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, scenografia di un  “momento coinvolgente e toccante”, come lo ha definito la Presidente  degli “Amici dell'Accademia”, Maria Buonaguro.

La direttrice artistica Marcella Parziale ha avviato la serata introducendo “un racconto plurale che ci parlerà della genesi del mondo, dell’uomo e della sua costruzione,  attraverso tutte le meccaniche della nostra vita quotidiana”. Ha successivamente ringraziato per la collaborazione l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio  sannita “Nicola Sala”.

A seguire la docente UniSannio Aglaia McClintock ha tenuto un intervento dal titolo “Appia, Via delle genti”.

“Considerata la regina viarum che unisce Roma a Brindisi - ha detto -. Di recente è stato firmato un  protocollo per candidarla a patrimonio Unesco”. La professoressa  di Diritto romano e diritti dell’antichità ha ricordato l’avventura  del giornalista Paolo Rumiz , il quale ha percorso a piedi, con un manipolo di amici, la prima grande via europea, l'Appia. In seguito ha snocciolato la sua ricerca sull’importante arteria romana e su Appio Claudio Cieco, l'uomo che volle e progettò la via Appia. 

Si è entrato poi nel vivo della raccolta di brani corali, dedicati al rapporto uomo/universo, in simbiosi con la scienza dal titolo "Qualcuno sulla terra", risalente al 2013.  

“Le Voci del Sud” (Letizia D’Angelo soprano, Daniela Dentato mezzosoprano, Laura Cuomo contralto, Francesco Luongo tenore, Angelo Plaitano baritono, Edoardo Cartolano basso, Ezio Lambiase chitarra classica) hanno percorso  un viaggio nei sette giorni della Creazione. Le atmosfere del concerto hanno ben valorizzato il luogo dell’evento.

Non sono mancati i brani più noti del cantautore napoletano facenti parte del filone dei Briganti-Emigranti:  Evviva chi non conta niente, Ninco Nanco, Ritmo di contrabbando, Ninna Nanna 2002, Che il Mediterraneo sia e Sponda Sud.

NAPOLI - Nasce la "Re.Ga.D" per la tutela delle persone con disabilità. Parla la promotrice e consulente Antonella Sapio


L'INTERVISTA 
- Disabilità non vuol dire malattia. Considerazione imprescindibile, questa, per ripensare in maniera più ampia e concreta ad una condizione di vita (e non ad una condizione patologica), affinché le persone con disabilità possano avere una qualità di vita soddisfacente. Di qui l’importanza di un’attività di  “advocacy”, ovvero di difesa concreta dei diritti delle persone con disabilità, a partire da una piena inclusione sociale. Referenti, nel senso di garanti di tali diritti, ve ne sono in tutta Italia e, quindi, anche in Campania e nella provincia di Napoli;  tuttavia, si è fatto poco finora, al di là di iniziative isolate e sporadiche.

Serve, dunque,  un intervento risoluto e risolutivo per attivare adeguate politiche per la disabilità e, in particolare, serve un associazionismo territoriale valido e incisivo.

Sul tema, ascoltiamo la dottoressa Antonella Sapio, familiare di persona con disabilità, neuropsichiatra di lunga carriera professionale, docente formatrice; la dottoressa si è fatta promotrice di una “Rete napoletana dei Garanti delle persone con disabilità” (Re.Ga.D), fornendo la propria consulenza al gruppo composto dal dottor Stefano Buonincontro (Ercolano),  dall’avv. Alfonso D’Aniello (Sant’Antonio Abate), dal prof. Angelo Di Prisco (Pompei), dal dottor Luigi Mangone (San Giorgio a Cremano), dal prof. Aldo Rivieccio (Torre del Greco). 

- Quali sono gli scopi di questa Rete?

“La Rete si prefigge obiettivi di “policy making” (elaborazione di orientamenti politici) e di ridefinizione della governance in tema di disabilità; inoltre, avvierà la formazione di attivisti civici territoriali al fine di “mettere in rete” l’associazionismo tematico (familiare e non) e di avviare percorsi di “advocacy” (complesso di azioni a sostegno di una causa) per la realizzazione di adeguate politiche territoriali per la disabilità. E’ stata messa in piedi in poco tempo, sollecitando i referenti ad unirsi per attivare appunto iniziative di tutela di persone con disabilità, spesso ad esclusivo carico familiare e prive di qualsiasi forma di protezione sociale (inserimento sociale, abitativo, lavorativo ecc.).”

- Qual è lo stato dell’arte, attualmente, in merito all’assistenza ai disabili in provincia di Napoli?

“In realtà vi sono presenze, per così dire,  “spot”, cioè “a macchia di leopardo ”, ovvero  iniziative territoriali lacunari , in assenza di una adeguata programmazione istituzionale; inoltre, l’ associazionismo è purtroppo spesso frammentato e debole. La Rete avvierà innanzitutto attività a carattere culturale e formativo, in particolare nell’area vesuviana,  con l’obiettivo sia di sensibilizzare comunità cittadine e istituzioni che, nel contempo,  attivare la partecipazione delle persone con disabilità e dei loro familiari, secondo criteri di welfare civile.”

