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25/08/18

CITTA' SPETTACOLO 2018 - Al Caffè delle Streghe, Marina Confalone ringrazia Benevento e presenta il "suo" Kafka. Teatro "off", su proposta del regista Fonzo all'Hortus. "Cavalleria Rusticana" del Conservatorio, il 31 agosto in S. Sofia


di Maria Ricca


BENEVENTO - “Ogni volta che vengo qui, mi sembra di entrare in un mondo incantato." Così Marina Confalone, questa mattina, al Caffè delle Streghe, al primo appuntamento del Festival "Città Spettacolo", con la stampa e i cittadini, dopo la conferenza stampa di fine luglio. 

In diretta Facebook, l’attrice partenopea racconta del suo legame fortissimo con Città Spettacolo, sin dalla prima edizione, nella quale “intervenni  – dice – con “Ivan il Terribile” e Gabriele Lavia, direzione artistica di Ugo Gregoretti. Poi negli anni sono ritornata diverse volte, sono stata anche premiata, ma pure discussa, come quando presentai “Raccione pe' ccui” e divisi gli spettatori, fra scontenti e plaudenti. In ogni caso il pubblico di Benevento è amico mio – conclude – ed io sono amica sua.” 

Il testo che porterà quest’anno al Festival è “Una relazione per un’accademia” di Franz Kafka, rappresentato già in sede universitaria a Napoli e soggetto di un cortometraggio proposto a Venezia, che le ha fruttato un Nastro d’Argento speciale. E’ un’anteprima nazionale. In scena gli sforzi disperati di una scimmia, catturata nel suo ambiente ed imprigionata nella sottocoperta del bastimento che la traghetterà verso il mondo “civilizzato”. Per evitare la fine più infausta e cioè la prossima gabbia del giardino zoologico, Peter il rosso non ha che una “via d’uscita”: imitare i comportamenti degli uomini dell’equipaggio che lo tengono prigioniero. Meritandosi così il loro rispetto, riuscirà a sottrarsi alle sevizie riservate alle bestie. Attraverso la parabola del’apprendimento eccezionale, a cui faticosamente Peter si sottopone, in questo splendido racconto del 1917 sicuramente influenzato dalle teorie darwiniane, Kafka ci mostra una salvezza raggiunta mediante un’omologazione tra le più perverse. E questa resa del più debole al potere del più forte si colora di sfumature tanto malinconiche quanto grottesche.

Spazio poi, al M° Giuseppe Ilario, direttore del Conservatorio di Benevento, che ha illustrato i momenti più significativi della presenza dell’Istituto Musicale cittadino nella rassegna, sottolineando l’intento di offrire agli allievi l’opportunità di affiancare allo studio accademico teorico il confronto diretto con il pubblico,  attraverso momenti di impegno reale sul palcoscenico, che spazieranno dal popolare al jazz, passando per ogni genere musicale, nell’intento di coinvolgere tutti. 

Il 31 agosto, in Piazza S. Sofia, il Conservatorio offrirà alla città, l’esecuzione della splendida “Cavalleria Rusticana”, interpretata nei luoghi del patrimonio Unesco, cornice ideale per la qualità della performance artistica. Si attenderà l’autunno, invece, per conferire, da parte del Conservatorio, la laurea honoris causa ad un artista di caratura nazionale, appassionato portavoce della musica e della cultura partenopea nel mondo. Renzo Arbore? Vedremo.  

Peppe Fonzo, attore e regista del “Magnifico Visbaal Teatro” , presentato dal direttore artistico Renato Giordano come appassionato cultore del genere del teatro “off”, che promuove a Benevento, nella sede del Rione Triggio, in via Fimbrio, con una rassegna dedicata ed interessante,  ha chiarito, poi, il senso della sua partecipazione al Festival di quest’anno.  Fonzo ha ringraziato Giordano per l’interesse nei confronti dell’impegno artistico suo e della Compagnia che guida: “Off” – ha sottolineato poi – non significa “fuori di testa”, ma “fuori dal circuito ufficiale” e, a sua volta, “dentro” un ulteriore circuito, di ricerca e sperimentazione, necessaria più che mai al Teatro, oggi." A breve, tra l'altro,  la presentazione della nuova stagione del Magnifico Teatro. 

Il regista ha infine illustrato le due  proposte della "Città Spettacolo off", intanto,  in scena all’Hortus Conclusus, rispettivamente oggi, 25 con “Pinuccio”, interpretato da Aldo Rapè , attore e regista siciliano, direttore del Teatro di Caltanissetta, sui temi dello sfruttamento e del lavoro nero, al Meridione, ed il 26, con "Simu e Pùarcu", a cura di Magnifico Visbaal, con Angelo Colosimo, regia di Roberto Turchetta.