PARLIAMO DI...


09/09/13

Bn Città Spettacolo, ed. 2013 - Benedetto Casillo è "Sik Sik", nel teatro-finzione, specchio di una società cinica ed infelice

di Maria Ricca

Scenografia particolarissima, sapientemente adattata agli spazi angusti del Teatro De Simone, su cui spicca la scritta "Silenzio", recitazione efficace di tutti gli attori. Sono le qualità più evidenti di  “Sik Sik, l’artefice magico”, lo spettacolo che Giulio Baffi ha voluto con forza in questa sua trentaquattresima edizione di “Benevento Città Spettacolo” (sabato 7 e domenica 8 settembre) e tratto, com’è noto, da una sua registrazione di fortuna, effettuata nel 1979 al San Ferdinando, dell’allestimento eduardiano, che ha dato vita ad un copione inedito, messo in scena col consenso di Luca De Filippo e la regia di Pierpaolo Sepe.

Nobile l’idea di dare così l’avvio alle celebrazioni dei  trent’anni dalla scomparsa di Eduardo. Volutamente lenta, soprattutto nell’avvio, la messinscena dell'opera, ancor brillante nell' umorismo e  nelle trovate sceniche.
Più vivace la seconda parte, che ha messo in luce la professionalità e la verve del protagonista Benedetto Casillo, che non si è invero risparmiato nel rappresentare le vicissitudini dell’illusionista che vive di espedienti e a cui va tutto storto, e i brillanti “contrasti” verbali, tutti partenopei,  con Marco Manchisi, Roberto Del Gaudio, Aida Talliente, ciascuno perfettamente in parte.  Resta, comunque, tutta l’essenza del testo di Eduardo, ovvero il significato di teatro come finzione, essenza artificiale, truffa, invero, più che spettacolo, specchio di una società cinica ed infelice, ove vince, ieri, come oggi, chi se la sa "vedere meglio". Proprio come "Sik Sik", universale esempio di un tipo umano che non muore mai . 
Un esperimento, questa messinscena, che è stata, evidentemente,  soprattutto una scelta d’amore e di rispetto per la tradizione migliore del teatro napoletano. 

Il calendario completo degli spettacoli su www.cittaspettacolo.it