- Avete individuato dei punti cardine su cui articolare l’azione della Rete?

“Bisogna puntare in particolare su tre obiettivi. In primis, va sottolineata  la “desanitarizzazione” della  disabilità, troppo spesso considerata esclusivamente come patologia, e non come condizione di vita. Bisogna passare da un modello di lettura biomedico ad un approccio psicosociale. L’obiettivo è investire sul “welfare di comunità”. Il secondo passaggio, poi,  riguarda il superamento dei modelli assistenziali tradizionali e la sperimentazione di forme aggiornate di inclusione sociale  affinché   la persona con disabilità possa partecipare pienamente  alla vita della propria comunità, senza preclusioni.  Il terzo obiettivo, infine, riguarda l’attivazione di  percorsi di autonomia, soprattutto attraverso  nuove forme di inserimento sociale, lavorativo e abitativo. In particolare, le persone con disabilità hanno diritto ad una vita indipendente, attraverso forme  abitative (gruppi appartamento ecc.)  che consentano l’autonomia dalla famiglia di origine, senza però finire tristemente, come spesso accade,  in una delle tante strutture reclusive, tuttora purtroppo ancora numerose in provincia di Napoli. Su questo argomento è molto importante l’impegno dei familiari. Insomma, il vero problema è che, oltre alla latitanza istituzionale, l’associazionismo territoriale è di fatto debole e frammentato. Personalmente ritengo che è tempo che le famiglie delle persone con disabilità riprendano nelle proprie mani il destino dei propri figli, senza più fornire “deleghe in bianco” alle istituzioni. E’ proprio su questo punto che deve fondarsi l’impegno della Rete Garanti.”

- Su quali temi si articolerà la vostra proposta culturale-formativa?

“Il ciclo di  incontri sarà incentrato sulle pratiche di inclusione sociale, a partire dalla accessibilità dei luoghi: il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, cosiddetto P.E.B.A., è, infatti, del tutto inapplicato. Si inizierà  dall’età evolutiva: partecipazione non solo alla vita scolastica  ma ad attività ricreative, artistiche, aggregative . Nel periodo dell’adolescenza è fondamentale la formazione ad esperienze di autonomia e, in particolare, al lavoro con l’ attivazione di tirocini formativi. Purtroppo, c’è ancora tanto da fare. Dopo l’obbligo scolastico, infatti, per i giovani portatori di disabilità spesso c’è il “nulla più cupo”; oltre ai cosiddetti  “centri diurni” ( spesso ormai luoghi di sterile “parcheggio”), i territori non offrono alcuna altra opportunità. La famiglia resta, dunque, l’unico vero “microsistema” di welfare e, benché non riconosciuto nella sua enorme portata, continua tutt’oggi a sostituire il palese vuoto istituzionale. Ma è proprio l’autonomia dalla famiglia di origine, come per qualsiasi persona adulta , a segnare un significativo passaggio di crescita che , purtroppo , alla persona con disabilità è spesso negato. 

Gli incontri culturali inizieranno tra qualche mese e saranno distribuiti tra alcuni comuni dell’area vesuviana (cioè quelli di appartenenza dei Garanti afferenti alla Rete); sono previste attività seminariali al mattino e gruppi di lavoro (condotti da me) nel  pomeriggio; sarà particolarmente gradita la partecipazione delle persone con disabilità e dei familiari, affinché possano acquisire conoscenze e strumenti  per  realizzare obiettivi  ormai inderogabili.”

- Quale accoglienza immagina che ci possa essere per questa iniziativa?

“Mi aspetto che l’iniziativa sia vista con interesse, perché avremo un approccio nuovo a vecchi problemi . Ciò che conta è che non siano più le istituzioni ad agire ma che ognuno , in  prima persona , si renda consapevole di poter diventare un importante motore di cambiamento sociale. Bisogna mettersi in gioco in prima persona, senza dare o accettare deleghe. Qualsiasi persona può farlo, con o senza disabilità. È da qui che bisogna partire. Sono certa che questo territorio sia ricco di risorse umane spendibili per un impegno in tal senso. Ho deciso alcuni mesi fa di rientrare a Napoli, dopo  tanti anni. Ho incontrato entusiasmo, vitalità, generosità e gratuità, virtù non così frequenti, al primo impatto, in altre città italiane. C’è una grande ricchezza sommersa  in questo territorio. Vogliamo e dobbiamo farla emergere. Questa bella e preziosa energia  deve entrare in circolo nella vita della comunità. E, per quanto mi riguarda, saranno proprio le  persone con disabilità ad essere il faro a cui guardare per tracciare nuove rotte alla evoluzione sociale collettiva”


