di Maria Ricca
NAPOLI - Nell’immortale capolavoro di De
Crescenzo, che ha restituito l’immagine di una edulcorata, ma sagace
napoletanità, Geppy Gleijeses era Giorgio, il genero di belle speranze, quell’ingegnere che invia domande di continuo ovunque
e comunque, per un posto di lavoro e che fallisce nell’impresa, finché non
decide, armi, bagagli, mogliettina e figlio in arrivo, di trasferirsi al Nord.
E’ il destino dei nostri giovani? Probabilmente sì, purtroppo. Ancora oggi, per
certi versi è così ed il tanto agognato posto al Nord, ora non c’è più nemmeno
lì, ma è all’estero. Oggi Gleijeses torna nel ruolo del protagonista, a rendere omaggio a quella pellicola
che ne sottolineò le virtù artistiche e rese popolare lui, già attore di teatro
di ottime speranze, fra il grande pubblico. “Così
parlò Bellavista”, dunque, dopo un debutto pre Covid al San Carlo di Napoli,
per i 90 anni dell’indimenticato Luciano De Crescenzo, e tournée in Italia, torna in città,
stavolta al Teatro Augusteo di Napoli, in prima venerdì 19 novembre ed in
replica fino al 28. La produzione di Alessandro Siani e di Sonia Mormone, con
lo stesso Gleijeses, vede quest’ultimo al timone, affiancato dalla sempreverde
Marisa Laurito, nel ruolo della moglie, e da Benedetto Casillo, ineffabile
portiere dello stabile, con altri interpreti napoletani di razza.
A Roberto Crea il
compito di riprodurre la facciata del palazzo di via Foria, dove fu girato il
film, le musiche originali sono di Claudio Mattone.