di Maria Ricca
Spicca fra tutti i validi
comprimari un Benedetto Casillo in stato di grazia, che tiene le fila dell’anima
popolare della messinscena, in perfetta aderenza al personaggio del Salvatore
che fu suo nel film, con Antonella Cioli energica ed efficace nella sua Rachelina,
domestica vivace ed intraprendente. L’antagonista Cazzaniga è Gianluca Ferrato,
che ben regge il confronto con Gleijeses, sooprattutto nella famosa scena dell’ascensore,
chiave di volta della vicenda.
“C’era un solo modo limpido e affascinante per
portarlo in teatro. Distaccarsi dal film e creare un’opera autonoma,
specificamente teatrale”, dichiarò al debutto di questo allestimento, il
regista, che però, nella sceneggiatura resta profondamente fedele al testo dell’autore,
pur giocando abilmente sulle soluzioni sceniche, che danno incisività alla
recitazione.
Credibile Marisa Laurito, nei panni della moglie
di Bellavista, padrona di casa cinica e fatalista, ma tradizionalista quanto
basta per conservare l’uso antico delle conserve di pomodoro fatte in casa ed
il rispetto verso l’anziano genitore, trattato però, sostanzialmente, come un
soprammobile e infine liquidato, dopo la dipartita, come un ferro vecchio, alla
stregua della lavatrice, renitente al lavoro.
Un’ovazione, infine per Gigi De Luca, nei panni
dell’uomo col “cavalluccio rosso”, indimenticabile ed efficace interprete di
certo compiacimento e gustoso gigioneggiare, tutto partenopeo.
Quindi l'omaggio ed il ricordo, in chiusura di spettacolo, per Luciano De Crescenzo.
L’opera resta in scena fino al 28 novembre
2021.