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17/09/13

PETRURO IRPINO (AV) - La Festa di S. Gennaro si rinnova e dura l'intera giornata del 18 settembre

GONFALONE S. GENNARO
Nuova formula per la “Fiera di San Gennaro” a Petruro Irpino, in programma domani 18 settembre con inizio alle ore 7,30. Diversa, perché rispetto agli usi e costumi di questi ultimi decenni, gli organizzatori, d’intesa con l’Amministrazione comunale, hanno deciso di integrarla con nuove attrattive e prolungarla per tutta la giornata. Fino alle ore 20, infatti, ci sarà la possibilità di “gustarsi” le bellezze paesaggistiche e storiche del piccolo comune irpino, che si affaccia sulla bassa Valle del Sabato, quando verranno proposti ai visitatori una serie stand di vario genere: enogastronomia, abbigliamento, utensili per la casa, artigianato locale e quant’altro. Ad allietare, in mattinata, l’atmosfera festosa di una ricorrenza che non ha solo radici socio/economiche ma anche e soprattutto religiose, la tradizionale banda musicale  che esibirà il suo repertorio lungo le strade principali del paese e nel caratteristico centro storico . A tutti gli espositori verranno attribuiti premi di partecipazione.
Ma vediamo nel dettaglio, il perché di questa antica Fiera dedicata al martire San Gennaro, in terra irpina, già compatrono di Petruro. 
“Nota determinante in tutta l’Irpinia di una cultura che può definirsi prettamente petrurese, è la celebrazione della Fiera di San Gennaro. Antico culto di origine beneventana, che si tramanda da centinaia di anni, ha visto partecipe Petruro nei festeggiamenti commemorativi al Martire sin dagli inizi del ‘700, quando il 19 settembre era “… giorno festivo di precetto consagrato alle glorie immortali del celeberrimo Martire S. Gennajo, Vescovo, Cittadino, e Protettore dell’Illustrissima Città di Benevento …”.
La Chiesa di Petruro festeggiava in loco e partecipava ai riti della Chiesa Metropolita: musica a più cori di voci e strumenti, panegirici, distribuzione di dote in ducati, concessioni di Indulgenze, venerazione delle Sagre Reliquie di S. Gennajo, illuminazioni con apparati e sinfonie che si tenevano nel Portico davanti la Casa Natalizia del Santo, nella Città di Benevento, per tre sere, dal 17 al 19 settembre.
DECRETO REGIO 
Nonostante l’inspiegabile quanto misteriosa interruzione di tali pompe festose in onore del taumaturgo nella sede Arcivescovile, l’Abate di Petruro continuò negli anni a conservare una festa tradizionale in onore del suo compatrono. 
Un secolo più tardi con Decreto Regio, Re Ferdinando II testualmente decreta:
(N° 5625) DECRETO permettente che il comune di Petruro in Principato Ulteriore possa ripristinare la celebrazione della fiera dal 16 al 19 settembre di ciascun anno, al medesimo conceduta fina dal 1778, osservate le prescrizioni contenute nella sovrana risoluzione del dì 1.° di giugno 1826 (Napoli, 2 ottobre 1839)
La Fiera istituita per favorire il commercio e l’agricoltura prevedeva in primis la commercializzazione di ovini e bovini oltre che di vitto, abbigliamento, oggetti rurali quali attrezzi agricoli di vario tipo. La Fiera di carattere prettamente contadino rispettava pienamente i parametri contenuti nella Circolare del cardinale Pacca del 26 marzo 1824, che prevedeva “la verificazione delle circostanze costituenti la utilità della medesima bontà delle strade, che al luogo della fiera conducono, dell’abbondanza dei prodotti commerciabili, …”.
Il Comune di Petruro Irpino, conserva ancora l’antica bandiera della Fiera che veniva locata all’inizio del paese per annunciare l’apertura delle commercializzazioni. La bandiera, con l’effige del Santo, veniva piantonata dalla Guardia Nazionale per tutta la durata dell’evento per scongiurare il suo trafugamento da parte dei comuni viciniori. Qualora si fosse verificato un simile “misfatto” il diritto a celebrare la Fiera veniva acquisito dal Comune che aveva sottratto il gonfalone fieristico.
(notizie storiche tratte dal Libro di Jenny Capozzi “Petruro chi parla diventa Pietra” anno 1998 – AGM Poligrafica Editoriale di Ceppaloni)