di Maria Ricca
NAPOLI - Donne intense e forti, consapevoli, ma rassegnate, insieme, ad un destino più forte di loro al quale si piegano, certo, conservando
ironia e forza di carattere.
Sono le protagoniste di “Il cuore ha più stanze di un
bordello”, in scena dai testi di Gabriel Garçia Marquez, per “Brividi d’Estate”,
all’Orto Botanico di Napoli, rassegna promossa da “Il Pozzo e il Pendolo”.
Protagoniste vive più che mai, fra tormenti, speranze, illusioni, nell’interpretazione
di Rosalba Di Girolamo, accompagnata dagli interventi al sax di Giulio Martino.
Pochi elementi sullo
sfondo, una porta socchiusa, luci soffuse rosso arancio, l’atmosfera del patio
di una calda dimora sudamericana. L’interprete, vestito immacolato e rosa rossa
fra i capelli, evoca con voce sapientemente
modulata, ad una ad una, perché emergano, le
forti personalità che popolano le pagine dello scrittore.
E c’è così la vicenda delicata e surreale della prostituta Maria e del suo presagio di morte incipiente, vissuto con la leggerezza di chi si prepara ad un appuntamento galante, e deve risolvere ogni contrattempo, prima di abbandonarsi all’inevitabile, dalla scelta della sistemazione e della lapide, previo incontro con l’impresario delle pompe funebri, alla devozione imposta all’adorato cagnolino, addestrato a piangere sulla sua futura sepoltura. L’amante storico, protagonista con lei di stanchi, periodici incontri, prudentemente l’abbandona, prima di subire l’effetto delle sue manie, e lascia spazio ad un incontro inaspettato, casuale, con un giovane misterioso, che la condurrà fino alla porta di casa e alla fine tanto attesa.
Più dolente la vicenda della giovane di colore, che
fino all’ultimo rispetta le volontà del
suo uomo, amato con una passione straordinaria e travolgente in gioventù, il quale, alle soglie della
vecchiaia, decide consapevolmente di togliersi la vita. Una lettera infinita
per raccontare le ragioni di una scelta solo apparentente inspiegabile all’amico
medico, ma più di tutto le parole della donna, che ha saputo stargli accanto,
senza giudicare e senza interferire, con un senso della fatalità e dell’arrendersi
agli eventi del destino, che tutto giustifica
e assolve.
Intensa e studiata, con l’attenzione certosina alle
sfumature, l’interpretazione di Rosalba Di Girolamo, accompagnata dal sax di Giulio
Martino, che ha trasformato in musica, come si legge nelle note di regia di
Annamaria Russo, le suggestioni
letterarie di Gabo, "moltiplicando le atmosfere e le emozioni delle parole,
fuse insieme in maniera perfetta”.
Stasera e domani, 7 agosto, la rassegna chiude con "Vipera" di Maurizio De Giovanni: info@ilpozzoeilpendolo.it