di Maria Ricca
Tre
volti diversi dell’arte, in altrettante personali, unitesi in collettiva, dallo
scorso fine settimana, alla Galleria Duomo di Benevento. Protagonisti di "Tratti, Colore e Materia”, l’esposizione
che resterà aperta fino al 10 gennaio 2015, sono gli artisti Donatella
Loffredo, Carmine Rich Ricciolino, Franco Panarese.
Immagini
stilizzate su vetro, che rimandano a mondi onirici, ma anche ad esperienze realmente
compiute, sicuramente a sensazioni ed emozioni
intense. Sono quelle che Donatella Loffredo ha fissato nelle sue ultime
creazioni artistiche, stavolta incentrate sull’espressione figurativa, ispirata a tutte le calde tonalità africane,
forti, suggestive. E’ così
che la regista sannita, autrice ed interprete di mille performances, svela
un’altra parte della sua anima. E nascono ”Immagini, colori e trasparenze” nei quadri
della Loffredo che, affascinata dalle multicromie naturali, prova a ridar loro
vita e luce sulle trasparenze del vetro.
“Amo l’arte a 360 gradi – racconta – e narro il mio mondo interiore attraverso
ogni forma di espressione, comunicando agli altri quello che attraverso la
parola, usata nelle mie scritture teatrali, è difficile che venga fuori
completamente.
Le
creazioni in esposizione, ispirate all’Africa e dai colori così forti, sono testimonianza
del mio stato d’animo attuale. Vivo oggi la piena maturità artistica e
personale e sono al massimo dell’espressività in tutti i campi. Una serenità ed
un appagamento che intendo trasmettere, come messaggio, attraverso questi
quadri.”
Che
siano girasoli o fiori di campo, semplici alternarsi di colori forti, donne
stilizzate, ritratte in pose pensose o in tensioni ideali all’infinito, le
immagini di Donatella Loffredo raccontano, così, di un desiderio forte di esternare le proprie
emozioni e di renderne partecipe l’altro, per coinvolgerlo in un ideale, appassionata condivisione della bellezza. Di grande
intensità emotiva anche le figure che raccontano degli animali, cavalli, tigri,
leoni, dove la forza di certe espressioni della natura sembra voler abbandonare
la fissità del quadro per liberarsi nella verità della vita.
Di
altro verso sono le forti caratterizzazioni delle creazioni artistiche di
Carmine Rich Ricciolino. “Sintetica...mente”,
questo il titolo della sua personale, espressione materica di grande forza e
compiutezza, si realizza ora in piccole sculture, ora in elementi lavorati in pietra, ora
in rilievi su tela. Creazioni, quelle di Ricciolino, apprezzatissime anche da
maestri architetti, come utili complementi d’arredo. Grande l’armonia di
colori, espressione di stati d’animo intensi e di straordinaria voglia di
comunicare la propria vivace interiorità, non paga di quanto già espresso in
arte, attraverso musica, canzoni, performances attoriali, che lo hanno reso
popolarissimo: “E’ una passione che ho da tempo – sottolinea, infatti, Ricciolino
– quella per l’arte, che ho inizialmente messo da parte per la musica. Fino a quando, però, ho pensato che le due cose potessero andare di
pari passo e anzi, sposarsi bene, in qualche modo. Soprattutto dopo gli
apprezzamenti ricevuti durante le mie serate canore, quando ho esposto alcuni
miei lavori. Non so, probabilmente, quello per l’arte è un istinto che viene
dal DNA, da una passione già coltivata in ambito familiare. E quando sono nel
mio laboratorio, dimentico tutto e mi immergo completamente nei miei lavori. L’arte
ringiovanisce l’animo.”
Infine,
le splendide sculture di Franco
Panarese, protagoniste della sezione “Creativamente”.
La sua vena artistica, rivelatasi intorno agli anni Settanta, dopo la
realizzazione di quadri in olio su tela e ad opere di creta, si concentra oggi
su piccoli gioielli di legno, quelli in esposizione, estremamente connotati
dalla tradizione. Essi riprendono vitalità e
capacità di commuovere, fissando le
immagini a cui siamo affezionati, dai volti sacri al presepe, dalle maschere
antiche alle figure in preghiera. Una
sicurezza di tratto che emerge vivace dalla perizia con cui l’artista sa
ricavare dai legni le sue creazioni, siano essi radici, rami o tronchetti, che
fra le sue dita acquistano nuova vita ed originalità.