BENEVENTO - Al via il progetto “PAPER LESS” al Galilei Vetrone



SCUOLA E INNOVAZIONE - Con l’affidamento in comodato d’uso dei tablet previsti dal progetto “Paper Less” e il completamento della relativa formazione dei docenti, è partita ufficialmente l’attività prevista.
Il progetto, approvato negli organi collegiali,  nasce dalla volontà dell’Istituto di perseguire, a regime, obiettivi individuati dall’Agenda 2030 e in linea con la Transizione digitale e la Transizione ecologica, inserite nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Un progetto ambizioso che mira, a regime, ad un sostanziale risparmio di carta poiché le attività didattiche saranno gestite attraverso la consultazione on line dei testi in adozione, l’utilizzo del tablet come quaderno per i compiti di tutte le discipline, e grazie alla dotazione di tutte le classi di Digital board e di un programma di gestione, sarà possibile l’interazione tra docente e studenti e tra gli stessi studenti avendo a disposizione l’immensa miniera di dati, video, filmati per poter costruire lezioni multimediali, presentazioni con diverse modalità tecnologiche.
Il progetto tiene conto anche della valenza didattico-pedagogica dello scrivere a mano. Infatti i tablet in dotazione sono muniti di una penna elettronica in grado di permettere la scrittura tradizionale.
Il progetto pilota interesserà una classe prima dell’Istituto, per poi, a fine anno, attraverso l’analisi delle criticità emerse e delle relative soluzioni, si potrà proporre alle future classi prime, l’acquisto del tablet in sostituzione di libri e quaderni cartacei.
     

21/01/23

BENEVENTO- Luca Ward racconta "Il Carnevale degli Animali" ed elogia l'OFB


di Emilio Spiniello

L’incanto della voce di Luca Ward combinata con la bravura dei musicisti  dell'Orchestra Filarmonica di Benevento ha regalato una serata piacevole al pubblico intervenuto per il secondo concerto della stagione 2023 al Teatro Comunale Vittorio Emmanuele, diretta dal Maestro Danila Grassi. 

L’attore e doppiatore romano famoso per la frase «Al mio segnale, scatenate l’inferno» nel film “Il Gladiatore”  è stata la voce narrante nella grande fantasia zoologica di C. Saint-Saëns, “Il Carnevale degli animali”.  Una favola in musica per due pianoforti ed orchestra composta di 14 brevi brani.

È la storia del popolo degli Elefanti costretti, un brutto giorno, a lasciare il loro Paese e cercarsi un altro posto per vivere. Nella loro fuga, una sorta di esodo epico e surreale, saranno aiutati dall'ingenua e disarmante fantasia del piccolo elefantino figlio del Re, e dagli animali protagonisti della partitura di Saint-Saéns. Una favola senza tempo, ma anche un racconto sul tema della migrazione dei popoli che aggiunge al divertente scherzo musicale di Camille Saint-Saéns uno spunto di riflessione sulla nostra epoca.


Un insieme di musica e parole che in un’ora e mezza hanno affascinato dapprima con le danze rumene popolari di  Béla Bartók e la sinfonia n.83 in sol minore ‘La gallina’ di Haydn, poi con l’opera di Saint-Saëns.

Grossi applausi finali per Ward, il quale ha chiesto di sostenere i professionisti dell’Ofb, una realtà importante del nostro territorio che promuove la nuova stagione realizzata con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Campania, con il patrocinio morale del Comune e della Provincia di Benevento, in partnership con l’Università degli Studi del Sannio ed il Pastificio Rummo.

20/01/23

BENEVENTO- Al San Nicola riapre "Il Paese dei Sogni" della Eidos, con "In fondo al mar"

TEATRO - Inizierà domenica 29 gennaio alle ore 17,00, presso il Teatro San Nicola, la XIX edizione de “Il paese dei sogni”, la storica rassegna dedicata ai più piccini organizzata dalla compagnia Teatro Eidos, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Benevento.

In occasione del primo spettacolo sarà premiato Gabriele Ranaldi, vincitore del Premio “Colora il tuo spettacolo” della scorsa edizione. 

Per questa edizione invernale i titoli in cartellone sono cinque:
• domenica 29 gennaio 2023 – ore 17,00 • Teatro Verde – Roma
IN FONDO AL MAR 
una co-produzione italo-francese Teatro Verde (Roma) e Histoire d’Eux (Nancy)
scritto e diretto da Yannick Toussaint

• domenica 12 febbraio 2023 – ore 17,00 • Centro RAT/Teatro dell’Acquario – Cosenza 
CHE FA SUA MAESTA’ (la vera storia del Re nudo)
liberamente ispirato a “I vestiti nuovi dell’Imperatore” di Gianni Rodari
scritto e diretto da Francesco Liuzzi e Rossana Micciulli

• domenica 26 febbraio 2023 – ore 17,00 • La Mansarda – Caserta 
GERVASO E CARLOTTA (la fiaba dei tre desideri ridicoli)
Menzione Speciale della giuria al “Premio Ribalta” 2007 Teatro Parioli Roma
di Roberta Sandias – regia di Maurizio Azzurro

• domenica 12 marzo 2023 – ore 17,00 • Fontemaggiore – Perugia 
ULISSE E LA LUNA
scritto e diretto da Giuseppe Di Bello

• domenica 26 marzo 2023 – ore 17,00 • I Teatrini – Napoli  
RODARI SMART
dall' Enciclopedia della Favola a cura di Gianni Rodari
scritto e diretto da Giovanna Facciolo


N.B.: I biglietti potranno essere prenotati via mail. L’acquisto potrà avvenire on line sul sito del Teatro Eidos alla sezione Ticket oppure il giorno dello spettacolo presso il Teatro San Nicola dalle ore 16,00. Posto unico: € 8,00.


