di Maria
Ricca
Splendidi costumi, una
trama semplice, ma innovativa, invenzioni sceniche accattivanti. Tutto questo
e molto altro, nel gradevole “Salviamo l’ultima lenticchia”, lo spettacolo che
la compagnia Teatro Eidos ha realizzato per il Forum Internazionale delle
Culture, dedicato alla dieta mediterranea, in scena sabato 17 e domenica 18, al
De Simone di Benevento.
C’è da salvare il
proprio stomaco e soprattutto la propria salute e nel 2078 il cibo non è altro
che qualcosa di “plastico” preparato a tavolino. Proteine,
carboidrati, fibre e vitamine sono contenute in un gel maleodorante che,
inserito in apposite macchine, si trasforma nell’aspetto, nel sapore e
nell’odore, in materiale commestibile: in
cibo, insomma, dalla forma molto
invitante, ma dal contenuto poco nutriente. Tutta colpa delle
piogge acide che hanno distrutto la vegetazione.
Impossibile resistere. La
giovane Rocchetta (Martina Iorio) scappa, in giovanissima età, dalla città di Nuova Speranza per raggiungere
un altro pianeta, ma poi torna a salvare la mamma Lenticchia (Raffaella Mirra),
rimasta al servizio del cattivo padrone Scuro Raspo (Mimmo Soricelli), con l’insperato sostegno
del Robot “X19-7.4” (Vincenzo De Matteo). Sarà
lui, alla fine ad avere ragione del signore che li tiene prigionieri, con il
rimedio più vecchio del mondo: un brindisi…lassativo, che lo terrà impegnato
per un bel po’. Il tempo che le due donne fuggano, non senza una piantina di
lenticchia, sul Pianeta Terra, dove potranno ricominciare tutto daccapo, coltivando cibo sano e naturale.
Una
recitazione volutamente esasperata, dai toni grotteschi è valsa allo scopo di
sottolineare i concetti essenziali, ovvero la salvaguardia dell’ambiente per una sana ed
equilibrata alimentazione, che gli attori hanno inteso trasmettere al giovane
pubblico, attraverso l’opera firmata da Virginio De Matteo. Efficace la scelta
dei costumi, disegnati da Nico Celli, e la sottolineatura all’azione, offerta
dalle scene di Claudio Mirra.