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05/04/22

TEATRO – Michele La Ginestra e Serena Autieri in quel “Rugantino” di tanti anni fa…che affascina ora come allora

 In scena all’Augusteo fino a domenica 10 

NAPOLI - Opera affascinante e di grande suggestione si conferma il “Rugantino”, approdato in questi giorni all’Augusteo ed in scena fino a domenica prossima 10 aprile, con l’eccezione di venerdì 8. Vincente la scelta di riproporre in chiave tradizionale il musical di Garinei e Giovannini, che restituisce intatta l’atmosfera delle prime messinscene della vicenda del giovane sfrontato che, al momento clou, sa affrontare da “omo vero”  l’ingiusta sorte che gli spetta.

Michele La Ginestra è per la terza volta il credibile interprete di un classico che compie 60 anni questo 2022, raccogliendo il testimone dei grandi, ed offrendo leggerezza al suo personaggio, che si trasforma nel corso dell’opera, da sbruffone ad uomo d’onore, mentre Serena Autieri, "Rosetta" attesissima nella sua città, si conferma ormai artisticamente e pienamente matura in questa versione, dopo quella del 2018, che la vide in scena con Enrico Montesano.

Si nota perfettamente come entrambi gli attori sappiano dare in questa versione maggiori sfumature a personaggi di cui storia e battute sono talmente note da poter inevitabilmente risultare scontate. E invece, grazie alla personalità prorompente dei due protagonisti, nuova linfa pare essere immessa nella vicenda e nuova freschezza.

Convincente ed innovativo anche il "Mastro Titta" , che sa innamorarsi e deve cedere al destino di boia, ma che se potesse farebbe diversamente, perché ben comprende l’animo e la sincerità di Rugantino, solo apparentemente spavaldo, in realtà profondamente vero e coraggioso. Sempre frizzante l’ "Eusebia" di Edy Angelillo, ormai veterana anche lei in quel ruolo, che si mostra tenerissima e dal cuore grande.

Tutti gli attori si muovono vestiti in costumi originali, sulle perfette scene di Giulio Coltellacci. La regia originale che fu  di Pietro Garinei si è avvalsa della supervisione artistica di Massimo Romeo Piparo.

La platea, naturalmente, si è profondamente emozionata nei momenti topici e soprattutto nell’esecuzione delle canzoni più note, su tutte “Roma, nun fa la stupida stasera…”, che i presenti hanno accompagnato in maniera nemmeno tanto sussurrata, nel coinvolgimento generale. Ed è quindi un successo, che mantiene inalterata la sua freschezza, senza avvertire il peso degli anni che sono tanti, imperdibile per gli appassionati e coinvolgente per le giovani generazioni.