L'attore Mario Spallino |
Al Mulino Pacifico di Benevento, per "Obiettivo T", sabato 8 aprile
di
Maria Ricca
BENEVENTO - Quando
si dice il comune senso. . . dell’orrore. L’ultima strage in Siria, ad opera di
gas tossici, è solo l’ennesimo atto di un orribile e grottesco spettacolo di
morte. La reazione degli Stati Uniti di
Donald Trump non si è fatta attendere.
Ma
se le immagini alle coscienze ormai non parlano quasi più, forse ancora
qualcosa possono le parole, chissà. Ci credono, quelli di Emergency, e ci crede Mario Spallino (nella foto), regista ed attore
toscano, formatosi alla ”Bottega” di Gassman e poi con Gaber e i fratelli
Taviani. E porta anche a Benevento, sabato 8 aprile, ore 20,30, nella rassegna “Obiettivo
T” della Solot, al Mulino Pacifico, il suo “Stupidorisiko”, monologo tragicomico, denso di considerazioni sulla
follia dei conflitti, nato per riflettere sulla storia contemporanea,
delineando una geografia di guerra. Ingresso gratuito, previa prenotazione ai numeri 0824/47037 – 349 1491061.
Lo spettacolo nasce dalla collaborazione con Emergency , appunto,
per celebrare i vent’anni dell’associazione fondata da Gino Strada, con testo e
regia di Patrizia Pasqui, ed è realizzato dall’omonima compagnia diretta dallo
stesso Spallino, che da anni propone allestimenti, anche nelle scuole, sui temi cari alla ONG, come parte di una più
ampia opera si sensibilizzazione sui conflitti bellici e la povertà.
Ma come nasce l’idea di questa collaborazione? “E’ sorta in
un momento particolare – dice Spallino – Lavoravo con Marco Paolini, per un
laboratorio sulla guerra e così ci è venuto in mente di usare l’arte antica del
teatro per raccontarne il dramma. E questo spettacolo resta tuttora in Italia l’unico
esempio di uso del teatro per parlare di questi argomenti. L’idea del Risiko entra in un’ora di
spettacolo, perché è il gioco fondato,
per eccellenza, sull’arte della strategia, dei grandi ragionamenti. Eppure è questo
uno “Stupidorisiko”, perché i “geni” che progettano le guerre nel mondo sono
tutt’altro che tali, anzi spesso commettono vere e proprie assurdità, giocano
col sangue. Il titolo mette dunque insieme il gioco del Risiko, nel quale si
conquistano territori nel mondo, appunto per gioco, e la stupidità che da
sempre purtroppo governa le vicende umane.”
Spallino è solo in scena, alle spalle un planisfero su cui si
animano idealmente i conflitti del Novecento, a cui lui cerca di trovare un
senso logico, in un monologo di amara ironia.
Ma il senso, parafrasando Vasco Rossi, tutto questo non ce l’ha.
Cosa può fare, quindi, un attore? “Essere
testimone di una cultura di pace, cosa che resta un privilegio straordinario,
impagabile”, conclude Spallino. “Da anni – dice la Pasqui, infine - con
Emergency diffondiamo l’idea che per creare la pace occorrono medici, medicine
e giustizia, non la guerra.