Da sinistra, Bellingieri, Del Vecchio, Baffi, Rocca, Fetto |
Pochi, ma esperti, ad ascoltare le nuove istanze dell'arte del palcoscenico
di Maria Ricca
La terza ed ultima giornata del
Festival “Universo Teatro”, si è aperta con una bella mattinata di sole e la
voglia di parlare del teatro e delle sue prospettive, con Giuseppe Rocca,
docente all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, Edo Bellingieri dell’Università
di Tor Vergata di Roma, l’assessore comunale alla Cultura Del Vecchio, e
naturalmente, il direttore artistico di “Benevento Città Spettacolo” Giulio
Baffi. Gli esperti erano a convegno in Palazzo Paolo V, davanti ad un pubblico
interessato ad ascoltarli, ma in una
sala, però, colpevolmente poco popoata, se non solo dagli addetti ai lavori e
dagli eterni appassionati di cultura, mentre su corso Garibaldi si consumava,
naturalmente, il tradizionale “struscio domenicale”. Peccato che l’evento non
sia stato adeguatamente pubblicizzato nelle Scuole, tra docenti ed alunni
motivati, che avrebbero di certo apprezzato le relazioni dei professionisti
convocati a convegno.
I lavori sono stati aperti da Michelangelo Fetto della Solot, che ha simpaticamente ricordato i propri esordi e il proprio progressivo appassionarsi alle lezioni dei maggiori esperti di teatro che a Napoli tenevano li propri seminari, ai tempi dell’Università. Quindi gli interventi dei relatori miranti a dimostrare come il futuro del Teatro possa essere ancora una realtà, più che una speranza, purché salvaguardato nella sua essenza , oltre eccessive frammentazioni e sperimentazioni, appunto, come ha ricordato anche Baffi, e nel segno del rispetto per un’arte, quella dello Spettacolo, che può e deve rappresentare fonte di sviluppo economico, a patto, ha ricordato l’assessore Del Vecchio, “che le sinergie di pubblico e privato si attivino.”
I lavori sono stati aperti da Michelangelo Fetto della Solot, che ha simpaticamente ricordato i propri esordi e il proprio progressivo appassionarsi alle lezioni dei maggiori esperti di teatro che a Napoli tenevano li propri seminari, ai tempi dell’Università. Quindi gli interventi dei relatori miranti a dimostrare come il futuro del Teatro possa essere ancora una realtà, più che una speranza, purché salvaguardato nella sua essenza , oltre eccessive frammentazioni e sperimentazioni, appunto, come ha ricordato anche Baffi, e nel segno del rispetto per un’arte, quella dello Spettacolo, che può e deve rappresentare fonte di sviluppo economico, a patto, ha ricordato l’assessore Del Vecchio, “che le sinergie di pubblico e privato si attivino.”