L'EVENTO - Una presenza sensibile e carismatica ha animato la prima delle serate del percorso “Natale a Pietrelcina, tra fede e tradizione”, apertosi al centro sociale "Grazio Forgione", nella cittadina di San Pio, alle porte di Benevento, con il patrocinio del Comune, la collaborazione della Consulta delle Donne, sotto l'egida della Regione Campania.
Fortuna Cestari,
attrice e docente di teatro partenopea, ha raccontato “Una vita sospesa” simile
a tante altre, eppure sua, nella particolarità e nella profondità delle esperienze vissute.
Sullo sfondo l’era Covid, che ha condizionato profondamente la realtà, appena
quattro anni fa, stravolgendo le nostre vite, ma producendo nelle menti più
sensibili emozioni che poi, riportate su carta, hanno l’effetto detonatore e
profondamente coinvolgente di chi, vivendo quell’esperienza, ha imparato molto
su di sé e sulla propria famiglia, divenendo punto di riferimento nel caos
generatosi intorno.
Dialogando con l’assessore alle pari opportunità Milena Masone e con la giornalista Maria Ricca, Fortuna Cestari ha ripercorso quel terribile periodo, emozionando il pubblico anche con l’interpretazione delle poesie che intervallano il racconto e lo rendono più significativo.
E così, via via, procede la narrazione: la paura e lo smarrimento dell’annuncio dell’allora Presidente del Consiglio Conte, che dichiarava l’Italia zona rossa, la necessità di inventarsi ogni giorno qualcosa per sopravvivere, mettendo da parte la paura di non farcela e concentrandosi su quanto di positivo ancora c’era da godere e da gustare, senza pensare troppo al domani, ma al “qui ed ora”.
Poi la descrizione della scelta di fermarsi a Pietrelcina, acquistando casa nel luogo dei ricordi d’infanzia, spinta dal desiderio di fermarsi spiritualmente a riflettere nella terra del Santo e a cercare ispirazione. Infine, in chiusura, la sorpresa e l’emozione più bella, quella di diventare nonna accogliendo, dopo le iniziali preoccupazioni, la gioia “primaverile” della nascita del piccolo Biagio, figlio di Marika, la sua “bambina” ormai divenuta mamma, in un abbraccio onnicomprensivo e meraviglioso, che ripaga ogni sofferenza . E la certezza che “se la vita è nu’ muorz’, s’adda sapé mangià!”.
Il pubblico ha perfettamente recepito il messaggio di speranza e di fede, inviato da Fortuna Cestari, applaudendola sinceramente, con il desiderio di approfondire i contenuti del suo libro. Significative le conclusioni di Padre Carlo M. Laborde, soffermatosi sui concetti di coraggio e Fede, indispensabili strumenti per continuare ad affrontare le sfide importanti, consci del potere della Provvidenza, che guida le nostre vite. A lui il compito di benedire il Bambinello del Presepe del Centro Sociale, portato nella culla dall'autrice Cestari, su sottofondo di musiche e canti natalizi.