"Liminaria", il progetto di studio
e ricerca sul campo orientato alla creazione di reti sostenibili culturali,
sociali ed economiche nell'area del Fortore, guadagna il quindicesimo posto tra
i 700 progetti ammessi al bando “CheFare”.
La votazione on-line ha dato
inizio, infatti, alla seconda fase di "CheFare", un concorso su scala
nazionale che giudica le idee progettuali sulla base di parametri come la
collaborazione, la sostenibilità economica, la riproducibilità, l'approccio
open-source, la capacità di creare comunità, l'impatto sociale, la rilevanza
culturale.
Tra i tanti progetti ammessi al bando, Liminaria, unico
progetto dell’area del beneventano, è stato selezionato tra i primi 40
candidati e, adesso, si piazza al quindicesimo posto della classifica del voto
on-line.
Per votare il progetto la procedura prevede di accedere al
sito dell'iniziativa www.che-fare.com, registrarsi (è possibile farlo da ogni
scheda progetto), e cliccare "Vota" su quello che si ritiene più
valido.
Il sistema invierà poi sulla casella di posta indicata al momento
della registrazione due mail distinte.
La prima contiene la password
necessaria per votare anche per altri progetti in un secondo momento. La
seconda contiene un link, sul quale bisogna cliccare per confermare il voto. I
10 progetti che otterranno il maggior numero di preferenze online saranno ammessi
alla fase finale del bando, durante la quale una giuria sceglierà chi, dei 10
finalisti, merita di vincere. Quest’anno verranno premiati 3 progetti con
50.000 euro ognuno.
La giuria che sceglierà i tre
progetti vincitori del bando è formata quest'anno da Andrea Lissoni, curatore
film e arte internazione (Tate Modern Londra), Alessia Maccaferi giornalista
Nòva24 (Il Sole 24 Ore), la scrittrice Michela Murgia, Marco Rossi Doria,
maestro di strada e scrittore, Annamaria Testa pubblicitaria e docente di marketing
all'Università Bocconi.
Le azioni poste in essere dal
progetto Liminaria investono campi differenti: eventi culturali e performativi,
percorsi di co-working con le scuole, processi di ottimizzazione delle reti
fino alla sperimentazione di format ibridi legati alle nuove tecnologie, il cui
linguaggio, assieme a quello dell’arte, rappresenta un dispositivo attraverso
cui narrare le storie e “ridisegnare” il territorio rurale.
Attraverso la co-progettazione e
la realizzazione di azioni culturali sul territorio con le comunità locali,
Liminaria si propone di sperimentare una serie di modelli di intervento che,
ispirati ai concetti di ri-territorializzazione, resilienza e self-reliance,
riconfigurino lo spazio rurale come luogo di attività in cui le reti e le
relazioni tra attori individuali e collettivi rappresentino un elemento
centrale di ri-valorizzazione della cultura.
Il progetto prevede, anzitutto, momenti di confronto e d’interazione con le culture e le comunità rurali per l’elaborazione di azioni attraverso le quali favorire la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio di tradizioni, attività lavorative e relazioni sociali che caratterizza un territorio. In questa ottica si inseriscono il progetto LiminariaEdu già sperimentato con le scuole del Fortore e le forme di collaborazione attivate con le organizzazioni e gli enti locali sensibili alla promozione culturale e coesione sociale.
Fra le attività del progetto si iscrive anche l’esplorazione e il racconto del patrimonio sonoro attraverso residenze artistiche, realizzate con il supporto dei partner internazionali, nelle quali gli artisti studiano, raccontano e rielaborano il paesaggio sonoro frutto dell’azione antropica sul territorio rurale.
In questa prospettiva il suono, le tecnologie, i nuovi media rappresentano degli strumenti preziosi per descrivere un territorio rurale: l’universo digitalizzato nel quale viviamo può essere rappresentato come un dominio di narrazioni complesse, in cui le tecniche di storytelling diventano potenti mezzi per dare nuova luce agli elementi che caratterizzano la storia e la cultura dei luoghi rurali: «l’identità, le tradizioni, il paesaggio».
Il progetto prevede, anzitutto, momenti di confronto e d’interazione con le culture e le comunità rurali per l’elaborazione di azioni attraverso le quali favorire la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio di tradizioni, attività lavorative e relazioni sociali che caratterizza un territorio. In questa ottica si inseriscono il progetto LiminariaEdu già sperimentato con le scuole del Fortore e le forme di collaborazione attivate con le organizzazioni e gli enti locali sensibili alla promozione culturale e coesione sociale.
Fra le attività del progetto si iscrive anche l’esplorazione e il racconto del patrimonio sonoro attraverso residenze artistiche, realizzate con il supporto dei partner internazionali, nelle quali gli artisti studiano, raccontano e rielaborano il paesaggio sonoro frutto dell’azione antropica sul territorio rurale.
In questa prospettiva il suono, le tecnologie, i nuovi media rappresentano degli strumenti preziosi per descrivere un territorio rurale: l’universo digitalizzato nel quale viviamo può essere rappresentato come un dominio di narrazioni complesse, in cui le tecniche di storytelling diventano potenti mezzi per dare nuova luce agli elementi che caratterizzano la storia e la cultura dei luoghi rurali: «l’identità, le tradizioni, il paesaggio».
Per votare:
www.liminaria.org
www.che-fare.com