Iscrizioni entro il 20 maggio, per le compagnie che vorranno partecipare alla rassegna
Torna,
per la sua terza edizione, l’ “Open Call-Alto Fest”, Festival Internazionale d’Arti
Performative e Interventi Trasversali, nel segno della riqualificazione
Urbana/Umana, a cura di TEATRINGESTAZIONE. Entro il
20 maggio sarà possibile presentare le proprie candidature per le compagnie che
vorranno partecipare alla rassegna, in programma dal 30 giugno al 7 luglio a
Benevento, ma anche a Napoli e Caserta. Basta compilare il modulo di iscrizione
sul sito www.altofest.net. L’invito è rivolto a performer, ricercatori,
praticanti dell’arte e del pensiero, singoli artisti o collettivi. Sono escluse
le formazioni amatoriali. Gli spazi in cui si svolge il festival sono privati e
sono donati dai cittadini, o su invito dell’organizzazione, o su manifestazione
spontanea d’interesse. Essi possono essere di varia natura, di diverse
dimensioni, all’aperto o al chiuso. Gli artisti in programma hanno il compito
di disegnare delle performance / opere site-specific create in anteprima per
ALTO FEST, o proporre opere del proprio repertorio, ma riqualificate in stretta
relazione con i luoghi che le ospiteranno. A tal fine ogni artista avrà accesso
ad un archivio web che raccoglie foto, planimetrie, limiti d’intervento per
ogni luogo, interviste ai proprietari donatori di spazi e tutte le informazioni
sui luoghi del festival. Le opere presentate dovranno essere “nude”, ovvero
senza quel supporto tecnico più strettamente teatrale e/o espositivo; i luoghi
infatti dovranno essere abitati tecnicamente così come si presentano; non sono
previsti allestimenti luci / fonica destinati agli usuali spazi performativi.
Ma laddove sia necessario, nel reciproco rispetto dell’opera e del luogo, si
potrà riqualificare il luogo scelto con supporti tecnici particolari, questi
dovranno essere comunque a carico dell’artista e concordati con i proprietari
degli spazi e con l’organizzazione. Il festival rende, naturalmente, possibile un’eccezionale intensificarsi di
momenti d’incontro, dialogo, scambio. Secondo il taglio dato, delle
umanità e delle opere coinvolte, si può con un festival fare segno verso
sinergie inedite, prassi ibride da crocevia da inventare, intenti e azioni
da far incontrare. Esso s’inserisce per
questo nel tessuto urbano più intimo riuscendo a creare un incontro reale
tra cittadini e artisti, capace di superare i confini che quotidianamente ci
relegano in categorie superate da un nuovo modo di costruire relazioni,
che non ha forse ancora trovato espressione.