PARLIAMO DI...


31/08/16

CITTA' SPETTACOLO 2016 - Ugo Gregoretti torna al "suo " Festival ed apre le "Piazze d'Autore"

di Maria Ricca

Amabile conversatore, intelligenza lucida, ironia sempre pungente.
Ugo Gregoretti si è presentato così, naturalmente,  nella prima serata del nuovo corso della “sua” Città Spettacolo, accogliendo l’invito del direttore artistico Renato Giordano, a presentare “La storia sono io…Con finale aperto”, nella sezione “Piazze d’Autore” del Festival. Un’
autobiografia puntuale, dai toni leggeri, ma non per questo meno incisivi, per raccontare la storia di sé, nella più ampia prospettiva delle vicende italiane del Novecento.
L’eccezionalità della parabola umana di Gregoretti, si è fatta, dunque, quotidianità, nelle esperienze del Maestro, in cui il lettore non può fare a meno di identificarsi,  rivedendo, nelle sue “avventure”, vicende analoghe proprie o raccontate da altrui.
Ad introdurre i lavori l’Assessore comunale Picucci, che ha ringraziato Gregoretti per la sua presenza, ribadendo l’entusiasmo con il quale ha intrapreso la propria esperienza amministrativa nel campo della Cultura e dunque il piacere di potersi rapportare a tali figure di grande esperienza e profondità intellettuale.

Quindi, nel vivo della conversazione, Gregoretti ha ricordato gli anni trascorsi a Benevento, alla prima direzione della rassegna settembrina, comprese polemiche e screzi, nella consapevolezza che si trattò di una bella pagina di vita e storia personale, ma non solo-
Scorrendo via via  gli episodi che hanno punteggiato la sua esistenza di autore, scrittore, regista televisivo, teatrale e cinematografico, protagonista  riconosciuto del suo tempo. Gregoretti ha ricordato la sua esperienza in Rai, nel settore delle inchieste e delle rubriche, parlando del  nuovo ruolo del giornalista, negli odierni tempi difficili, le sue regie nel cinema “militante” e dunque, di contro, l’invasione attuale, nelle menti e nei cuori, del cinema sensazionalistico di stampo americano.
Fino alle prime contestazioni di stampo leghista, per le scelte artistiche condotte al Teatro Stabile di Torino, di cui fu direttore, non sempre in linea con la tradizione linguistica “purista” piemontese.
“Un’autobiografia che si legge tutta d’un fiato, un film scritto su carta”, vero romanzo di formazione, su una vita professionale  che otterrà in settembre l’ultimo straordinario riconoscimento, in ordine di tempo: Ugo Gregoretti, sarà alla Mostra del Cinema di Venezia, per ricevere il Premio “Bianchi” assegnato dai giornalisti cinematografici alla carriera.