BENEVENTO - Chiusura
d’emozione per l’Artelesia Social Film Festival, organizzato dall'Associazione
"Libero Teatro", presieduta dalla prof. Mariella De Libero e ideato
dal giovane Francesco Tomasiello.
Domenica 21
luglio, dopo gli eventi dei giorni
precedenti, con gli artisti di “Made in Sud”, il conduttore Pino Strabioli, l’attrice
Giuliana De Sio e l’attore Andrea Roncato, nel segno dell’inclusione e della valorizzazione
del sociale, di grande suggestione è stato l’appuntamento conclusivo,
intitolato al progetto “Lisca Bianca:
navigare nell'inclusione”, a cura di Elio Lo Cascio e Francesco Belvisi.
Melania
Petriello, giornalista Rai, alla Rocca dei Rettori, ha condotto gli spettatori
alla scoperta di una vicenda contemporanea, di grande emozione e dal sapore di
una fiaba.
E’ la storia di “Lisca Bianca”, l’imbarcazione che Sergio e Licia Albeggiani scelsero come abitazione, inseguendo negli anni Ottanta il sogno di abbandonare il freddo, le folle rumorose, i rituali della società dei consumi. Da Porticello, piccolo borgo marinaro vicino a Palermo, i due coniugi salparono con l’obiettivo di compiere il giro del mondo. Incontrarono terre e popoli fra i più diversi e raccontarono tutto nel libro “Le isole lontane”.
E’ la storia di “Lisca Bianca”, l’imbarcazione che Sergio e Licia Albeggiani scelsero come abitazione, inseguendo negli anni Ottanta il sogno di abbandonare il freddo, le folle rumorose, i rituali della società dei consumi. Da Porticello, piccolo borgo marinaro vicino a Palermo, i due coniugi salparono con l’obiettivo di compiere il giro del mondo. Incontrarono terre e popoli fra i più diversi e raccontarono tutto nel libro “Le isole lontane”.
L’impresa
terminò con la morte di Sergio, inevitabilmente, ma fu, in qualche modo, ripresa
nel 2013, grazie alla testardaggine e all’entusiasmo dello yacht
designer Francesco Belvisi e del sociologo Elio Lo Cascio. A loro il
compito di raccontare anche a Benevento, con corredo di immagini, la nuova vita
di “Lisca Bianca”, divenuta progetto di inclusione sociale, che vede persone in
situazione di disagio impegnate nel restauro del Ketch degli Albeggiani.
I soggetti
coinvolti acquisiscono così conoscenze professionali, che ne favoriscono il reinserimento
sociale.
Promotori del
progetto, che è sostenuto dall’attore Luigi Lo Cascio, oltre gli intervenuti, sono l’Istituto Don Calabria e
l’Associazione Apriti Cuore Onlus. Si tratta di un’iniziativa sociale, certo, ma caratterizzata da una precisa impronta
imprenditoriale, quindi è un’attività economica solida e competitiva.