Per informazioni e prenotazioni 
Tel.: 0824.58474 / 335.413060 - www.teatroeidos.it - info@teatroeidos.it 

19/01/23

T. ANNUNZIATA (NA) - "Oltre la linea inverno": dal 22 gennaio al Magma la danza dialoga con altre forme d'arte

DANZA E TEATRO - "Oltre la linea inverno", la rassegna itinerante dedicata alla danza in dialogo con altre forme d'arte, approda al Magma Teatro di Torre Annunziata, in via Vesuvio 55, con quattro appuntamenti: 22 gennaio, 12 marzo, 26 marzo, 23 aprile. La kermesse, diretta da Sabrina D'Aguanno e Rosario Liguoro, si inserisce nell'ambito della VII stagione teatrale del Magma, La Materia dei Sogni, curata dall'associazione Balagancik.
Sono cinque le compagnie che si esibiranno alternandosi, in performance che mantengono il filo conduttore della contaminazione tra linguaggi e l'aspirazione a oltrepassare la linea della pura forma. Si debutta il 22 gennaio ore 19.00 con Quadri 2023 Terra di Nessuno.

Quadri 2023 è un programma contenitore ideato da Ricky Bonavita che si rinnova ogni anno con nuovi allestimenti di sezioni coreografiche appartenenti al repertorio più recente della compagnia. Lo spettacolo cambia con il mutare del luogo, proponendo una fruizione ogni volta diversa.  La performance è divisa in due parti: la prima è costituita da una suite di brani scelti da Elegia, un lavoro di matrice romantica e surreale; nella seconda parte viene proposto lo spettacolo Affinità, un duo dal carattere metropolitano, contraddistinto da azioni più forti ma a tratti anche ironiche, sempre giocato sulla complessità delle relazioni all’interno dell’universo maschile. Coreografia e regia di Ricky Bonavita, assistente alla coreografia Valerio De Vita, musiche di Debussy, Rachmaninov e autori vari, musiche originali di Michelangelo Lupone, scene e costumi di Daniele Amenta e Yari Molinari. Interpreti: Ricky Bonavita e Valerio De Vita.

Terra di nessuno (estratto), produzione Akerusia Danza, è liberamente ispirato al romanzo di Haruki Murakami, Kafka sulla spiaggia. La terra di nessuno è lo spartiacque tra due mondi agli antipodi, un bosco fitto, oscuro e intricato popolato da creature fantastiche. In uno dei due mondi vige l’età aurea, un tempo mitico di prosperità, abbondanza e pace assoluta. L’umanità è composta da sole donne che adorano una dea regina. Nell’altro mondo regnano invece il caos e le tenebre, gli individui si sopraffanno l’uno con l’altro e le guerre infestano il tempo. La terra però avrà il suo corso senza più contrasti e divisioni. Gli uomini in grigio, consapevoli dei limiti dell’esistenza, del dubbio, della possibilità del compromesso e dell’equilibrio trasformeranno il bosco. Ideazione e regia di Rosario Liguoro, coreografie di Sabrina D’Aguanno, musiche originali di Massimo D’Avanzo, direttore di scena Ciro di Matteo, direzione artistica Elena D’Aguanno. Interpreti: Francesca Gifuni, Marcella Martusciello, Mayra Minopoli.

