di
Maria Ricca
Uno
spettacolo politico, di forte denuncia contro i mali della TAV, ha chiuso la
rassegna “Obiettivo T” della Solot, al Mulino Pacifico. Laura Pece e Stefano Greco, compagnia “Teatri
della Viscosa”, fra commedia dell’arte e monologhi di grande impatto
drammatico, hanno raccontato una storia di disagi e violenze sui territori e le
popolazioni delle diverse regioni italiane coinvolte nel progetto dell’Alta
Velocità, che grava economicamente sulle spalle dei cittadini e nega i loro bisogni,
in nome di interessi politici “bi-partisan”. E non si sono risparmiati i due interpreti, attingendo a piene mani
dalla propria esperienza artistica nella
commedia dell’arte. Una formula alla quale sono più avvezzi per gusto e
formazione e che meglio ha espresso, con le caratterizzazioni fra l’ironico ed
il grottesco che le sono proprie, le piccole e grandi tragedie che sono andati
via via raccontando e rappresentando simbolicamente, attraverso immagini di
grande impatto sul pubblico.
“In Italia c’è una ferrovia storica che potrebbe
essere ristrutturata e non viene fatto –
dicono gli attori - Per fare questo
narriamo scelte di vita, della quotidianità. In modo che ognuno possa farsi un’opinione
personale sulla questione.”
Al centro dello spettacolo c’è infatti la storia
di Maria, ragazza della periferia romana,
tanti sogni in testa e, infine, la sospirata assunzione nelle ferrovie, a farsi
interprete disincantata delle “magnifiche sorti e progressive”, che promettono
alta velocità e grandi opere in generale (“Possiamo mai restare fuori
dall’Europa?”; “Quanta gente lavora,
grazie alla TAV e alle grandi
opere…”), ma anche dei disagi che quelle
provocano, nell’immediato, ai territori
che attraversano.” La protagonista è una donna, “anche perché proprio le donne
sono state le
protagoniste delle battaglie più vere in tal senso, come le “Mamme di Marco”,
nel Brennero, in Val di Susa, Brescia, le donne di Alessandria, le donne
cattoliche…Quanto al progresso, beh, se ci si confronta sul web con dati di
ricerca anche provenienti da altri Paesi, ci si rende presto conto che nelle
altre nazioni non c’è tutto questo interesse per la realizzazione di grandi
opere come questa e che forse il fantastico passante, di cui si favoleggia, da Kiev a Lisbona, non lo faranno mai.” In
ogni caso, scopo della performance di questi attori e registi, che girano l’Italia
intera, a bordo del proprio camper per portare avanti la propria riflessione, è
“far pensare”, perché “la cultura è lotta e prima che essere attori siamo
cittadini. Siamo al servizio della collettività. Per fare questo spettacolo
abbiamo innanzitutto ascoltato la voce della gente, poi letto libri e giornali,
cercato di dare spunti di riflessione. E non è stato facile portare questa
denuncia in giro: comitati di partito
che gestiscono teatri, ad esempio, ci
hanno impedito di svolgere lo spettacolo, censurandoci. Accade anche questo.”
Un modo per
farsi sentire, che passerà, da parte degli attori dei Teatri della
Viscosa, anche attraverso trasmissioni e
programmi radiofonici su emittenti locali e nazionali.
In avvio di
serata, per affinità di temi, l’appello del Coordinamento No Triv Sannio, che ha portato la
propria testimonianza di lotta contro il progetto di estrazione degli
idrocarburi nel nostro territorio e le iniziative del prossimo 29 aprile, fra
cui la marcia da Santa Croce del Sannio a Benevento ed il presidio di
volantinaggio.