PARLIAMO DI...


05/09/15

BENEVENTO CITTA' SPETTACOLO - Verdi ed il Conservatorio "incantano" il Teatro Romano

di Maria Ricca

“Respiro il tuo coraggio ed anche la mia tenacia”. Si rivolgeva così Giuseppina Strepponi,soprano dell’Ottocento, all’amato Giuseppe Verdi,  per definirne la caparbietà a portare avanti il loro rapporto d’amore  in una corsa ad ostacoli contro i pregiudizi e le convenzioni.
Parole forti che raccontano, in un altro tempo, la caparbietà e convinzione con la quale Giulio Baffi, il direttore artistico di “Benevento Città Spettacolo”, anno trentasei, ha voluto ancora che fosse il Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala”ad aprire il
Festival.
Un’intuizione rivelatasi vincente da subito e che ha convinto ancora, nella serata del 4 settembre, al teatro Romano, pubblico  e critica, d’accordo nel definire intensa e coinvolgente la performance dell’ Orchestra diretta dal M° Francesco Ivan Ciampa, con il Coro, guidato dai maestri Adriana Accardo, Antonio Caporaso e Rossella Vendemia, e i cantanti del  Dauno “U.Giordano” di Foggia.
Esordio intenso ed inaspettato, per il  concerto, affidato all’esecuzione del potente “Fortuna imperatrix mundi”, dai “Carmina Burana” di Orff.  Quindi  l’alternarsi delle esecuzioni magistrali dei brani più noti, dal Coro del “Nabucco”  a quello delle “villanelle” ne “La Traviata”,  passando per l’ “Attila” e “il Trovatore”, fino alla Marcia Trionfale dell’ “Aida” e scegliendo, però, di concludere  con “Nessun dorma” dalla “Turandot” di  Puccini.
Pacifica Artuso, regista della performance, alternanza di parole e musica, che verrà poi condensata in un DVD, è
stata, dunque,  interprete delle ansie e dei desideri della moglie di Verdi, che ne condivise successi ed amarezze. Per lasciare poi il posto a Teresa Stoltz, l’affascinante soprano boemo, che forse ne fu l’amante, o forse no, suscitando la gelosia della Strepponi, ma divenendone poi , negli ultimi anni, amica e sostegno.  Una  recitazione convincente e appassionata la sua, per descrivere quanto fosse difficile essere “donna del suo tempo”, molto apprezzata da una platea che ha saputo restar muta fino alle ultime note, incantata dall’esecuzione. Poi tutti in piedi ad applaudire  Maestro e gli artisti, rapiti dal “mito”, che seppe dar voce alle emozioni  più disparate, fino alla fine, e che per sé volle un funerale sobrio e silenzioso, a dispetto dell’enorme fama raggiunta e del cordoglio potente della Nazione.
Il Conservatorio “Nicola Sala” tornerà in rassegna domenica 6 settembre, alle 6, con il Concerto all’Alba, all’Hortus Conclusus, e alle 21,30, con “Leggero, ma non troppo” e l’elegante omaggio a Cole Porter.

Infine, venerdì 11 settembre,  presenterà “Il Pesciolino freddoloso diventa re”, alle 20,30, al Teatro Massimo, musical per grandi e bambini.