Info e prenotazioni: cell. 366 8711689 – itinerarteass@gmail.com

28/12/22

BENEVENTO- Festival ArTelesia, è "Il Viaggio" il tema della 15a edizione




CONCORSI
- Pronto il bando per la quindicesima edizione del Benevento Social Film Festival ArTelesia, concorso internazionale del Cinema Sociale per registi emergenti e professionisti, Scuole e Università. L’evento è promosso dall’Associazione Culturale Libero Teatro, con il patrocinio ed il sostegno di diversi Ministeri, Atenei ed Enti pubblici e privati. Il leitmotiv della quindicesima edizione è “Il Viaggio” . Quattro i bandi di concorso: Filmmaker e DivAbili; School and University, Anteprime nazionali ed internazionali e Film di animazione. Questi i temi: IO MI APPARTENGO – rispetto della propria individualità, saper essere oltre ogni apparire, coltivare la propria libertà contro ogni dipendenza. – INTEGRAZIONE – rispetto dell’identità etnica e culturale contro ogni forma di discriminazione: beyond cultural stereotypes. SUPERFICI PROFONDE – scoperta e valorizzazione del patrimonio storico-artistico dei territori. ORTOMETRAGGIO – Storie di agricoltura sostenibile – LIBERO. Nella sezione DivAbili, concorso esclusivo del Social Film Festival ArTelesia, è possibile iscrivere lavori realizzati da registi diversamente abili o che abbiano coinvolto attori diversamente abili che non devono necessariamente incentrarsi sul tema della disabilità. Questo nell’ottica di una reale inclusione delle persone diversamente abili nel mondo del cinema e dello spettacolo. Temi della sezione School and University: L’OROLOGIO SULLE 20.30: buone pratiche per lo sviluppo sostenibile. INTEGRAZIONE: rispetto dell’identità etnica e culturale contro ogni forma di discriminazione: beyond cultural stereotypes. CINELIBRIAMOCI: lavori ispirati ad opere della narrativa italiana e mondiale. Particolare attenzione sarà riservata alle opere realizzate dagli studenti con dispositivi mobili – smartphone, tablet, action camera, droni. Le sezioni ANTEPRIME NAZIONALI ED INTERNAZIONALI e CINEMA DI ANIMAZIONE si propongono di valorizzare e favorire la promozione di nuovi prodotti cinematografici nel circuito festivaliero. Per tutte le categorie è comunque previsto il tema libero. Il termine ultimo per l’invio dei lavori è il 28 febbraio 2023. E’ possibile scaricare bando e scheda di iscrizione dal sito www.socialfilmfestivalartelesia.it . Le modalità di preselezione e selezione delle opere, improntate a criteri di originalità, efficacia del tema trattato e qualità tecnica, sono esposte nel bando di concorso. Nel corso delle precedenti edizioni, sono stati premiati cortometraggi e lungometraggi di altissima qualità provenienti da diverse parti del mondo, in una kermesse che ha registrato un’affluenza e un favore sempre crescente da parte del pubblico. Il Festival, inoltre, si caratterizza anche per una serie di iniziative collaterali quali l’organizzazione di spettacoli teatrali e musicali, stage, convegni e incontri tra esperti del settore e studenti che desiderano avvicinarsi al mondo del cinema, mostre d’arte, spazi dedicati alla promozione del turismo e delle risorse del territorio con la presenza di qualificate aziende sannite, laboratori creativi rivolti espressamente ai bambini e percorsi di formazione cinematografica dedicati ai ragazzi. 


20/12/22

S. GIORGIO A CR. - Giovanni Liccardo riscopre e narra "La Storia di Napoli in 1001 luoghi", tra passione e verità

Gli alunni dell'ITI Medi presentano "Le nuove leggende napoletane" alla Biblioteca Alagi

di  Maria Ricca

 




LIBRI
- Una guida preziosissima per lo studioso ed il colto, per il turista curioso e per il cittadino appassionato di storia e di cultura. Semplicemente un’opera di ampio respiro, che sa incontrare il gusto di chi voglia scoprire o riscoprire ogni volta le particolarità della propria città. E’ “La storia di Napoli in 1001 luoghi”, nuovo volume dato alle stampe, per i tipi della Newton e Compton, collana “Quest’Italia”, dal professor Giovanni Liccardo, storico e studioso di fama nazionale, oggi Dirigente dell’Istituto “Levi” di Portici. L’agile pubblicazione è stata presentata alla Biblioteca “Alagi” di San Giorgio a Cremano nell’ ultimo appuntamento con la rassegna “ Biblioteca d’Autore”, promossa dalla “Bottega delle Parole”, patrocinio morale del Comune.




Il Sindaco Zinno ha introdotto i lavori, accogliendo con piacere l’iniziativa dedicata all’Autore Liccardo, “studioso eclettico, che finalmente anche a San Giorgio a Cremano porta la propria passione culturale e la propria professionalità.” L’Assessore al Patrimonio Carlo Sarno  si è, poi,  soffermato sulle infinite contraddizioni della Napoli raccontata nel libro, ricca di bellezze architettoniche e piena di vitalità, ma purtroppo anche di problemi. 
Prima di entrare nel vivo della presentazione e alla fine della serata, a fare da suggestivo collante, l’intervento del cantautore Valerio Bruner, accompagnato dal M° Alessandro Liccardo, che ha raccontato in musica, fra moderne sonorità ed antichi, intensi chiaroscuri,  “una Napoli diversa, quella degli ultimi, tema di confine per le condizioni delle persone che ci vivono e combattono fra zone d’ombra e di luce.”

 


“Napoli stessa, come ben si può intuire dalla struttura ad anfratti e grotte dei suoi famosi presepi, si racconta attraverso il proprio territorio costruito a strati, uno sull’altro, in senso fisico ed in senso storico e artistico -– ha sottolineato l’Autore, che di napoletanistica si occupa da molti anni,  rispondendo alle sollecitazioni di Oriana Russo, sensibile operatrice culturale,  che ha condotto l’amabile, dotta conversazione. “Nel redigere l’opera ho dovuto mio malgrado – ha ribadito Liccardo -  operare delle precise scelte. E ho scelto di procedere per “piste”, in ordine alfabetico, che spero il lettore condivida. Un libro, del resto, una volta partorito dalla mente dell’Autore, appartiene a chi lo legge e che dunque sceglierà come procedere fra “chiese, palazzi, piazze e non solo”, in questa “magica passeggiata in mezzo ai simboli della città partenopea”. Un percorso deliberatamente condotto anche  fra i luoghi meno celebri, “che però custodiscono la vera storia del posto” e dunque sono “fondamentali per chiunque voglia conoscere” davvero l’anima della città. Rievocati, via via nella conversazione, le diverse e sorprendenti caratteristiche del Duomo, per la cui visita non si sa da che parte cominciare,  il “culto di Mitra”,  divinità orientale maschilista, con i suoi riti iniziatici,  a cui poi la tradizione cristiana si è sovrapposta, gli ipogei di un città “porosa”, che conserva acquedotti e canali che la attraversano. E poi ancora il cimitero delle 366 fosse e l’appassionato culto dei defunti in una Napoli, città dell’amore. E così, vien voglia davvero di scoprirla o riscoprirla la Partenope delle mille meraviglie e contraddizioni, appassionandosi alla lettura del complesso lavoro di  Giovanni Liccardo, che abilmente cuce insieme questo intenso percorso di riflessioni storico-culturali, in un utile manuale di approfondimento per chi, scegliendo di volta in volta fior da fiore, può correre dall’uno all’altro aspetto delle vestigia della  civiltà partenopea e apprezzarla in pieno.




