di Maria Ricca
Torna ad emozionare il racconto autobiografico e coinvolgente della scrittrice ed attrice partenopea Fortuna Cestari, "Una vita sospesa", edito da Graus, presente al Premio letterario “Approdi d’autori", presso la Chiesa del Soccorso di Forio D’Ischia, dove l'Autrice ha ricevuto l'ambita menzione.
Sospeso fra la cruda realtà del Covid ed il desiderio di continuare a vivere ed uscire dall'esperienza drammatica in cui tutti noi ci siamo trovati e più di tutti coloro che, come la scrittrice, erano già alle prese con le condizioni di salute precarie di un membro della famiglia, il libro rispecchia perfettamente le condizioni di incertezza vissute in determinate circostanze, ma anche la voglia di farcela sempre e comunque, simboleggiata infine dalla bella ed inaspettata novità dell'arrivo di un nipotino, il piccolo Biagio, un "cucciolo" che ridà speranza e voglia di lottare.
È per questo che da quel racconto così intimo e speciale, Fortuna Cestari ha voluto trarre un bel cortometraggio, girato all'Ospedale Santobono e Pausilipon e poi nell'amata Pietrelcina, "posto del cuore", ove la scrittrice possiede un'abitazione tanto desiderata e molto vissuta, fino a concludere il video a Piana Romana. Di qui la speranza di far nascere da quanto prodotto un bel film.
Inoltre, sulla scia della quotidiana battaglia di chi, come la giovanissima e coraggiosa figlia dell'Autrice, realizza il proprio desiderio di diventare mamma, nonostante una seria patologia, ed è piena di voglia di vivere, la scrittrice Fortuna Cestari ha deciso di trarre dall'esperienza di "Una vita sospesa" l'idea di creare un' associazione Aps dedicata alla diffusione di informazioni e alle iniziative di ricerca e lotta contro le malattie rare, le patologie nefrologiche, urologiche, neurologiche, cardiologiche, oncologiche, e le leucemie, che possono affliggere ogni fascia d'età, da quella neonatale a quella anziana.
Ancora emozioni e suggestioni, dunque, derivate da "Una vita sospesa", un libro che racconta di vita vissuta e per questo continua ad essere molto letto e diffuso.
Un vero e proprio flusso di coscienza per una narrazione divenuta immagine e riflesso dell'esperienza di molte famiglie italiane, tra paura e voglia di sopravvivere, sia fisicamente che emotivamente.