Il Maestro Athos Facciani espone, in mostra personale, dal
prossimo sabato 5 settembre 2015, alle ore 19.00, presso le Sale espositive
della Rocca dei Rettori dei Pontifici in Piazza Castello di Benevento, con il
Patrocinio della Provincia. La Mostra, per la Direzione
artistica di Giuseppe Benvenuto, a cura di Studio Faccincani, Segretario
Gianluigi Bettoni, sarà visitabile con
ingresso libero sino al 13 settembre 2015. Il Maestro Faccincani, che ha esposto in Italia e all'estero (tra le altre città: Londra,
Parigi, Vienna, Chicago, Madrid, Los Angeles, New York, Zurigo, Montecarlo … ), ha voluto, con questa sua personale, rendere
omaggio al Sannio che lo ospita. L'artista di Peschiera del
Garda infatti ha voluto sottolineare che alcuni valori culturali e civili
legati a questo territorio lo hanno colpito profondamente. Benevento, secondo la leggenda, fu
fondata dall'eroe greco Diomede che, dopo la distruzione di Troia, cantata da Omero, avrebbe contribuito
a dare vita ed impulso alla Magna
Grecia, con un nuovo insediamento sacrificandoagli dei le zanne del cinghiale
Calidonio, la cui immagine campeggia oggi nel Gonfalone della Città, essendone divenuto il simbolo. Molti altri passaggi storici
fondamentali di Benevento e del Sannio vedono, però, la fusione di realtà e
fantasia che è il costituente
tipico dell'arte di Faccincani. Il quale rintraccia nel coraggio il
filo conduttore della storia beneventana nel corso
dei secoli: da quando i Sanniti, alle
Forche Caudine, umiliarono l’esercito romano, fino allaMedaglia
d’Oro al Valor Civile a seguito dei terribili bombardamenti del 1943. Il
coraggio di un popolo forte e fiero, custode delle sue origini e delle proprie tradizioni, che ha sempre avuto con la
“terra” un legame particolare, con i suoi silenzi e le sue emozioni. Ed è precisamente in questo spirito che
si inserisce la personale del Maestro Athos Faccincani nella Ricca dei
Rettori Pontifici del capolugo sannita.
Come rileva il Direttore Artistico, Giuseppe Benvenuto, con
questa sua personale alla Rocca dei Rettori il pittore veneto, in modo
personale e sincero, si presenta raccontando, con pudore misto a sincerità, la
sua storia; il suo vissuto di bambino libero e di adolescente sognatore. Ci
racconta la sua infanzia, la sua fanciullezza quando egli voleva aprirsi agli
altri, al mondo, alla natura senza sovrastrutture, senza catechesi, senza
pregiudizi. Libero di crescere e gioire a contatto della natura, felice, ebbro
di poter andare sulla bici femminile del padre che lo portava a contemplare,
ammirare la natura, facendogli da maestro nel difficile cammino della vita e
della storia familiare naturalistica del mondo, della natura libera da ogni
infingimento umano. Colpisce questa sua presentazione, prosegue ancora
Benvenuto, come una confessione diretta al pubblico che ne ammira il suo
sguardo sui quadri, tutti con tecnica classica ad olio su tele immense o
piccole, permeate, invasate da una luce stordente con tanti fiori, barche,
mare, case a strapiombo su isole di sogno: Ischia, Capri, Santorini o luoghi
belli come Positano, Portofino, Venezia.E’ un grande affabulatore il pittore Faccincani, un uomo
dal fascino antico-moderno, un poeta dell’animo oltre che della luce; artista
affascinante, consapevole del suo talento che ha dispiegato, regalato a piene
mani sulla tavolozza infinita dei suoi quadri vibranti, vividi di vita vissuta.
Un mondo intriso di poesia, di colori, di gioia di esistere, di felicità. Athos
Faccincani ama la natura, ci è calato perfettamente dentro, ci sguazza come un
pesce, anzi ci vola con la lievità di una farfalla impazzita dal colore
incandescente. E così Portofino e Positano che già vivono di luce propria
brillano come stelle incantate in un firmamento magico come pure i giardini di
Augusto a Capri, Santorini, Venezia. Vola sugli alberi, sui riflessi del mare
danza nelle barche a vela che, cullate dal vento, ondeggiano e cantano un inno
alla vita, all’amore e alla gioia di esistere. Scopri così dietro questo
giardino dell’Eden vitale e quotidiano, in questo suo territorio magico
dell’arte una grande volontà di riscatto dell’uomo contemporaneo che deve
abbandonare ogni forma di condizionamento, deve essere puro, sincero, luminoso
come la natura, madre benevola, non matrigna, proprio come quella beneventana.