Sentimenti, ossessioni, un tormentato triangolo nell'opera letteraria del filosofo partenopeo
“Tutto, tranne l’amore”. Dialoghi
drammatici, ironici, tragici, nel solco del registro espressivo che culmina in
Ivy Compton-Burnett. Tutto questo e, come si dice, molto altro, nell’omonimo
libro di Giuseppe Di Costanzo
Relatori saranno, oltre all'autore,
Marco Lombardi e Marilù Parisi, per l’incontro che si terrà il 28 marzo ore
18.00, alla Libreria Luidig di Palazzo Collenea a Benevento. Giuseppe Di
Costanzo, nato a Napoli, nel 1953, insegna Storia della Filosofia e Filosofia
della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico
II". E’ autore di numerosi libri, per i tipi della Einaudi. Ha
rivolto inizialmente i suoi studi verso l’ermeneutica di Carl Georg Gadamer nel
suo rapporto, critico, con gli esiti della filosofia idealistica da un lato e
la filosofia dell’essere di Martin Heidegger dall’altro.
Il confronto con
l’ermeneutica, il post-idealismo e l’ontologia otto-novecentesca lo ha
progressivamente portato a scelte teoriche di tipo prevalentemente
storicistico-critico. La sua ricerca storiografica è dunque rivolta a Friedrich
Nietzsche e allo storicismo tedesco tra Ottocento e Novecento, in particolare a
Friedrich Meinecke e Otto Hintze. Atipico quindi, rispetto alla sua produzione
letteraria, quest’ultimo testo, che parla di sentimenti, ossessioni, donne
"sfruttate", donne che vogliono liberarsi. Un tormentato triangolo
destinato a macchiarsi di sangue, come apprendiamo ad apertura della
narrazione. Più che ai protagonisti, e ai personaggi secondari che cercano la
verità, la realtà dell’accaduto si manifesterà al lettore, unico testimone
delle voci che raccontano, nello svolgimento a ritroso e in avanti del tempo.