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22/07/19

IL FESTIVAL - L'ArTelesia Social Film Festival chiude nel segno di "Lisca Bianca", progetto di inclusione e di rinascita


di Maria Ricca

BENEVENTO - Chiusura d’emozione per l’Artelesia Social Film Festival, organizzato dall'Associazione "Libero Teatro", presieduta dalla prof. Mariella De Libero e ideato dal giovane Francesco Tomasiello.
Domenica 21 luglio, dopo  gli eventi dei giorni precedenti, con gli artisti di “Made in Sud”, il conduttore Pino Strabioli, l’attrice Giuliana De Sio e l’attore Andrea Roncato, nel segno dell’inclusione e della valorizzazione del sociale, di grande suggestione è stato l’appuntamento conclusivo, intitolato al progetto “Lisca Bianca:  navigare nell'inclusione”, a cura di Elio Lo Cascio e Francesco Belvisi.
Melania Petriello, giornalista Rai, alla Rocca dei Rettori, ha condotto gli spettatori alla scoperta di una vicenda contemporanea, di grande emozione e dal sapore di una fiaba.
E’ la storia di “Lisca Bianca”, l’imbarcazione che Sergio e Licia Albeggiani scelsero come abitazione, inseguendo negli anni Ottanta il sogno di abbandonare il freddo, le folle rumorose, i rituali della società dei consumi. Da Porticello, piccolo borgo marinaro vicino a Palermo, i due coniugi salparono con l’obiettivo di compiere il giro del mondo. Incontrarono terre e popoli fra i più diversi e raccontarono tutto nel libro “Le isole lontane”.
L’impresa terminò con la morte di Sergio, inevitabilmente, ma fu, in qualche modo, ripresa nel 2013, grazie alla testardaggine e all’entusiasmo dello yacht designer Francesco Belvisi e del  sociologo Elio Lo Cascio. A loro il compito di raccontare anche a Benevento, con corredo di immagini, la nuova vita di “Lisca Bianca”, divenuta progetto di inclusione sociale, che vede persone in situazione di disagio impegnate nel restauro del Ketch degli Albeggiani. 
I soggetti coinvolti acquisiscono così conoscenze professionali, che ne favoriscono il reinserimento sociale.
Promotori del progetto, che è sostenuto dall’attore Luigi Lo Cascio,  oltre gli intervenuti,  sono l’Istituto Don Calabria e l’Associazione Apriti Cuore Onlus. Si tratta di un’iniziativa sociale, certo,  ma caratterizzata da una precisa impronta imprenditoriale, quindi è un’attività economica solida e competitiva.