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28/04/13

BENEVENTO - Al "Festival della Fede", la "lectio magistralis" del Maestro Mario Ferrante sull'opera di Caravaggio

Mario Ferrante

di Maria Ricca

Esordio  interessante e di seria qualità, quest'oggi, 28 aprile,  per il workshop pittorico guidato dai Maestri Mario Ferrante e Giovani Calabrese, “La bottega ed il senso vocazionale”,  nel foyer del Cinema “San Marco”, evento compreso nell’ambito di  “Symbolum - Il Festival della Fede”.
Attraversando i  principali dipinti del Caravaggio,  Ferrante ha dimostrato come l’artista, considerato mentalmente instabile, fosse invece professionalissimo e  profondamente attento alla prospettiva e soprattutto ai dettagli e come ogni suo dipinto fosse costruito perfettamente a tavolino, con la perizia del regista di un importante set cinematografico, dove ogni particolare ha la sua importanza.
Così via via,  nella descrizione de “Il riposo durante la fuga in Egitto”,  Ferrante ha evidenziato come la Santissima Trinità sia qui rappresentata con Giuseppe, capofamiglia e non padre putativo soltanto, finalmente, eppur timido nella postura, la dolce Maria, una giovane donna esausta, con il suo  bambin Gesù, solo infante e non divinità nella rappresentazione, su cui primeggia l’Angelo luminosissimo, dalle ali di rondine, l’uccello più veloce, pronto ad obbedire agli ordini dell’Altissimo. Suona il violino l’Angelo e Giuseppe regge uno spartito, le cui note non sono tracciate in maniera casuale, ma seguono la partitura musicale del mottetto del compositore fiammingo Noel Bauldwijn. Una scena intima e quotidiana. Che riesce ad unire realtà e trascendenza. Una Madonna stanca e addormentata, un Giuseppe umile e incantato.
E poi la “Cena di Emmaus”, con un Cristo giovane dinanzi ad una tavola imbandita e un pellegrino, con la caratteristica conchiglia e la rappresentazione della “Vocazione di  San Matteo”, scena di gruppo  difficilissima da rappresentare, con una luce particolare proveniente dall’esterno, che caratterizza  differentemente i vari colori, solo sette in natura, ma trasfigurati in varie tonalità, a seconda del materiale con cui la luce viene in contatto.
E così via, in una “lectio magistralis”, che ha appassionato gli intervenuti. E martedì 30 aprile il percorso continua.