PARLIAMO DI...


13/09/15

BENEVENTO CITTA' SPETTACOLO - I mille volti dell'eterno sentimento, tra riflessione ed ironia in"Ti amo, sei perfetto, ora cambia!"

di Maria Ricca


I mille volti dell’amore, si diceva una volta. Ma soprattutto i mille modi di ripensare non solo ai rapporti di coppia, ma soprattutto agli approcci ogni volta diversi, attraverso i quali si può entrare in contatto con l’altra metà del cielo. Piace e diverte il pubblico “Ti amo, sei perfetto, ora cambia”, in scena all’Arco del Sacramento, per "Benevento Città Spettacolo", tratto dall’omonimo musical di Broadway, di Joe Di Pietro, su note di Jimmy Roberts, tradotto in tredici lingue.  Protagonista la fretta, quella che divora ogni momento, quella che dal primo appuntamento ti fa saltare dritto all’ultimo, anzi no, all’incontro casuale dei due ex innamorati, dopo tanto tempo. E poi la voglia di apparire al meglio, a costo di mentire spudoratamente sui propri hobbies e sui propri interessi per conquistare l’altro e poi concludere che, pur di fidanzarsi con qualcuno,  “basta che lui respiri”. Passando per i genitori che desiderano ad ogni costo vedere il proprio figlio felicemente accasato e non ne sopportano i fallimenti amorosi, immaginando perciò le più diverse motivazioni, truci o assurde, nella peggiore delle ipotesi. 
Toni leggeri e canzonatori, quelli usati, nel lavoro di Marco Simeoli,  per raccontare una realtà spesso amara, al di là delle apparenze. Ma imperativo è il brio, il colore, negli abiti come nella semplicissima e adattabile scenografia. E inevitabile il ricorso al genere musical. Basta un pianista in scena e le voci degli attori, brillanti e versatili,  che si rincorrono, guidati da una regia scattante ed attiva. Daniele Derogatis, Piero Di Blasio, curatore dell’adattamento, Stefania Fratepietro e Valeria Monetti usano indifferentemente il metro pop ed il canto quasi lirico, rivelando potenti estensioni di voce, per raccontare le mille sfaccettature dell’eterno sentimento, fra citazioni di film e lamenti da soap-operas. 
Applausi convinti alla fine e la voglia di rivedere spettacoli così, per riflettere sorridendo e imparare a vivere con maggiore ironia.