di Emilio Spiniello
BENEVENTO - In occasione
della Giornata della Memoria 2017, presso il Mulino Pacifico di via Appio
Claudio, nuovo appuntamento di Obiettivo T, la rassegna teatrale promossa dalla
Solot - Compagnia Stabile di Benevento, in collaborazione con l’associazione
culturale Motus. Lo spettacolo proposto per questa importante ricorrenza è
stato “T4 – Un giardino per Ofelia”, scritto da Pietro Floridia, con Barbara
Giordano, Serena Ottardo e Marco Polizzi (al contrabbasso live), per la regia
di Daniele Muratore; è stato prodotto da KHORA.teatro con il patrocinio
dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Siamo negli anni
’40 e vediamo la nascita di una intensa amicizia tra Ofelia von Plish, una
giovane disabile mentale che ama coltivare i fiori nella sua serra e la
signorina Gertrud, spietata infermiera nazista, che dovrebbe decidere della sua
vita, sottoponendola al programma T4, il cosiddetto ‘Olocausto minore’, cioè
l’eliminazione dei disabili che non potevano ‘produrre’, essendo considerate
vite ‘indegne di essere vissute’. Assistiamo alla violenza ideologica della
dottrina pseudoscientifica hitleriana, contrapposta alle sublimi ed alte
emozioni della povera Ofelia, innamorata della natura e dei suoi frutti. Un
contrasto netto ed evidente. La forza dell’amore contro il più becero ed
insensato odio. Il rapporto si fa sempre più sincero tra le due e l’infermiera
comprende sempre più l’animo nobile della dolce e inconsapevole fanciulla, la
quale ormai rimasta sola, senza l’amore paterno, non si merita una morte atroce.
I tentativi per salvarla dal tragico destino si susseguono. Prima viene spedita
volutamente da un’amica in Svizzera, ma il
piano fallisce. Capendo di non poter
sfuggire al giudizio della commissione medica che dovrà valutarla, la nostra
ferrea operatrice sanitaria cerca di ‘addestrare’ e preparare Ofelia a
comportarsi ‘come una persona normale’, per non dare alcun sospetto ai feroci
medici nazisti. Vengono fuori le emozioni più vere, tra torture, derisioni e
pensieri. Saranno i fiori, inaspettatamente, a mettere Ofelia in buona luce
dinanzi agli occhi dei gerarchi nazisti. Le canzoni di Édith Piaf, interpretate
dall’attrice in scena, scandiscono i momenti più crudi del racconto. Arriva il
giorno della visita medica e purtroppo Ofelia, nonostante le prove e le
raccomandazioni, è vittima della sua ingenuità e della sua disabilità. Il
futuro appare segnato, ma la ‘nuova ed inaspettata’ amica salverà la nostra
coltivatrice di Amburgo, scambiandola con un’altra deportata. Ofelia scompare
nel nulla, arricchita però da un legame inatteso. La pièce ha ottenuto i premi
“Attilio Corsini” 2009 e “Universo Teatro” 2009.