Storia e fantasia, infine,  si sono poi fuse  insieme negli interventi degli alunni dell’Iti Medi di San Giorgio a Cremano, che hanno presentato contestualmente  la propria mostra “Le nuove leggende napoletane”, in esposizione in sala, nata con il coordinamento dei docenti Giuseppe Bonaguro e Salvatore Edipio, nell’ambito del “Fantasy Day” e Le connessioni inattese”, regalando emozioni e sorrisi, con le proprie descrizioni e reinterpretazioni della città dai mille volti e dalle mille sfumature.

15/12/22

BENEVENTO- "Il Paese dei Sogni" della Eidos chiude (per ora) domenica 18, con "Babbo Natale è sempre puntuale"

 


TEATRO - Ultimo appuntamento domenica 18 dicembre alle ore 17,00, presso il Teatro San Nicola, per la diciottesima edizione de “Il paese dei sogni”, la storica rassegna dedicata ai più piccini organizzata dalla compagnia Teatro Eidos, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Benevento. Il nuovo titolo in cartellone sarà “BABBO NATALE E’ SEMPRE PUNTUALE”, della stessa compagnia Teatro Eidos, scritto e diretto da Virginio De Matteo.

Dalle note di regia: 

“E se Babbo Natale e la Befana si scambiassero la notte? Se il ventiquattro dicembre venisse a farti visita la Befana e il sei gennaio Babbo Natale, a te potrebbe far piacere?

Cosa preferisci ricevere prima: i giocattoli o il carbone?

Non credi sia possibile? Bhe dipende! Dipende da quanto Babbo Natale sia in effetti puntuale.

“È sempre puntuale!”. Tu dici? Io non so, vediamo cosa ci narra questa storia e togliamoci ogni dubbio.

La messa in scena, che propone i personaggi caratteristici del Natale cari ai bambini, quali Babbo Natale e la Befana, si sviluppa tra colpi di scena e gags comiche, coniugando tradizione ed attualità, quotidiano e fiabesco, assicurando uno spettacolo deliziosamente divertente.”


Si conclude, così, la diciottesima edizione della rassegna di teatro per ragazzi Il Paese dei Sogni. Il bilancio della rassegna rivolta al giovane pubblico è molto positivo e segnato da una presenza di bambini e adulti sempre numerosa. 

Il Teatro Eidos è già al lavoro per la prossima edizione che inizierà a fine gennaio 2023.

Intanto fino al 30 dicembre sarà possibile consegnare, anche via mail, al Teatro Eidos i disegni per il concorso: “Colora il tuo spettacolo”.

Per informazioni e prenotazioni 

Tel.: 0824.58474 / 335.413060 - www.teatroeidos.it - info@teatroeidos.it 

N.B.: I biglietti potranno essere prenotati via mail. L’acquisto potrà avvenire on line sul sito del Teatro Eidos alla sezione Ticket oppure il giorno dello spettacolo presso il Teatro San Nicola dalle ore 16,00. Posto unico: € 7,00.


09/12/22

BENEVENTO - Tra suoni, giochi di luce e atmosfere incantate, è stato inaugurato “Il giardino di Natale”

 






EVENTI - Ha avuto un bel riscontro l’inaugurazione del
“Giardino di Natale”,​ organizzato dall’Accademia delle Opere Aps e dal comitato festa della Chiesa SS. Addolorata. Dopo la celebrazione eucaristica delle 18, c’è stata la benedizione di don Gaetano, che ha dato il via ad un percorso fatto di luci, colori e suoni che i visitatori hanno potuto ammirare. I più piccini sono stati omaggiati di un piccolo cadeau e hanno potuto scattare una foto ricordo con Babbo Natale.

