di Maria Ricca
Grande brio ed autoironia,oltre ad una discreta dose di
professionalità attoriale, hanno caratterizzato la performance del gruppo di
Teatro Studio over 26, la scuola di recitazione della Solot. In scena, nel fine
settimana con “Cabaret und dessert (con intruso)”, che ha chiuso il primo
“step” di lezioni, curate nella struttura del Mulino Pacifico, dal regista
Michelangelo Fetto.
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“Indifferibile sarebbe stato posporre ancora un omaggio”, ricordava Michelangelo
Fetto in sede di presentazione dello spettacolo, “ad un autore di siffatta importanza,
nel percorso comico-attoriale del Novecento”.
Detto fatto. Ed ecco aprirsi la scena al paradosso dell’uomo “incinto”, alla donna che
si scopre in stato interessante quasi alla soglia della menopausa, alla coppia
scoppiata in cui lei tenta il suicidio
ogni minuto e lui la salva “allegramente”, senza rinunciare alle sue proprie
personali perversioni.
E poi l’innamorata petulante, che non rinuncia a scrivere al
proprio amato, e l’odissea telefonica di chi tenta di mettersi in comunicazione
con una grande ditta e viene “rimbalzato” da un impiegato all’altro.
Fino all’appello per la riscoperta del teatro, che dovrebbe
essere reso …”obbligatorio”, per la sua valenza educativa, ed alla
tenerezza-tristezza- della mamma che culla il proprio bambino e vorrebbe
proteggerlo da ogni male, da quell’Erode che uccide in nome della propria
ambizione ad essere l’unico re, e da chi, agnellino indifeso, vorrebbe
mangiarselo a Pasqua.
Passaggi metaforici e struggenti, perché la vita attraversa mille sfumature e non tutte
piacevoli. Fino alla risoluzione conclusiva.
In scena sono andati Carlo
Maria Berruti, Laura Callea, Lucia Cavuoto, Sara Cicchella, Antonio Cifaldi,
Alessandro Giulio Cuciniello, Danila De Lucia, Brunella De Palma, Marianna
Laudato, Valentina Mottola, Giovanna Reveruzzi, Nella Ventorino. Assistenza
alla regia di Assunta Maria Berruti. Movimenti coreografici di Riccardo
Intorcia.
Un gruppo
affiatato, che ama ritrovarsi ogni settiman al Mulino, con entusiasmo, per
cimentarsi nell’arte teatrale, nel segno dell’ amore e del la voglia di
riscoprire i testi più belli e di mettersi in gioco.
Fra qualche
giorno, l’avvio del secondo ciclo di lezioni, stavolta curate dal regista Tonino Intorcia. Al vaglio ancora diversi
testi da mettere in scena, in un laboratorio di idee e di confronto, stimolante
e produttivo.