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26/06/17

Napoli Teatro Festival: l'intenso racconto delle vite dei "Santi Sociali"

di Emilio Spiniello

BENEVENTO - Un monologo racconto serrato di due ore che ha reso bene quelle vite intense, raccontate nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia. La tappa beneventana è stata affidata all’attrice, regista e drammaturga Laura Curino, la quale ha portato in scena all’ Hortus Conclusus lo spettacolo “Santa Impresa”. Si è parlato di santità, in particolare delle vicendedei cosiddetti “Santi Sociali” piemontesi, tra l’Ottocento e il Novecento. Giuseppe Cafasso, Giuseppe Cottolengo, Giulia di Barolo(l’artistocratica amica dei poveri), Giovanni
Bosco (uno dei primi santi fotografati della storia), Leonardo Murialdo e Francesco Faà di Bruno, ci sono stati presentati come eroi del quotidiano. Il loro impegno civico ha riempito la Torino di quell’epoca: chi dà riparo ai poveri, chi si dedica ai figli dei proletari, chi cerca di ottenere il meglio da giovani sbandati, chi si mette al servizio delle ultime, delle serve e delle prostitute. Una narrazione senza pause, ricca di ritratti crudi di una città dove regnavano le iniziative caritatevoli, dove “i soldi non corrodevano l’animo delle persone”. Appartenenti a tutti gli
strati sociali, ognuno di loro si è impegnato per risolvere i problemi con una forte umanità. La loro, una storia di ‘imprenditorialità’, che ha avuto una svolta nel momento di crisi e disperazione delle loro vite ed hanno saputo trovare una via d’uscita entrando in contatto con i più deboli ed emarginati con passione e fede cristiana. Alcuni di loro fondarono noti istituti di carità come: la Piccola Casa della Divina Provvidenza, i Salesiani, gli Oblati di San Giuseppe, i Missionari della Consolata. Buona partecipazione di pubblico per la pièce di Laura Curino con la regia di Simone Derai.