di Maria Ricca
“Per
non dimenticare, perché abbiamo una responsabilità nei confronti dei giovani.
Quella di raccontare ciò che è stato,
sempre, senza stancarsi, anche ripetendosi, se necessario, perché non accada
più. Perché la cattiveria umana può non avere limiti. E perché nessun regime
totalitario possa mai più vincere .” Espressioni di grande intensità emotiva, quelle di José Luis Tagliaferro, scrittore
argentino, in collegamento Skype da Montevideo (nella foto), sabato 3 gennaio alla Libreria
Masone-Alisei.
Una serata di grande suggestione, nata per presentare la terza
edizione di “Cielo Libre- Imaginar la
Libertad”, raccolta di poesie dei prigionieri politici della tremenda dittatura
militare argentina ( 1976-1983), da lui curata, e pubblicata per la prima volta da Familiares
nel luglio del 1981.
Un impegno che gli è costato l’esilio dal suo Paese, ma che non gli ha tolto la voglia di raccontare il dramma degli oppositori del regime e dei “desaparecidos”, almeno 30 mila. Una raccolta di liriche semplici e struggenti, quasi tutte di autore ignoto, adesso arricchita dalle suggestive illustrazioni dell’artista beneventano Christian Mirra (nella foto in alto), con il quale Tagliaferro ha instaurato un clima di preziosa e fattiva collaborazione. A quest’ultimo il compito di guidare la serata e di raccontare le sue emozioni nell’illustrare la genesi del suo prezioso contributo in immagini, nate nel tentativo di dare volto e quindi voce più intensa alle drammatiche liriche dei prigionieri politici, lette visivamente dall’artista. Poesie scritte in punta di matita dai detenuti, nel carcere duro a cui erano sottoposti, e che venivano alla luce grazie a “El caramelo”, “La caramella”, pallina di carta e cera, poi passata di nascosto alle madri che andavano a trovarli in galera, come è narrato nei fumetti disegnati in bianco e nero da Mirra, di grande intensità emotiva, che in pochi, decisi tratti rendono, con straordinaria efficacia, il dramma dell’esperienza carceraria e della libertà negata. Il volume illustrato dall'artista, che da anni svolge la sua professione in Spagna ed è stato autore del graphic novel "Quella notte alla Diaz. Una cronaca del G8 a Genova" (ed. Guanda), in cui narra la sua esperienza durante il G8 del 2001, è arricchito dal prezioso contributo di Osvaldo Bayer, storico, giornalista e scrittore argentino, ma soprattutto militante della Memoria.
Infine,
l’intervento del l’ attore e regista Peppe Fonzo (foto in alto a sx) che ha riletto ed interpretato con grande sensibilità alcune
fra le poesie più belle, scelte per la presentazione. "Cielo
Libre", si legge nelle note, “ è una mano che cerca un’altra, è una lotta
dietro le sbarre. È il messaggio di chi, per immaginare la libertà, finisce in
carcere, ma non si arrende. Continua a lottare, continua a immaginare la
libertà. "Cielo Libre" è stato ed è un formidabile strumento per chi
“da fuori” lottava e lotta per la difesa dei Diritti Umani. Un messaggio
intriso di futuro.”