Scrittore,
germanista, e senatore italiano durante la XII legislatura. Ha insegnato
letteratura tedesca prima presso l'Università di Torino, poi presso quella di
Trieste. Parliamo di Claudio Magris, editorialista per il “Corriere”, che scrive i suoi pezzi, abitualmente, al tavolo
del Caffè San Marco di Trieste, vincitore del Premio Strega per i suoi
“Microcosmi”, presentati a Benevento, durante un’edizione dell’Incontro con gli
Autori, al Comunale, nel 1997. Chi lo conosce lo ama. Incondizionatamente. Chi
non lo conosce, come purtroppo la maggior parte degli studenti italiani e
quindi beneventani, che stamattina, in sede d’esame di maturità, se lo sono
ritrovati davanti come “protagonista” della prima traccia, quella dedicata
all’analisi del testo, ne avrà detto peste e corna. Ma che i giovani maturandi
siano stati in imbarazzo, è comprensibile. Quello che sorprende è che anche
alcuni docenti abbiano trovato un po’ fuori luogo la scelta. La traccia,
invece, era molto interessante, davvero,
sul tema del “viaggio”, delle frontiere, dell’ altro da noi, “lontano”, ma
forse più vicino di quanto non si creda, ed era possibile svilupparla anche non
conoscendo approfonditamente l'Autore, in considerazione dell’avvento del ministro
Kyenge, al governo e del dibattito sullo “ius soli”. Forse più che difficoltosa
l’analisi del testo, era quella delle problematiche poste dalla traccia.
Chissà? Il dibattito resta aperto.