06/07/24

NAPOLI – “Dignità Autonome di Prostituzione” fino al 14 luglio torna ad incantare Castel S. Elmo, fra performances irriverenti e riflessioni sull'esistenza

 


di Maria Ricca

L'EVENTO - Impossibile immaginare ormai altro luogo, se non il maniero “stregato” di Castel S. Elmo, per accogliere a Napoli (è questo il terzo anno per la “location”) “Dignità Autonome di Prostituzione” di Luciano Melchionna. Lassù, dove tutto sembra “affatato” e possibile, non solo toccare con un dito dall’alto ogni punto della città partenopea, ma anche vivere completamente e senza inibizioni le proprie emozioni, in uno slancio liberatorio, che è il miracolo per accogliere la meravigliosa follia artistica dell’allestimento. 

In prima fila ogni sera (fino al 14 luglio) sempre lui, il regista ed autore Melchionna, seduto sul suo trono di “Papi”, a dirigere le sorti della casa chiusa del Teatro, immaginata come format nel 2007, insieme all’attrice ed autrice Betta Cianchini, e mai più abbandonata. Dalla tarda serata all’una di notte, così, quasi in pellegrinaggio annuale (si è in tanti ormai a non voler rinunciare all’appuntamento, divenuto un imperdibile “must”!), sfilano su per i tornanti che portano alla piazza d’armi gli appassionati delle “pillole” di piacere, i mini monologhi teatrali degli attori e delle attrici, che “vendono” la propria arte nelle stanze del castello per i pochi finti dollarini, distribuiti con il biglietto d’ingresso e divenuti anch’essi gadget dell’evento.


Quest’anno il tema dello spettacolo, presentato da Teatro Bellini di Napoli ed Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania e Castel Sant’Elmo - Museo del Novecento a Napoli,  è dedicato “agli ultimi – sottolinea Melchionna -  a chi non può difendersi, a chi non c’è più, a chi non sa a chi chiedere aiuto, a chi si perde e perde gli affetti più cari fino a smarrire ogni riferimento su questa Terra.” Diviso sostanzialmente in tre parti, (introduzione, monologhi recitativi a scelta degli spettatori, fra i molti proposti, chiusura e gran festa finale) lo spettacolo alterna, come sempre, momenti di grande intensità emotiva, irresistibili scambi di battute fra attori ed astanti, sperimentazioni teatrali ed esperienze sensoriali, con il ritrovarsi disordinato e festoso nella piazza centrale, ove a farla da padrone è ogni volta un gruppo musicale diverso, che interagisce con il pubblico e con gli interpreti stessi, offrendo virtuosismi spesso inaspettati, sempre coinvolgenti. I moltissimi spettatori, complice la scelta delle musiche e delle canzoni, note o reinterpretate in modo tale che non perdano però il fulcro della loro essenza,  si lasciano volutamente coinvolgere in un’atmosfera profondamente catartica e liberatoria, tra esagerazioni sceniche, verbali e gestuali, allusive certo,  ma mai e poi mai volgari. E si conclude sempre ballando sulle note di “New York New York”, formando il  “Gran Cerchio di Papi”, tutti insieme attori e spettatori, ad agitare appassionatamente mani e corpi. Poi il “maniero” chiude, non prima, però, che i protagonisti salutino il proprio pubblico e si concedano ogni anno di più ad abbracci e a selfie.


Star dell'edizione odierna e richiestissima performer è senz’altro Priscilla (l’attore di teatro e volto televisivo Mariano Gallo, nella foto), “drag queen” promossa a conduttrice, nel ruolo che fu di “Lia”, la quale, nello spazio relativo alle interpretazioni personali, dà vita ad un applauditissimo monologo sulle discriminazioni di genere, "Diversamente diverso", richiamando seriamente il pubblico all’importanza del Teatro e alla sua necessità culturale. Infine, la sua versione molto scenografica, sguardo ieratico e costume nero ad ali spiegate, della "mistica" "Take me to Church", di Hozier. 
Si distinguono, poi, nel cast di validissimi attori, fra cui la stessa co-autrice del format Betta Cianchini, anche la giovane e coinvolgente danzatrice Maria Avolio e l’irresistibile Veronica D’Elia (in TV nel ruolo di “Nelide”, la domestica arguta e dai modi spicci del “Commissario Ricciardi”), interprete di un monologo difficilissimo e coinvolgente tratto da Giovanni Papini sulla scuola italiana, attuale come fosse stato scritto oggi. Applauditissimi sempre anche i talentuosi  Raffaella Anzalone,  Antonio Barberio (Dr. Nautilus), Carlo Caracciolo, Federica Carruba Toscano,  Riccardo Ciccarelli, Vincenzo Colursi (Luk), Cinzia Cordella, Marika De Chiara, Giampiero de Concilio, Valentina De Giovanni, Renato De Simone, Dario Di Pietro, Annarita Ferraro, Alessandro Freschi (Frè), Martina Galletta,  Luciano Giugliano, Gabriele Guerra, Her, Vincenzo Leto, Antonio Prestieri (Maldestro), Claudio Marino (Klark Kent), Gianluca Merolli, Raffaele Milite, Antonella Monetti (Dolores Melodia), Francesca Morgante, Pierfrancesco Scannavino, Irene Scarpato, Simona Seraponte, Toto Traversa (Spaghetti Casanova), Gianluca Vesce, Annarita Vitolo.