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09/07/23

NAPOLI - LA POETESSA CARMEN YANEZ , VEDOVA DI SEPULVEDA, SI RACCONTA AL CAMPANIA TEATRO FESTIVAL


di Emilio Spiniello

RECITAL - Al Campania Teatro Festival un appuntamento culturale di spessore, l’incontro con Carmen Yáñez, poetessa cilena, compagna di vita del grande scrittore Luis Sepúlveda, scomparso nel 2020.

Nella suggestiva atmosfera del parco di Villa Floridiana la vedova di Sepulveda ha avuto tanto da raccontare nella sua intensa vita passata al fianco di Luis o Lucho, chiamato dagli amici.

Una storia d’amore lunga 40 anni, come racconta nel libro di memorie “Un amore fuori dal tempo. La mia vita con Lucho”. Una storia d’amore iniziata con una poesia, scritta su un treno Basiela –Parigi. 

I tragici momenti della prigionia e dell’esilio a causa del golpe cileno del generale Pinochet nel 1975. Le torture subìte a Villa Grimaldi, il centro di detenzione della polizia segreta a Santiago del Cile.

Entrambi furono arrestati e le loro vie si separarono. Lei, la “Pelusa”, il soprannome, finisce in Svezia sotto protezione, fino al trasferimento nelle Asturie, dove tutt’oggi vive e dove nel 2004 sposò  Sepulveda, dopo essersi ritrovati. Infatti, quest’ultimo,  dopo l’esilio ritrovò la donna che aveva amato a 18 anni, pur essendosi sposato in Germania (con tre figli). Uno era destinato all’altro, nonostante la “tempesta”.

La Yanez ha letto le poesie sue e quelle di suo marito, una simbiosi “assistita” da Raffaella Marzano, la quale ha tradotto i versi,  e Sergio Iagulli, rappresentanti della Casa della Poesia di Baronissi.


I componimenti in prosa hanno saputo trasmettere le fondamenta del pensiero di Sepulveda:  l'impegno politico e la militanza, l’amore viscerale e carnale per la patria cilena, la denuncia delle ingiustizie, l'importanza della memoria, il rispetto per l'ambiente, la volontà di dare voce agli ultimi, agli emarginati.

La commozione della nota ospite è stata tanta, nel mentre leggeva parole scolpite nel suo cuore, pensando al suo grande amore che ora non c’è più fisicamente, ma vive nei suoi testi e nella sua mente. 

Un finale davvero potente emotivamente per “Due”, la sezione Letteratura del Campania Teatro Festival curata da Silvio Perrella.