Molto bella l’atmosfera, contornata dalle note di Hallelujah.​

Da sottolineare l’importante sforzo compiuto dagli organizzatori: “Ci siamo autotassati​ - sottolinea il presidente dell’Accademia delle Opere Aps, Francesco Tuzio​ - . Non abbiamo avuto nessuno sponsor per quanto concerne gli allestimenti, ad eccezione di qualche piccolo contributo che ci ha consentito di mettere a disposizione dei premi per la lotteria del 6 gennaio. Mi preme sottolineare che l’ingresso è gratuito, così come le foto dei bambini con Babbo Natale, a differenza di quanto accaduto da qualche altra parte. Con i nostri piccoli mezzi siamo riusciti ad organizzare un lavoro del quale siamo fieri. Ci saranno altre iniziative​ - continua Tuzio - legate alla Pasqua e ad interessanti eventi estivi. Il giardino di Natale non è un evento dissociato dagli altri. Il programma è vario e ogni settimana ci saranno degustazioni diverse. Abbiamo cercato di creare qualcosa di simpatico e innovativo per il rione”.​

“Il giardino di Natale” ci terrà compagnia fino al 6 gennaio con un’estrazione che si terrà alle 19.30 nella saletta parrocchiale della chiesa SS. Addolorata.​

Di seguito il programma degli appuntamenti​

Ogni venerdì e sabato, dalle 17.30 alle 19.30, e la domenica alle 11.30, 12.30, 17.30 e 19.30; si potranno ammirare illuminazioni e casette natalizie presenti all’interno del giardino della chiesa SS.Addolorata. Sarà possibile degustare alcuni prodotti messi a disposizione da un’azienda leader nel settore.

Dal 15 dicembre, alle 19 di ogni giovedì, nella sala parrocchiale della chiesa Addolorata ci sarà la tombolata musicale.​ ​

Il 26 dicembre, alle 19.30, da non perdere l’appuntamento con il presepe vivente presso la contrada Madonna della salute.

03/12/22

BENEVENTO - "Il Giardino di Natale" per adulti e bambini all'Addolorata, con l'Accademia delle Opere

EVENTI - Sarà un Natale ricco di colori, luci e sorprese, quello che l' Accademia delle Opere Aps e il comitato festa della Chiesa SS. Addolorata hanno organizzato. Diverse le novità che ci accompagneranno dall' 8 dicembre al 6 gennaio.

Il programma prevede diversi appuntamenti: tutti i venerdì e sabato, dalle 17.30 alle 19.00, e la domenica dalle 11.30 alle 12.30 e 17.30 - 19.30, sarà possibile ammirare particolari illuminazioni e casette natalizie con degustazioni ed esposizioni. I più piccini, invece, avranno la possibilità di scattare​ una foto ricordo nella casetta di Babbo Natale.​

Gli appuntamenti non finiscono qui: a partire dal 15 dicembre, ogni giovedì, alle 19, presso la sala parrocchiale della Chiesa "SS. Addolorata" ci sarà la tombolata musicale.

Il 26 dicembre, alle 17.30, sarà possibile assistere al presepe vivente presso la contrada "Madonna della salute".

Dulcis in fundo, tanti bei premi vi aspettano con l' estrazione​ del 6 gennaio 2023, che si svolgerà presso la saletta parrocchiale della Chiesa "SS. Addolorata" alle 19.30.




30/11/22

BENEVENTO - "Process drama" al Mulino Pacifico. La Solot ospita il teatro sociale

di Emilio Spiniello 

TEATRO - Abbattere tabù e luoghi comuni per  avere un futuro ed evitare certi scenari nelle scuole. I quesiti della pubertà al centro di  tutte le età hanno aperto la performance  degli allievi di Teatro Studio della Solot Compagnia Stabile di Benevento alle prese con un laboratorio tenuto dal regista rumeno Alexandru Gorghe, sul tema della mascolinità.
Si sono messi alla prova i giovani attori lavorando sui temi di oggi: si alzano le voci in scena degli adolescenti imbarazzati dalle prime esperienze sessuali e dai  cambiamenti fisici del corpo con l’avanzare dell’adolescenza. Identità di genere e parità di genere vengono affrontati in alcune scenette nel rapporto padre-figlio / amico-amica, oppure di chi non accetta il proprio aspetto fisico guardandosi allo specchio e chiedendo aiuto a Sandman, il guardiano dei sogni.
 
“Siamo frontiera e il teatro è sociale”, si è espresso cosi Antonio Intorcia nel passare la parola alle rappresentanti della Fondazione Campania dei Festival che ha promosso  “Quartieri di vita. Life infected with Social Theatre!”, il Festival di formazione e teatro sociale che ha voluto il process drama al Mulino Pacifico.

A fine spettacolo spazio alle domande del pubblico che ha ben apprezzato la proposta del laboratorio intensivo che li ha visti coinvolti in collaborazione con l’Accademia di Romania in Roma. 
I ragazzi, esprimendo le proprie idee, rivolgono un appello affinchè l’educazione sessuale possa approdare negli istituti scolastici per evitare ancora di sentire sciocchezze e convinzioni a limite del ridicolo.
Presenti in sala l'Assessore alla Cultura del Comune di Benevento, Antonella Tartaglia Polcini e l’ex senatrice Danila De Lucia.

27/11/22

SAN GIORGIO A CREMANO - Miriam Candurro apre “La settima stanza” del cuore in “Biblioteca d’Autore”

 di Maria Ricca

Storia di anime "sospese", ai tempi della pandemia

LIBRI - “Una scrittrice leggiadra, molto attenta ai particolari, alla scelta delle parole giuste per descrivere atmosfere intense e complicate, che sa  “afferrare” il lettore e introdurlo nella mente dei personaggi, una grande rivelazione.” Così la docente ed operatrice culturale Loredana Di Franco per presentare “La settima stanza” di Miriam Candurro, ed. Sperling & Kupfer. L’attrice e scrittrice partenopea, all’attivo diverse esperienze cinematografiche e televisive, fra i volti più amati di “Un posto al sole”, ha aperto il ciclo di incontri letterari nella Villa Bruno di San Giorgio A Cremano,  promossi da “La bottega delle parole” per il ciclo “Biblioteca d’Autore”.

