Daniela Vergara, conduttrice impeccabile
di Maria Ricca
BENEVENTO - La pioggia non ha fermato il Premio Strega. Se gli ombrelli in avvio di
serata hanno fatto la propria comparsa fra gli spettatori di via Traiano,
mentre stoicamente Daniela Vergara, giornalista e conduttrice, tentava di resistere ai capricci del tempo
atmosferico, arrendendosi infine al parapioggia, poco è durato l’imbarazzo per
l’avverarsi dell’odiosa previsione. E forse per il rimpianto di non aver conservato
la sede del Massimo, scelta quale cover set, dopo aver consultato le previsioni
degli ultimi giorni.
Umidità tanta, dunque, ma clima
più mite poi, quello che ha consentito alla presentatrice di portare
diligentemente a termine il compito assegnatole, invitando uno via l’altro sul
palco, in un ordine alfabetico non sempre rispettato, i dodici scrittori
finalisti al Premio Strega: Teresa
Ciabatti, Paolo Cognetti, Marco Ferrante, Wanda Marasco,
Chiara Marchelli, Monaldi&Sorti (in coppia), Matteo Nucci,
Ferruccio Parazzoli, Nicola Ravera Rafele, Alberto Rollo, Marco
Rossari, Vanni Santoni.
Gli attori Emi Martignetti e
Giovanni Di Silvestro dalla Good Academy, hanno interpretato con intensità le
pagine più belle di ogni romanzo prescelto.
Una conduzione asciutta ed
elegante ha offerto la cronista politica del Tg2, restituendo finalmente il tono giusto, colto e garbato, ad
un incontro che negli ultimi anni era stato forse fin troppo caratterizzato
dall’ironia grottesca di Dario Vergassola, smitizzante, certo, ma forse non
sempre opportuna. Giacché sempre di letteratura
, di vita, di scelte meditate su temi importanti e drammatici si parla al
Premio Strega che la Vergara si è detta subito orgogliosa di presentare, sperando di
esserne all’altezza: “Benevento – ha ricordato – merita moltissimo, ma il fatto che non sia
ancora ben inserita nei circuiti forse la rende meta di un turismo ancora più
colto e d’élite.”
La speranza, però, è, naturalmente, che la città si apra sempre
più ai visitatori che vogliano apprezzarne cultura e bellezze, anche attraverso
appuntamenti culturali di questo tipo. E che la finale del Premio,
tradizionalmente ospitata al Ninfeo di Villa Giulia, possa un giorno approdare a
Benevento.
Desiderio ribadito dal primo
cittadino Mastella, invitato sul palco, che
preferisce l’appellativo di Sindaco a quelli legati al suo passato politico
lontano e recente, (“perché ormai – ha sottolineato – è questo il ruolo davvero più vicino alla
gente e più sentito ”). “Bisogna fare un
patto con . . . la Strega”, ha sorriso la Vergara.
Gli interventi del Presidente e
del Direttore della Fondazione Bellonci, convocati sul palco dalla conduttrice,
sono tutti sul tema della fortuna che
ancora oggi accompagna il riconoscimento letterario, i cui vincitori, “quadruplicano
o quintuplicano le vendite, dopo averlo conquistato”.
Interessante anche la sinergia
con il Conservatorio cittadino, sempre più protagonista dei momenti culturali
beneventani, qui con gli interventi musicali a cura dell’orchestra "Nicola Sala Jazz Combo", su temi
di Pino Daniele.
L’istituto universitario serio
e qualificato, ha confermato il
direttore Giuseppe Ilario, offre formazione competente e spendibile: “Le cose
fatte bene sono quelle che offrono un futuro ai giovani meritevoli.” L’Assessore
comunale alla Cultura Picucci ha ricordato gli appuntamenti che attendono la
città in questa prossima estate, dal BCT, a “West Side Story” e “Rigoletto” al Teatro
Romano, a luglio, fino a Città Spettacolo, con il concerto conclusivo di Renzo
Arbore a fine agosto e la “Cena in Bianco”.
Ha ribadito poi il desiderio di portare la finale dello “Strega”
a Benevento: “E’ ancora troppo poco avere qui solo la semifinale. Occorre unire
il nome della città e quello del riconoscimento, in un binomio vincente. In
questa linea si iscrive la scelta di realizzare all’aperto questa serata, per
ridurre la distanza fra gli eventi cittadini e la gente.”
A sera inoltrata, l’Arco
illuminato di rosso e poi d'azzurro, che da millenovecento anni è testimone delle
vicende beneventane, è l’ultima immagine che resta nel cuore, fra suggestione e
speranza.