Alla professoressa Di Franco, con  Martina Giardulli, promotrice di eventi culturali, attiva nel campo della formazione e del teatro,  il compito di introdurre l’autrice, dopo i saluti istituzionali del sindaco Giorgio Zinno e dell’Assessore alla Cultura Giuseppe Giordano.

Una storia che è un vero e proprio viaggio, quella scritta dall’affascinante Miriam Candurro (nella foto), non nuova alla scrittura, ma certamente novizia nel genere, cosa che rende ancora più attraente il suo piglio stilistico, incredibilmente maturo e professionale, come hanno sottolineato le relatrici. “Un viaggio – ha riconosciuto la Di Franco – alla ricerca del sé, del proprio posto nel mondo, vissuto attraverso la mente ed i pensieri dei protagonisti, nel periodo recente più terribile, quello del lock down dovuto alla pandemia.”

Martina Giardulli, che ha curato ogni particolare della presentazione, dalla regia dell’evento alla realizzazione di piccoli segnalibri e di foglietti-messaggi, per offrire al pubblico la possibilità di intervenire anche attraverso la scrittura di un proprio pensiero su quanto proposto dal libro, ha individuato alcuni fra i punti più salienti dell’opera, letti poi intensamente.

Miriam Candurro ha parlato con emozione del  suo percorso di interprete e scrittrice: “La scrittura mi ha sempre accompagnato da quando ero piccola. Amo scrivere a mano, perché quando si scrive a mano, si pensa davvero.” La storia proposta, la sintonia di anime fra Giovanni ed Anna, era da tempo nella mente dell’autrice, che quando scrive, penetra completamente nella mente dei personaggi, esattamente come fa quando ha un ruolo da interpretare. Personaggi bloccati in una dimensione che non possono abbandonare, l’obbligo di dimora, ben rappresentato in quel tempo della pandemia che ha costretto tutti a restare in compagnia di se stessi, “l’unico confronto che ci accompagnerà per la vita intera, il più difficile”.

Violenza e amore in questa vicenda, che lascia il fiato sospeso fino alla fine e della quale si riesce a non dire troppo in sede di presentazione, stuzzicando però l’immaginario del pubblico, attraverso  alcune frasi rivelatrici del testo, che penetrano talmente nell’anima del lettore da farlo sentire in perfetta sintonia con i personaggi, come se la storia raccontata fosse la propria. “La settima stanza”, scritto da Miriam Candurro  con slancio e senza interruzioni, quasi come una “missione” nei giorni difficili del lock down diventa così il luogo del cuore, “quell’angolino dove abbiamo lasciato i desideri della nostra vita”:   “Vorrei essere una montagna di neve mai scalata”, dice la protagonista del romanzo, tra rabbia e rimpianto  ed è struggente.

BENEVENTO - Angelo Sateriale firma "Una causa persa", fra satira e colpi di scena

di Emilio Spiniello

TEATRO - “Una commedia che vuole affrontare non la tematica della violenza sulle donne ma, a dire il vero, la violenza sugli avvocati”, cosi il regista Angelo Sateriale raccogliendo i meritati applausi e le tante risate a conclusione dello spettacolo “Una causa persa”, da lui scritto, diretto ed interpretato, andato in scena nell’Auditorium “Tanga” della Spina Verde,  gli attori beneventani Pier Paolo Palma e Georgia De’ Conno.
Benedetto Portabene (Angelo Sateriale) è un avvocato poco credibile, goffo e pasticcione, circondato da clienti che non lo pagano e per di più non lo stimano nemmeno per la sua delicata professione di difensore immerso anche nelle storie più critiche.
Giovanni (Pier Paolo Palma) è uno di questi, un lavativo senza quattrini accusato del reato di violenza per aver messo le mani addosso alla sua ex ragazza Marzia(Georgia De Conno), con conseguente divieto di avvicinamento ad ella.
Inoltre il video dell’aggressione, ripresa da un uomo, aveva fatto il giro dei social network portando la storia ad essere di ‘dominio pubblico’.
Portabene si presenta a casa di Giovanni, costretto agli arresti domiciliari, invitandolo a ragionare, evitando di peggiorare le cose. Inaspettatamente prende il via una sequela di scoperte allucinanti e spassose reazioni inaspettate che danno il ritmo allo spettacolo.
Pian piano la storia prende una piega surreale e l’avvocato si ritrova sempre più alle strette rendendosi conto di aver a che fare con due confusionari amanti/nemici squilibrati. Continui colpi di scena inducono l’avvocato sull’orlo di una crisi di nervi che, in un momento di “alta tensione”,  lo porterà a descrivere alla perfezione, attenendosi alla realtà, i tratti spiritosi della condizione degli avvocati di oggi. 
Si sente un colpo e poi la voce fuori campo di Gianluca Melillo ci annuncia una chiusura travolgente.